La verità è che mi sento tremendamente fuori posto.
E la cosa peggiore è che è solo colpa mia, non degli altri invitati che ridono e si divertono, non della musica alta o della loro voce squillante.
E se la maggior parte delle volte si dice: "Ma smettila non è colpa tua! È che semplicemente non ti trovi bene con queste persone."
No.
Io con loro mi trovo bene.
Il problema sono io. Io e solo io.
Io e il mio essere troppo composta, in ogni situazione.
Io e il mio costante timore di non andare bene, di dire qualche cazzata, di stonare tra quelle voci.
Io e quel blocco alla gola, che non mi fa gridare insieme a loro, che non fa unire la mia voce delicata insieme alle loro, perfettamente stonate.
Io e quel senso di colpa e di inadeguatezza nel risultare sempre quella in disparte, quella che non canta e non balla, che non si espone.
Io e solo io.
E allora mi chiedo: "Cosa ci faccio qui?"
È necessario il mio essere una nota stonata in mezzo a questa armoniosa melodia?
O potrebbero farne a meno?
La risposta che mi do è una sola, sempre la stessa.
Eppure vado alla festa successiva. E anche qui le labbra non si muovono, il fiato rimane incagliato in gola insieme alle parole di quella canzone.
E anche qui mi sento sbagliata.
Inutile.
Superflua.
Quasi fastidiosa nel mio non aprirmi.
Sbagliata.
Desiderio di fuggire e di piangere.
"Esco un attimo," dico, "qui non prende."
Telefono in mano mi avvio fuori, che qui non prende davvero.
Mi siedo su un gradino, marmo freddo sotto il tessuto leggero dei collant, e chiudo gli occhi.
Un respiro.
Un altro.
Una lacrima, cancellata subito.
Mi rialzo, meglio non destare sospetti.
Torno dentro, sorriso sulle labbra, cuore pesante.
Voci mi raggiungono, grida e divertimento. E io dalla mia bolla sorrido, rido, ma mi sento sempre di troppo.
Non servo.
Se non ci fossi non cambierebbe nulla.
Non hanno bisogno di me, sicuramente non per divertirsi, ma neanche per altro.
"Ti sei divertita?" mi chiedono alla fine.
Annuisco. Mento in parte.
"Certo" enfatizzo la mia bugia.
Perché quello che vorrei dire è:
Si, mi sono divertita, ma ho un groppo in gola, vorrei piangere. Le lacrime fanno male se incastrate in gola tra le parole che non ho cantato, gli occhi bruciano se non urlano ciò che non ho gridato insieme agli altri.
Ma sì. Mi sono divertita.
Loro sono un gruppo perfetto.
Loro.
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Pensieri sparsi
PoetrySe la vostra intenzione è quella di leggere una storia con una trama, dei personaggi,magari una morale, questo non è quello che cercate. Qui ci saranno piccoli scambi di battute tra personaggi che arrivano da storie mai scritte, dei quali non si con...