Capitolo 29 - Questa non è più casa mia

179 18 0
                                    

Un fuoco irradia le pareti uscendo da esse e circondandomi. Lentamente mi brucia la pelle, è molto doloroso e non riesco a trattenere un urlo. "Quindi hai capito?" La vista si sta offuscando, il respiro è corto, lo guardo ed annuisco. Non riesco a parlare il fuoco mi brucia la gola. "Se non mangerai queste saranno le conseguenze, ora vedi di fare quello che ti dico" Lui scompare e le fiamme mi lasciano cadere impotente sul pavimento. Ho le lacrime agli occhi, vado verso il letto e mi siedo guardando le bruciature. Uso i poteri per curare le bruciature più gravi, o almeno ci provo. Sono così debole, è diventato difficile fare qualsiasi cosa. Riesco a guarire un po' l'ustione sul collo e quelle sulle braccia. Mi alzo e guardo le mie amiche, anche a loro tocca la mia stessa sorte. I loro corpi sono pieni di bruciature come il mio, nessuna di noi sta bene ed ognuna di noi sta soltanto sperando che finisca tutto questo. Uso il resto delle mie forze cercando di curare le loro bruciature, se loro sono qui è anche per colpa mia. Non c'entrano niente con Entity eppure mi hanno voluto seguire, sono diventate mie amiche e nonostante tutto sono rimaste e rimarranno qualsiasi cosa succeda. Sospiro, faccio un ultimo sforzo e curo la maggior parte delle loro ferite e ustioni. Il mio respiro è molto lento, sudo freddo e non mi sento più le gambe. Chiudo gli occhi facendomi forza, guardo il materasso dall'altra parte della stanza e noto che sembra molto più lontano di quello che è in realtà. Inizio ad avvicinarmi strisciando i piedi a terra, qualcosa mi blocca in mezzo alla stanza. Un rumore, qualcuno sta spaccando il materiale di questa bolla. Me lo sono sognato o è stato tutto vero? Mi concentro e dopo pochi secondi lo sento nuovamente. "Ci siamo quasi riesco a vedere qualcosa!" Una voce parla. Ma non è una voce qualunque, io la conosco molto bene quella voce. Guardo il materiale della bolla aprirsi in un buco. Uno schiocco ed vedo Mario uscire da esso, non ci credo sono venuti a salvarci. Ci hanno trovate. Sorrido per un secondo, poi una fitta ad una delle ustioni mi fa piegare sulle ginocchia. "Heart!" Questa è la prima parola che esce dalle sue labbra. L'ultima parola che sento prima di vedere tutto buio.

MARIO

Lei è davanti a me e mi sorride. Sorrido anche io, finalmente l'ho ritrovata. Il mio sorriso scompare quando la vedo fare un'espressione di dolore e piegarsi sulle ginocchia. "Heart!" Le corro incontro prendendola prima che svenga colpendo il pavimento. Sta male e si vede, è più bianca di un cadavere. Le appoggio una mano sulla fronte e scotta, studio il suo corpo e noto tutte le bruciature. Giuro che non appena vedo quell'essere lo uccido. Alzo lo sguardo sui miei amici, sono da Lyra ed Anna. "Stanno tutte e tre molto male, hanno molte bruciature e ferite" Dico dopo aver appoggiato Heart sul materasso vuoto ed aver controllato anche le altre ragazze. Herobrine studia tutte e tre. "Hai ragione, ma sembrano anche essere guarite dalle ferite più gravi. Probabilmente Heart e Lyra hanno usato i poteri per curarsi" In queste condizioni non resisteranno al viaggio per tornare a casa, e noi non possiamo di certo lasciarle qui. Guardo nello zaino cercando qualcosa che possa aiutare, niente. Mi sono completamente dimenticato delle pozioni per curare le ustioni, per quanto riguarda le ferite ho poco e niente. "Sono in un pessimo stato... non possono viaggiare, un teletrasporto così brusco potrebbe peggiorare molto la situazione." Lyon è deciso, lui e Hero stanno parlando di cosa fare. Heart deve andare con Hero e lui non vuole scocciature per portarla via.

Continuo a cercare nello zaino, dovrò pure avere qualcosa. Poi finalmente la trova, non servirà a molto ma potremmo portare a casa le ragazze. "Ho trovato" Dico prendendo la bottiglia. Il silenzio avvolge la stanza, sento gli occhi di tutti su di me. "Non è molto e durerà poco, è una pozione di resistenza che ci permetterà di teletrasportarci con loro." Faccio vedere la pozione agli altri, ne basterà un goccio e potremmo andare. "Bene dagli quella dannata pozione. Appena l'avranno bevuta io teletrasporterò voi a casa vostra ed Heart e me nel Nether" Lo guardo, voglio dare fede al patto ma non sono sicuro di come andranno le cose. "Hero forse è meglio che veniate da noi, così posso curare le sue ferite e..." Un ringhio sonoro mi ferma, il demone dagli occhi bianchi mi sta guardando con sguardo omicida. "Tu lurido insulso umano pensi che io non sappia curare mia figlia? Ascoltami bene non mi interessa quello che provi per lei. Me ne frego altamente se soffrirai non vedendola più, abbiamo fatto un patto e sarà meglio che lo rispettiate perchè se non lo farete le conseguenze non saranno belle!" Probabilmente sono sbiancato dalla paura, non mi aspettavo una reazione così. Ho un groppo alla gola, voglio così tanto riavere Heart che non penso più alle mie azioni. "Di sicuro Mario non stava insinuando che tu non potessi aiutare tua figlia. Sono sicuro intendesse un'altra cosa, siamo sicuri che tu la possa curare vogliamo solo avere un modo per salutarla." Lyon si fa avanti e Stefano lo affianca, Hero è rosso di rabbia. Stringe i denti e risponde ai miei amici. "Non abbiamo detto questo. Abbiamo solamente detto chi doveva andare con chi, non abbiamo mai parlato di salutare l'altra persona. Ora se non volete provare di nuovo le catene della sala delle torture date la pozione alle ragazze e tornatevene a casa!" Sospiriamo, ci abbiamo provato. Non cambierà idea e noi non riusciremo di sicuro a convincerlo. Lyon prende Anna a mo' di sposa, stessa cosa fa Stefano con Lyra. Io guardo Hero che prende Heart, sono impotente. Mi avvicino e verso qualche goccia della pozione sulle labbre delle ragazze. "Possiamo andare..." Ho gli occhi bassi ed anche il tono di voce non è dei migliori, le sto dicendo addio. Il principe delle tenebre schiocca le dita ed io la guardo per l'ultima volta.

HEART

Mi sveglio, sento il fuoco ardere e la lava scorrere. Mi metto seduta, sono nel letto matrimoniale con la trapunta rossa del Nether. Il caldo mi avvolge come una brezza del tutto nuova, il clima del Nether è diverso da quello sulla terra. Bastano pochi istanti per farmi ricordare tutte le cose successe. La bolla, Entity, le torture e l'arrivo dei ragazzi. Mi guardo intorno capindo la situazione, cosa diamine faccio nel Nether? Forse dovrei essere felice, finalmente sono a casa e posso vedere mio padre dopo anni... eppure non è così. Non mi sento felice al pensiero di essere qui, certo incontrare mio padre mi farebbe molto piacere ma... la mia casa non è più questa da quando ho incontrato i WGF e Lyra. Sono cambiata da allora. Loro mi hanno cambiata, non posso accettare di rimanere qui... devo andarmene.

Mi alzo andando nel bagno, mi guardo allo specchio. Le bruciature sono state guarite, è stato Mario? O mio padre? Perchè i ragazzi hanno chiesto a papà di aiutarli, proprio non capisco. Sono sicura che abbiano fatto un patto, Mario non avrebbe lasciato fare una cosa del genere. Chiudo gli occhi, lui era lì davanti a me ed io non sono riuscita neanche a salutarlo. Mi sento tremendamente triste, Entity non è ancora stato sconfitto e mio padre non può capire cosa ha combinato portandomi qui.

Decido di andarlo a cercare, esco dalla stanza e giro per i lunghi corridoi del castello. Studio il castello, non è cambiato niente da quando ero piccola. Non che ricordi chissà cosa, dopotutto avevo solamente due anni. "Papà!" Lo chiamo. Non posso girare tutto il castello, se io non trovo lui sarà lui a trovare me. "Heart, figlia mia... finalmente ti sei svegliata. Non sai quanto ero preoccupato" Mi compare davanti e con un scatto mi abbraccia, un abbraccio ricambiato nonostante tutto. "Anche tu mi sei mancato papà..." quando si stacca dall'abbraccio mi guarda attentamente. "Sei così cresciuta, sei così simile a tua madre." Mi accarezza i capelli, devo ricordare molto la mamma. Mi guarda come guardava lei tanto tempo fa... "Non dovresti essere alzata, devi riposare dopo tutto quello che hai passato. Giuro, appena vedrò quel mostro e l'avrò fra le mani io..." Non lo faccio finire di parlare, ho troppe domande per lui. Mi accompagna in camera e ci sediamo. Io mi metto a gambe incrociate e lo guardo. "Cosa ci faccio qui?" Chiedo e lui strabuzza gli occhi, non si aspettava questa domanda. "In che senso?... Ti ci ho portato io, non avrai mica pensato che ti avrei lasciato con quegli stupidi" Abbasso lo sguardo, è il momento di dirglielo e non so trovare le parole. "Papà, io rimarrò sempre la tua bambina e questo lo so... ma, oramai ho diciotto anni e non sono tenuta a dare retta a quello che mi dici. Questa è stata casa mia breve periodo della mia vita... e magari in futuro lo sarà di nuovo, ma non oggi. Ora la mia famiglia sono i WGF e Lyra, sono diventata un'estranea qui..." Dovrei dire dell'altro, mi si forma un groppo in gola. "Stai davvero dicendo che vuoi andare via? Torneresti da loro? Tu non parli sul serio!" Si sta arrabbiando, lo capisco. Sospiro "Mi dispiace non posso rimanere, potrai provare a fermarmi ma non ci riuscirai." Si alza e mi guarda, uno sguardo pieno di rabbia e tristezza. "Tu qui hai un dovere! Il simbolo che hai sul braccio ne è la prova. Io ti ho portato a casa per prepararti e tu te ne esci con queste cose. Non se ne parla, non te ne andrai di nuovo! Sai bene quanto me cosa succederà, devo pagare il prezzo delle mie azioni e Notch non può non darmi una punizione." Chiudo gli occhi, questa volta non prenderà la decisione definitiva. Mi alzo e lo abbraccio "Mi dispiace papà, non è questo il momento. Te lo prometto, quando sarà tutto finito tornerò a fare il mio dovere." Sussurro, mi stacco dall'abbraccio e mi teletrasporto.

Quando apro gli occhi sono davanti al lago. Cammino per andare verso casa, una voce mi ferma e mi fa girare. Mario è lì, seduto sulla riva del lago a fissare il vuoto. Lentamente e facendo meno rumore possibile mi avvicino. "Lyon se sei qui per provare di nuovo a farmi stare meglio puoi anche andartene... fidati sarebbe tempo sprecato" Mi fermo e lo guardo, solo ora noto tutto il dolore della sua espressione. "Potrei veramente sentirmi offesa dal fatto che tu non mi abbia riconosciuto, eppure pensavo di mancarti..." Si gira di scatto alzandosi in piedi, è stato veramente molto veloce come movimento. "Sei qui... sei veramente qui, non ci posso credere." Mi viene incontro e mi stringe forte, lo stringo forte. Non voglio più lasciarlo andare. "Anche tu mi sei mancato Mario."


Revisionato in data: 28/05/2021

La figlia di Herobrine (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora