HEART
Ho smesso di mangiare da un paio di giorni probabilmente. Le mie amiche cercano di farmi mangiare e bere qualcosa ma non mi convincono. Loro mangiano qualcosa ogni volta che arriva del cibo. Sono sicura di quello che sto facendo, oggi appena arriverà gli chiederò spiegazioni. Non capisco perchè ci tenga qui e ci torturi solo. Mi alzo e cammino per la stanza, non ho molte forze non mangiando ma mi ci sto abituando piano piano. Guardo le mie amiche che dormono tranquillamente nei materassi. Da un paio di giorni cerco di capire se c'è un modo di usare i poteri nonostante il materiale di ovunque noi siamo.
"Dovresti mangiare di più, non ti fa bene il digiuno. Non capisco perché tu ti stia rovinando da sola" Mi giro e guardo quegli occhi rossi. "Non che ti interessi visto che ti diverti a vederci soffrire. Comunque ciao" Appoggia il vassoio con il cibo sul tavolino e si gira a guardare me. Mi studia da lontano poi si avvicina. "Ciao anche a te, pensi di fare le domande a cui cerchi risposta o te le terrai dentro?" Lo guardo un attimo sorpresa finché non parla di nuovo: "So cosa pensi. So cosa pensate tutte e quando dormite è bello entrare senza che voi possiate alzare degli scudi per non fare vedere a me i vostri pensieri." Lo guardo male "Quindi ora ti interessano i nostri pensieri? Perché?" Lui ridacchia "Voi non potete nascondere niente. Ormai la fine si avvicina e risponderò alle tue domande senza storie. Se tu risponderai ad alcune delle mie." Lo guardo ed annuisco piano. "Va bene"
Mi siedo sul materasso continuando a guardarlo. Lui fa comparire una sedia, dove si siede e mi guarda. "Parla pure. Ti ascolto" Il suo tono è molto calmo, non capisco come riesca ad essere così gentile come niente fosse. "Tu sei un pazzo... tu hai detto a me il tuo piano eppure c'è qualcosa che non riesco ancora a capire. Qui ti servo solamente io cosa c'entrano le mie amiche? Tu volevi i miei poteri, tua figlia non ti è più interessata da quando ti ha lasciato per andare insieme ai buoni. Mentre Anna, beh lei è una dei WGF e nonostante tu ti voglia vendicare anche su di loro potresti farlo anche ad occhi chiusi dopo aver sistemato la faccenda con me..." Mi ferma prima che possa fargli altre domande, pensa un attimo prima di rispondere. "Non fare domande a raffica cara. Non ne vale la pena, una domanda alla volta. Tu pensi che loro non c'entrino niente ma non è così. Sai la nostra ultima chiacchierata mi ha fatto riflettere su molte cose. Ho trovato la vendetta perfetta per quei ragazzini, loro mi serviranno più tardi ma voi mi servite ora. Tu sarai la prima a morire, sei sempre la più importante nei miei progetti, non pensare che di te non mi interessi niente. Per quanto riguarda la mia figlia traditrice, dopo che avrò ucciso i suoi amici potrebbe tornare dalla mia parte come doveva essere. Se non succedesse farà la tua stessa fine e vi incontrerete di nuovo nell'inferno. In più con la tua e la sua morte distruggerò due persone, Mario e Stefano sono umani così stupidi da essersi innamorati delle persone sbagliate. Uccidendo Anna non avrei poteri in più, il piano è quello di rubare la sua forza vitale davanti a Lyon e distruggere anche lui. Voglio godere di quel momento al massimo e posso farlo quando voglio, non vi possono trovare. Ora puoi fare la seconda domanda" Non riesco a credere quello che sta dicendo, è colpa mia se non avessi fatto domande e non fossi entrata nella loro vita i miei amici in questo momento non starebbero rischiando per colpa mia. "Va bene... hai appena detto che non possono trovare il luogo in cui ci hai portate. Perchè? Dove siamo?" Il suo sorriso si allarga, non ha il solito ghigno però ed è molto strano. "Il luogo in cui ci troviamo si trova bolla. Molto antica e potente. Vedi cara una bolla è un posto nello spazio che solamente i demoni possono creare e rintracciare. I WGF non sono così intelligenti da trovare un espediente magico. In più la bolla può fare ogni cosa, sempre se il demone creatore lo vuole o no. Ottima trovata non credi? Ora capisci come mai i vostri poteri non funzionino qui, anche se non funzionerebbero comunque dato la vostra debolezza." Continuo a guardarlo. Deve essere tutto un trucco, è troppo gentile per essere Entity303. "Finito con le domande o ce ne sono altre?" Lo guardo e faccio di no con la testa. Non ho ancora finito il mio interrogatorio. "Perché sei così gentile con me? É per caso tutto un trucco per ammorbidire ed indebolire me?" Lo studio, sono pronta qualsiasi reazione avrà. Non riuscirà a fare di nuovo del male a tutte e noi se glielo impedirò. Ma, inaspettatamente, lui si mette a ridere... quella che sento non è solita malvagia di sempre, è una semplice risata. Si sta divertendo? "Scusami ragazzina sei davvero divertente a volte... comunque per rispondere alla tua domanda. Oggi non mi sono svegliato con la luna storta, potrebbe esser l'unica volta che mi vedi gentile quindi calma quel tuo cervello. Non c'è nessun trucco."
Si alza e fa scomparire la sedia. Mi allontano non appena mi si siede vicino e lui ride ancora "Sai dovresti veramente tranquillizzare quei tuoi animi. Ragazzina non mordo se per una volta mi lasci avvicinare." Lo guardo male, come al solito lui schiocca le dita e mi ritrovo a pochi centimetri da lui. Ma che diamine passa per la testa di questo qui? Dovrebbe andare in un manicomio da quanto è pazzo. "Ora prima di far fare a te altre domande. Io ti farò la mia." Continuo a guardarlo male aspettando che parli. Non so quale possa essere la sua domanda, ed essa mi lascia senza parole. "Perchè non mangi? Ti stai letteralmente uccidendo da sola. Almeno le tue amiche mangiano qualcosa. Tu, invece, fai come se il cibo non esistesse. Perché?" Dopo qualche minuto io rido. Non capisco il motivo di quella mossa, dalle mie labbra esce solamente una sonora risata. "Per caso tu... tu ti saresti preoccupando per me?" Lui mi guarda male ed io smetto di ridere. "Non capisco cosa ci sia da ridere, non lo capisco davvero. Non ti dirò se sono preoccupato per te o perché ho fatto quella domanda. Voglio solo una risposta." Lo guardo negli occhi seria, faccio finta di pensare prima di rispondere. "Come hai detto tu sarebbe inutile. Tu ci ucciderai comunque, il tuo piano è ormai compiuto. Non mangiando io sto solo accorciando il processo. Ci torturi per portare noi ad uno stato di pazzia, per fare morire la nostra anima un pezzetto alla volta. Io ti sto dando una mano, non dovresti esserne felice?" Lui mi guarda interrogativo, poi scuote la testa e sorride. Niente ghigno, un naturale sorriso che non gli avevo mai visto prima. Lui è così strano oggi, che stia cambiando? Ma che sto dicendo? Lui non potrebbe mai cambiare! "Non ne sono felice sfortunatamente per te. Inizia a mangiare, tu non vuoi vedere cosa posso fare in caso..." Un'altra mia risata lo fa fermare "Scusa ma... parli seriamente? No perché dopo tutti questi anni penso di sapere cosa tu puoi fare a me. Sinceramente però, non mi interessa. Ora tocca a me continuare con le mie domande se permetti." Lui sorride, continuo a non capire questi suoi strani modi. Cerco di non fare più caso a niente e mi concentro sulla domanda. "Tu mi hai raccontato la storia con mio padre, non riesco a capire una cosa però... Perchè vi odiate tanto?" Lui si alza di scatto, il sorriso è sparito dalle sue labbra ed i suoi occhi si sono illuminati più di prima. "Questi non sono affari tuoi!" Mi ringhia contro. Sapevo che stava fingendo, quella gentilezza non era normale da parte sua. "Ti sbagli, sono sua figlia ho il diritto di saperlo! Tu mi hai raccontato che lui ti è andato contro tradendo ed imprigionando il suo più caro amico, almeno a quei tempi... ma io non credo sia stato solo quello a fartelo odiare così tanto. Ora dimmi il perché?" I suoi occhi si illuminano di più e lui mi si avvicina minacciosamente. "Stupida ragazzina viziata, devi sempre cercare seconde ragioni non è vero? Non ti basta sapere quello che sai, devi sapere sempre tutto... ma da me non otterrai risposte" Io lo guardo senza paura, non mi farà del male. "Tu mi darai le risposte che cerco perché nonostante tutto sai che lo scoprirò. Non mi interessa se mi farò del male, userò anche i poteri per farti parlare." Sento i miei occhi cambiare colore e lui mi guarda un poco sorpreso. "Bene se vuoi proprio saperlo... quando tuo padre cercava vendetta, dopo il periodo passato con i WGF ha ucciso la persona sbagliata. Una persona a me cara, mi stava molto a cuore e lui l'ha uccisa senza pietà. Sono diventato così sadico anche per colpa di quel suo gesto. Non so quanto sapesse su di lei... ma se sapeva chi era o l'ha fatto a posta oppure voleva distruggermi del tutto." I miei occhi tornano normali, la bocca aperta. Mio padre in quel periodo non aveva ancora incontrato mia madre, non avrei pensato però... lui tornato così sadico dopo aver aiutato degli umani? Non è possibile. "Chi era questa persona? Chi era lei?" Lui mi guarda, si avvicina e mi prende per il collo. "Era mia madre. Molti pensano che i demoni non abbiano madri, ma non tutti i demoni nascono così per scelta." Molla il mio collo ed io cado per terra. Mi metto una mano sul collo, la presa non è durata molto ma la stretta era molto forte. "Come... faccio a credere alle tue parole?" Non alzo lo sguardo dal pavimento, so che lui mi sta guardando. "Puoi decidere se credere o no alle mie parole. I fatti non cambiano, chiedi a tuo padre per confermare. Da adesso non ti permetterò più di fare domande, se non mangerai ci saranno conseguenze da pagare. Non sarò più così gentile con te!" Scompare in una nuvola di fumo nero come la pece.
Metto le mani sul pavimento per dare la spinta al mio corpo e riuscire ad alzarmi in piedi. Poi mi giro guardo le mie amiche ancora dormienti e penso un attimo. Penso a tutto quello che è successo da quando ho incontrato Mario nel bosco, nel mentre che penso mi stendo sul materasso e fisso il soffitto. Almeno finché non mi addormento.
Revisionato in data: 11/04/2021
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La figlia di Herobrine (In Revisione)
FanfictionCopertina fatta da: @Writer_of_stars Quattro amici contro un demone, due ragazze conosciute sin dalla nascita che si ritrovano a fare gioco di squadra e a rivelare segreti che non avevamo mai detto a nessuno, perché spaventava tutti quelli che lo sc...