Capitolo 30 - La vera storia di Herobrine

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Stiamo salendo la collina, sono felice eppure Mario mi sembra più strano del solito. Da quando abbiamo iniziato a camminare ha lo sguardo basso, non mi guarda e il suo sguardo è più freddo del solito. É successo qualcosa mentre non c'ero? Ma, me lo avrebbe detto dopo avermi vista. La mia preoccupazione sta andando alle stelle.

Entriamo in casa e davanti trovo il resto del gruppo, come se stessero aspettando. "Finalmente l'hai trovata. Non potevamo più aspettare Mario, il tempo è poco" Tempo? Tempo per fare cosa? Cosa diamine sta succedendo? "Heart vieni andiamo in salotto, ti spiegheremo tutto lì" Annuisco, la loro voce continua ad essere fredda... senza emozioni. Mi accompagnano nel salotto e mi fanno sedere sul divano, non appena sono tutti e quattro davanti a me un ghigno si fa largo sui loro volti. "Ragazzi che succede? Vi prego non fate quelle facce, fate paura" L'ansia inizia a crescere, solo ora mi accorgo di una cosa. "Dov'è Lyra?" Stefano mi mette una mano sulla spalla e sorride "Tranquilla Heart... non ti devi più preoccupare di lei" Il respiro si ferma "Cosa le avete fatto? Ragazzi cosa vi è successo non siete più voi!" Prima che possa alzarmi Mario mi blocca i polsi. Prende una corda e li lega insieme, non voglio usare i poteri e non voglio fare del male ai miei amici. "In caso ti venisse in mente di usare i tuoi poteri. Le corde sono fatte per bloccarli, ora sei da sola e sei debole." Li guardo, i loro sguardi sono vuoti. "Sei sempre stata un peso da quando sei arrivata. Ti aspettavi il nostro aiuto, mentre noi pensavamo solamente a come distruggerti piano piano." La voce di Lyon è profonda, mi stanno spaventando a morte. Non possono dire sul serio "Siamo venuti a cercare pace dopo che tuo padre e Entity ci hanno quasi ucciso. E poi compari tu dal nulla e fai tornare nella nostra vita quei mostri." Non sono loro, non possono essere loro. "Ma ora Herobrine ed Entity non sono più un problema. Non volevamo arrivare a questo... ma ci siamo arrivati ed ora che abbiamo iniziato il lavoro bisogna finirlo. Uccidendo i mostri come te!" Mi si spezza il cuore, io mi sono fidata di loro e sono proprio loro che mi uccideranno. Non mi aspettavo una fine del genere. Vedo Mario prendere un coltello, sembra incantato e fatto apposta per uccidermi. "Tranquilla sarà molto veloce" Mi pugnala allo stomaco e poi velocemente al petto. Il sangue inizia a colare caldo dalle ferite, la vista si fa più sfumata ogni secondo che passa. I ragazzi si allontanano ed io muoio lentamente, da sola.

Mi sveglio di scatto. Sono in un bagno di sudore, il cuore batte all'impazzata e i polmoni cercano disperatamente dell'ossigeno. Era tutto un sogno, non sono mai tornata a casa e loro non mi hanno uccisa. Prendo la testa fra le mani e chiudo gli occhi, le immagini sono molto vivide nella testa. "Heart, ti sei svegliata. Dopo averti vista svenire pensavo la situazione stesse peggiorando." Alzo lo sguardo, Herobrine entra dalla porta e mi corre incontro. "Cos'è successo? Stai bene? Quando ho sentito la tua voce che gridava mi sono precipitato" Scuoto la testa un attimo, cosa significava quel sogno? "Sto bene credo... era solo un incubo, quando sono svenuta?" Lui mi guarda, mi guarda come guardava lei tanto tempo fa "Ti stavo dicendo quanto somigli a tua madre, qualche secondo dopo stavi cadendo a terra svenuta. Quando sei svenuta di nuovo, ho pensato al peggio" Mi abbraccia forte, sorrido un attimo. "Papà hai fatto un patto con i ragazzi non è vero?" Lo allontano dall'abbraccio. Il mio sogno è stato solo alimentato dalla paura, paura di non vedere più i miei amici. "Non ti dirò bugie, sarebbe inutile. Sì, l'ho fatto... per proteggerti da quel mostro di Entity303." Chiudo gli occhi e sospiro, devo tornare a casa. Però ho bisogno di chiarimenti prima. "Papà non mi interessa del patto e tu lo sai. Io tornerò da loro che tu lo voglia o meno, ho bisogno di loro e so scegliere cos'è meglio per me" Lui si morde la lingua, non replicherà... sa che infondo ho ragione. "Qui hai delle responsabilità! Non puoi andartene abbandonando tutto!" Mi mordo l'interno guancia, il mio sogno sembra avere un pizzico di verità. Lo faccio continuare "Tu sei mia figlia e nonostante tu sia un mezzo demone, le cose non cambiano. Quando ti è apparso il segno sul braccio, è stato quello il momento in cui hai promesso di prendere il mio posto. Io dovrò essere punito per centinaia di anni probabilmente, non puoi fare finta di niente." Faccio un respiro profondo, sono tranquilla "Potrai tornare dai tuoi amici, non te lo impedirò. Ma il simbolo si farà sentire quando sarà il momento di tornare" Annuisco e mi siedo sul bordo del letto. Penso a quello che ha detto. Il destino dice così, non si può scappare dal destino dopotutto.

"Sai durante il periodo in cui Entity ci teneva prigioniere sono riuscita a parlarci. Ho scoperto i suoi piani e gli ho chiesto alcuni dettagli sul tuo passato... e sul tuo" Mi giro verso di lui, è scioccato. Sapevo di non dovermi fidare del tutto eppure sembrava sincero. "Cosa hai fatto? Sei consapevole di quello che avrebbe potuto dirti? Non puoi fidarti di un essere spregevole come lui!" Si alza in piedi, mi guarda con lo sguardo pieno di rabbia. "Io penso di aver fatto il giusto, non mi farai cambiare idea nemmeno su questo. Sono sicura che non abbia mentito ed ora tu risponderai alle mie domande, con la verità" Faccio diventare gli occhi di colore bianco, sono seria e voglio che lo capisca. Sospira e si siede, faccio tornare gli occhi normali e sorrido un po'.

È il momento. Prendo un respiro profondo prima di parlare "Perchè ti sei cambiato il codice? Io non riesco a capire, hai avuto tutto dalla vita... perchè cambiare?" Alza la testa fissando il soffitto, sospira. "Quando nascemmo io e tuo fratello preferirono lui dall'inizio... come dargli torto, lui aveva dei fantastici poteri e fin dalla nascita gli era stato detto a quante grandi cose era destinato. Non avevano tempo per il bambino normale che ero, lui era il bambino prodigio con me si arrabbiavano solamente. Da ragazzo volevo cambiare le cose, Notch era andato in paradiso a fare il dio e tutti lo veneravano... volevo quello che aveva lui. Scappai di casa e cercai in molti posti... poi incontrai lui. Uno strano uomo dagli occhi rossi in mezzo al bosco tutto solo, sapeva cosa stavo cercando e promise di aiutarmi ad una condizione. Io e lui saremmo stati alleati, allora non avrei pensato ai rischi della mia scelta, così accettai. Non lo conoscevo bene e il viaggiare con lui all'inizio era strano. Partimmo alla ricerca di una grotta, lui diceva che poteva farmi diventare come Notch" Ascoltavo non riuscendo a capire cosa provavo "Il viaggio durò qualche giorno, in quei giorni l'ho conosciuto meglio e siamo diventati molto amici. Arrivati alla grotta mi fece entrare da solo, era sicuro di non poter entrare perchè le cose con lui erano diverse. Nella grotta non c'era niente, solo una scritta sul muro. Quella scritta diceva come cambiare il proprio 'codice', non capivo cosa significava ma lo feci. Un passaggio dopo l'altro feci attentamente tutto quello annotato sul muro, fece male quello che successe dopo. Il mio corpo stava cambiando, la forza aumentava e il dolore con essa. Mi sembrò una vita, quando furono solo pochi secondi. Quando mi alzai le scritte erano scomparse, un'altra era scritta sul muro. Diceva che il mio 'codice' era cambiato, diventando l'unione di altri due codici... quello di altri due demoni. Noi li conosciamo come Entity303 e Null, il mio codice era il 666. Il piano era andato storto, non doveva funzionare così. Quando tornai a casa tutti mi odiavano, Notch era deluso da me e vedendomi come una minaccia creò il Nether. Mi ci imprigionò fino a quando Entity non mi liberò, ero felice di avere almeno un amico... il resto della storia la conoscerai già" La mente era piena di pensieri, avevo già scoperto parte della verità ma era strano. Sentirla raccontare da lui era diverso, poteva essere una persona normale ma ha deciso di prendere una strada diversa.

"Se eravate così amici perchè l'hai tradito? E perché hai ucciso sua madre?" Avevo bisogno solamente di queste risposte. La testa mi scoppiava e avevo bisogno di pensare... ma prima la verità. "All'inizio avevamo in mente di conquistare il mondo con facilità, era semplice nessun umano poteva sconfiggerci. Un giorno abbiamo visto i WGF ed abbiamo deciso di dargli un po' fastidio, non pensavamo che dei ragazzini potessero batterci... Il primo a dargli fastidio fui io, come sai bene mi imprigionarono dopo un po' di tempo. In gabbia ho avuto il tempo di pensare, pensavo Entity venisse a salvarmi ma quando arrivò era per uccidermi. Non ricordo come quei ragazzini mi riuscirono a salvare, però quando Entity mi ha pugnalato ho capito. Lui non era veramente mio alleato, era solo un vile traditore... ho combattuto con i WGF per imprigionarlo e poi sono andato per la mia strada." Silenzio. Minuti di silenzio infinito, senza rispondere alla seconda domanda. "Papà parla... rispondi alla seconda domanda. Non sono stupida, dimmi cosa è successo!" Sono dura, voglio solo sapere la verità.

"Quello è stato un incidente. Quando ho ucciso quella donna non sapevo fosse sua madre, e in quel momento stavo prendendo di mira un'altra persona!" Se l'è presa... forse non dovevo chiederglielo. Si alza e se ne va dalla stanza sbattendo la porta.


Revisionato in data: 01/06/2021

La figlia di Herobrine (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora