Capitolo 3 - A carte scoperte

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"Praticamente, Entity venne dalla nostra famiglia due mesi dopo la mia nascita e uccise mia madre; quando avevo due anni voleva uccidere anche me non ho mai saputo il perchè vero e proprio, però mio padre riuscì a mettermi al sicuro in un villaggio. Scoprii di essere stata adottata a dodici anni e a sedici anni decisi di partire, per cercare mio padre e viaggiare il mondo, ma Entity in qualche modo mi trovò. Dopo un po' mi resi conto che non potevo sconfiggerlo, quindi scelsi di fuggire e ancora oggi non so come mai sono ancora viva." Dico e guardo una per una le loro facce.

"Bene, benvenuta nel team delle persone che non piacciono ai demoni" Cerca di scherzare Mario e io sorrido, sapendo di non aver raccontato loro una parte di storia.

"Mario perché te ed Heart non andate di sotto, la finisci di curare per bene e poi andiamo tutti a riposarci ... siamo stanchi è successo di tutto oggi" Dice Lyon e va in cucina seguito dagli altri.

Mario mi aiuta a scendere le scale e poi mi fa sedere sul lettino, prende un'ampolla e una benda sul quale versa l'unguento e mi guarda dicendo: "Farà un po' male, ma passerà in fretta" Mi mette la parte della benda, dove aveva versato l'unguento pochi secondi fa sulla ferita, e inizia a mettermi la benda; come diceva fa molto male e farlo per tutte le ferite non è stato piacevole, soprattutto con quelle più profonde e per cercare di non urlare mi sono morsa la lingua il più forte che potevo così tanto che credo di essermela tagliata.

Quando finisce di curarmi mi studia un attimo vedendo se le bende sono abbastanza strette da rimanere ferme, ma che non mi fermino la circolazione e nota una cosa della quale mi ero dimenticata anche io in quel giorno così 'intenso' se si può dire così.

"Hai una bellissima collana" Dice sorridendomi e sedendosi di fronte a me "Grazie, è una collana molto importante per me. Mio padre me la diede al mio primo compleanno dicendomi che era un regalo da parte di mia madre, a quanto sembra è l'unica cosa che abbiamo di lei." Dico guardandola e giocando un po' con i ciondoli. "Forte! È veramente una bellissima storia" Dice continuando a fissarmi e sorridendo.

Tutt'a un tratto si alza ed inizia a mettere delle boccette nei cassetti "Posso farti una domanda?" Mi chiede qualche minuto dopo senza girarsi ed io annuisco piano sapendo che mi ha visto "Noi non siamo famosi, in verità non credo che nessuno sappia di quello che abbiamo fatto. Tu come fai a saperlo?" Mi chiede ed io rispondo sinceramente.

"Voi non sarete famosi, ma mio padre quand'ero piccola mi raccontò molte storie tra cui la vostra. Quando me la raccontava io desideravo così tanto conoscervi era il mio sogno e poi di sicuro non ci si scorda degli alleati con cui si ha combattuto contro Entity303 ... anche se lo avete solo imprigionato" Forse ho detto troppo, cavolo. Mario si gira di scatto e mi guarda "Aspetta in che senso? Stai dicendo che sei la figlia di Herobrine?" Dice guardandomi con gli occhi spalancati.
"Ecco sì, sono proprio io. È per questo che non ve l'ho detto, voi non mi avreste accettato. Se ti da fastidio lo dirò agli altri e potrete anche cacciarmi ... e se non mi credi guarda con i tuoi occhi" Sussurro e mi passo la mano davanti agli occhi facendoli diventare interamente bianchi, la ripasso facendoli tornare come quelli di mia madre e poi abbasso la testa.
"Cacciarti? Certo è normale essere sorpresi, dopotutto sei la figlia di un demone e l'hai pure dimostrato; nessuno saprebbe fare un trucco del genere se non avesse i poteri. Però non penserei mai di cacciarti, anzi essendo che tuo padre era un nostro alleato solo sapendo che non ti stiamo proteggendo da quello scemo di occhi rossi, probabilmente ci ucciderebbe ... comunque come ti ho detto prima di sopra, noi ti proteggeremo finché tu non deciderai di andartene" Dice avvicinandosi a me e mettendomi le mani sulle spalle per rassicurarmi. "Grazie" Gli sorrido.

Rimaniamo lì a chiacchierare per qualche altro minuto e poi decidiamo di salire in soggiorno, dove non c'è più nessuno dato che è tarda notte fuori. Mi fermo un attimo alla finestra ammirando il paesaggio di notte e guardando anche le stelle. Sospiro e mi giro verso Mario che mi sta fissando "Allora io ora mi faccio un the caldo e poi vado a letto" Dico guardandolo e dirigendomi verso la cucina "Come mai ti fai un the di sera?" Mi chiede seguendomi "Di solito non riesco a dormire la notte perché ho gli incubi; il che non è buono, perché la maggior parte delle volte poi i miei poteri prendono il sopravvento e prendere del tè mi rilassa, certo non sempre funziona, ma almeno mi calmo." Dico e lui mi guarda sedendosi su una sedia e sbadigliando "Se vuoi andare a letto basta che mi dici dov'è la mia camera e sono a posto, hai già fatto molto per me non voglio obbligarti a farmi da guardia del corpo ventiquattr'ore su ventiquattro" Dico e lui annuisce piano "L'ultima porta in fondo al corridoio al primo piano, buonanotte ci vediamo domani mattina." Annuisco e lo osservo andarsene rimanendo sola con i miei pensieri, mentre mi sorseggio il mio thè caldo.

Appena finisco la mia bevanda metto la tazza nel lavello e senza fare rumore vado nella camera che mi hanno dato i ragazzi. È molto accogliente, con i poteri metto i vestiti nell'armadio, i libri nella libreria e mi cambio mettendomi addosso una canottiera bianca ed delle panta nere. Mi metto stesa nel letto, accarezzando la trapunta rossa dei miei genitori e guardo il soffitto sperando di riuscire ad addormentarmi, ma non succede niente ed io inizio a girarmi e rigirarmi nel letto in cerca di una posizione comoda su cui dormire. Niente però in questo esatto momento non sembra che voglia farmi venire sonno, dopo altri trenta minuti che provo ad addormentarmi mi arrendo all'evidenza che neanche stanotte riuscirò a dormire e mi metto seduta sul letto accendendo una torcia e cercando di farle fare meno luce possibile con i poteri, mi alzo e prendo un libro e mi metto a leggere qualche capitolo annotando su un quaderno le frasi che mi piacciono di più o che hanno un significato speciale.

Appena finisco il libro sospiro e vado alla scrivania davanti al letto, mi siedo e mi metto a scrivere frasi a caso sperando che questa notte, che sembra essere infinita, finisca presto anche se probabilmente mi chiederanno il motivo per cui non ho dormito.

Ad un certo punto però lo scricchiolio del legno di pavimento mi fa girare di scatto e i miei occhi incontrano dei luminosi occhi di colore rosso sangue, che si vedono perfettamente nella penombra della stanza; è qui.

"Ciao Heart, finalmente ti ho trovata."


Revisionato in data: 20/09/2019

La figlia di Herobrine (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora