Capitolo 21 - Uno strano... incubo

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Quella stessa notte uno strano sogno mi fece spaventare.

Mi sveglio al suono di una strana sveglia, strano non ricordo nemmeno di averne una. Mi alzo dal letto e guardo sul comodino ma il rumore che sentivo qualche secondo fa, appena finito, non proviene da lì. Mi guardo intorno, fuori dalla finestra il mio sguardo si ferma appena noto che il cielo è colorato di nero. Esco di corsa da camera mia e corro a cercare gli altri, senza dimenticare di prendere i kindjal. Guardo nelle camere senza trovare nessuno. Scendo le scale velocemente stando in allerta, non credo ai miei occhi. Se al piano di sopra è tutto in ordine, del piano di sotto non si può dire la stessa cosa. Tutti i mobili sono a pezzi sul pavimento, non c'è anima viva ma si vede che solo qualche minuto fa qui regnava la pace. Delle persone che erano qui ora c'è solo il sangue che macchia pareti e pavimenti. Chiudo gli occhi pregando di aver visto male, pregando che fosse tutto una visione ma appena li apro quell'orrore mi stravolge completamente una seconda volta. Ad un certo punto sento rumore di spade scontrarsi, scuoto la testa e sbatto gli occhi avviandomi verso la porta. Quando apro la porta ed esco mi guardo intorno ancora più esterrefatta. La una rosso vivo illumina il cielo nero, non riesco a spiegare il perché dei colori del cielo e della luna. Abbasso lo sguardo e vedo i miei amici stesi per terra sanguinanti, strabuzzo gli occhi e provo ad andare da loro ma qualcosa mi impedisce di muovermi. Provo ad urlare ma nessun suono esce dalle mie labbra. Guardo davanti a me ed incrocio due occhi rossi, sono diversi sembrano più vivi dall'ultima volta che li ho visti. Lo squadro e noto una figura ai suoi piedi stesa per terra con i polsi incatenati. Lui ha lei, la mia migliore amica nonché sua figlia; anche lei piena di ferite con i capelli rossi spettinati e sporchi. Mi dimeno per liberare le mie mani da qualsiasi cosa le tenga ferme, provo a raggiungere i kindjal, ad usare la magia ma è tutto inutile. "Ragazzina non sai contro ti sei messa. Non ti puoi liberare è inutile che ci provi, adesso che sei nelle nostre mani possiamo uccidere davanti a te i tuoi amici." Qualcuno mi si avvicina all'orecchio sussurrando quelle parole, mi giro e colui che vedo mi fa rimanere ancora più scioccata. No, non può essere lui, questa non può essere la verità. Lui non poteva essersi mostrato ed alleato con Entity. Lyra si sveglia e mi guarda per poi controllare la situazione intorno a noi. Piano Entity ed il suo alleato si dirigono verso i nostri amici ed uno per uno li torturano, senza ucciderli. Continuo a dimenarmi e provo ad urlare di smetterla, di lasciare stare loro e prendere solo me. Neanche il minimo rumore. Mi guardai e notai delle ferite sul mio corpo che pochi minuti fa non c'erano. Lyra mi guarda e muove le labbra dicendo qualcosa, non la sento. Poi successe qualcosa, lui ed Entity tornarono a tenere Lyra e me ferme mentre alla destra ed alla sinistra si aprirono dei portarli. Un portale era viola e nero, mentre l'altro era bianco ed oro. Da quello nero iniziarono ad uscire due ragazzi con dietro un' Armata, avevo letto qualcosa a proposito di essa e me ne ricordai in quel preciso istante. Quella era l'Armata, l'esercito delle tenebre precedentemente regalata ad Herobrine da Entity. Pregai di non vedere mio padre uscire da quel portale, fortunatamente non successe. Mi giro verso il portale e lo vedo, è vicino a mio zio Notch e si guardano con un sorriso stampato sulle labbra. Dietro di loro Steve di fianco al vecchio saggio ed a un'altra ragazza che non riconoscevo. Ancora più indietro dal portale esce un altro esercito, probabilmente quello della luce che non ha esattamente un nome ufficiale, anzi, non ha mai avuto un nome ufficiale. La mia migliore amica continuava a fissare un punto oltre il mio corpo, mi giro anche io trovando alle mie spalle Lyon, Mario, Anna e Stefano con le spade in mano pronti a combattere. Non hanno più tutte le ferite che prima avevo visto sul loro corpo, come se fossero sparite da un momento all'altro per magia. Loro si dirigono, ovviamente, verso l'esercito della luce mettendosi davanti insieme a Herobrine e Notch pronti per dare ordini. Si guardano negli occhi per qualche minuto e poi la battaglia comincia. Si corrono incontro ed iniziano chi a lanciare incantesimi sia per curare gli alleati sia per ferire gli avversari, chi ad usare la spada o l'accetta o qualsiasi altro tipo di arma, chi da più lontano che spara frecce con l'arco o con la balestra. Passarono delle ore, forse giorni, settimane, mesi o anni prima che la guerra finisse. Avevo perso completamente il senso del tempo e non ero riuscita a fare niente per aiutare i miei amici, come me, Lyra. Avevamo guardato la scena come se fossimo state in panchina con i due che ci tenevano saldamente dalle catene per non farci scappare e che, di tanto in tanto, ci sussurravano frasi all'orecchio per darci fastidio. Durante la guerra i primi a morire furono il vecchio saggio, Steve e la ragazza che avevo visto prima uscire dal portale. L'esercito della luce era, ormai, del tutto sconfitto. Ancora resistevano di quel poco Herobrine, Notch, Mario, Stefano, Anna e Lyon. Per poco, perché alcuni minuti dopo l'Armata li accerchia lasciandoli senza via d'uscita. Entity e Lui ci lasciarono andare e camminarono verso di loro. Gli dissero qualcosa che non capì, probabilmente neanche Lyra visto che mi guardò con uno sguardo interrogativo. Poi nelle loro mani spuntarono dei coltelli, uccisero Mario e Stefano per primi guardando Lyra e me con un ghigno divertito. Urlai, urlai insieme a Lyra, ad Anna, a Lyon, urlai tutto il mio dolore nel vedere Mario e Stefano morti. I loro occhi erano spenti. Poi toccò a Lyon ed Anna. Appena finirono con loro ed assorbirono tutta la loro forza vitale si avvicinarono a Notch ed Herobrine. Li presero dalla testa e, mentre gli dicevano delle parole in un'altra strana lingua, li accoltellano. Un attimo dopo un'aura compare intorno ai loro corpi e va verso Entity ed il suo alleato. Loro assorbono tutti i poteri e l'energia. Appena si girano un forte senso di paura mi attanaglia lo stomaco, i loro occhi sono ancora più brillanti ed i loro ghigni ancora più grandi. Ci fissano e poi schioccano le dita, siamo dentro delle gabbie ancora incatenate. Ho pochi secondi per guardarmi intorno perché poco dopo svengo e il buio mi abbraccia.

Mi sveglio di scatto. "NO" Urlo non accorgendomi di essere nella mia stanza. Il mio corpo gronda di sudore, il respiro è affannoso ed il cuore batte con una velocità inimmaginabile. Non so cosa sia appena successo ma la sensazione non è stata per niente piacevole.


Revisionato in data: 09/02/2021

La figlia di Herobrine (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora