5. FUMO

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Porto la sigaretta alle labbra e ispiro profondamente lasciando che il fumo mi riempia i polmoni e che la mente si svuoti un po'.

Tengo gli occhi chiusi tutto il tempo mentre, appoggiata con le braccia al davanzale della finestra, lascio che una nuvoletta bianca e densa di pensieri esca dalle mie labbra e si mischi con l'aria fredda della notte.

L'aria pungente di inizio novembre mi raffredda il viso, il vento mi scompiglia i capelli, mentre un'altra boccata di fumo entra nel mio corpo e la nicotina inizia a calmarmi.

È notte fonda, ma sono sveglia. Demoni allungano le loro braccia scheletriche verso di me e nel buio della stanza cercano di afferarmi, la coperta pesante non è sufficiente a impedirlo.

Spalanco gli occhi davanti a quell'immagine e osservo il fumo, che ha appena lasciato la mia bocca, danzare nel buio davanti a me, illuminato dal lampione poco distante.

Un sospiro bianco che danza nella notte e lentamente si dissolve.

Un respiro che non è riuscito a portare con sé i miei pensieri, quelli più profondi, quelli che il veleno che continuo a far entrare in me, velocemente, voracemente come se fosse ossigeno, non riesce a placare.

Un'altra boccata e osservo la punta della sigaretta accendersi di rosso e brillare davanti a me, nel silenzio che mi circonda.

Case addormentate, luci spente, finestre chiuse. Il mondo è in pausa in attesa di un nuovo giorno, un nuovo inizio.

E io sono qui, tra le dita l'unica cosa che mi sta tenendo in vita, ma che mi sta anche uccidendo.

L'unica cosa che mi sta facendo superare un'altra notte insonne, piena di incubi e pensieri, di lacrime e singhiozzi incastrati in gola.

Abbasso le palpebre mentre l'ultima nuvola di fumo esce dalle mie labbra, liberando più aria possibile, fino a svuotarmi completamente i polmoni.

Spengo la sigaretta nel posacenere alla mia sinistra e rimango per un po' a guardare la notte. La luna, una piccola falce bianca, si staglia sopra di me e mi guarda.

Lascia vedere al mondo solo una piccola parte, un frammento di ciò che è veramente. E anche quando pensiamo di vederla tutta, quando pensiamo che sia piena e completa, non si mostra mai totalmente a noi.

Ci tiene sempre nascosto un lato, il peggiore, quello buio e pieno di mostri. Ci fa vedere solo il suo lato migliore, quello che vuole che vediamo.

E, mentre chiudo la finestra e mi rimetto a letto, non posso fare a meno di pensare che sono come lei.

Che non faccio vedere i miei demoni a nessuno, li tengo nascosti, lascio che mi mangino e che occupino totalmente il mio lato oscuro, quello nascosto ad una semplice occhiata.

E non c'è fumo, droga o alcool che possa illuminare quel lato, che possa ucciderne i mostri.

Quando la luce non arriva non c'è nulla che si possa fare, se non imparare a convivere con il buio.

Imparare a vederci dentro.

Imparare a far amicizia con chi vi ci abita.

Imparare a sopravvivere.

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