47. ESTATE

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L'Estate è una stagione strana.

Tre mesi di libertà, ancora per qualche anno, che si trasformano in tre mesi soffocanti.

Ho sempre amato l'Estate.

Quando da piccola aspettavo la fine della scuola per andare all'oratorio, giocare con i miei amici e ridere felice.

Quando poi andavo una settimana al mare, ad agosto, e tra castelli di sabbia, bagni e serate alla sala giochi con papà, il tempo volava.

Quando non c'era nessuna incertezza riguardo al futuro.

Quando non volevo questi mesi finissero.

Mentre ora voglio che questo limbo finisca, ma allo stesso tempo non voglio che un nuovo anno ricominci.

Perché sì, per me questi mesi si sono trasformati in uno strano limbo.

Giorni immobili, ma che corrono rapidi.

Tanto tempo a disposizione, ma siamo al 18 agosto e di tempo non ne resta molto.

Tante cose da fare, ma nulla che faccia davvero.

Avrei voluto leggere di più, rilassarmi di più, studiare di più.

Eppure ho fatto tutto questo e al contempo non ho fatto nulla.

Non so bene come spiegarlo, so solo che se per qualcuno l'estate è la stagione del divertimento, della libertà, vacanze e amicizie nuove in riva al mare, un amore sotto le stelle e una conoscenza tra le onde, una festa in spiaggia e un aperitivo con gli amici, per me non è mai stata così.

Giorni tutti uguali, una routine spezzata da pochi giorni qua e là.

Messaggi scambiati solo con quelle due solite persone, quando si vorrebbe vedere anche qualcun altro, ma non si ha il coraggio di scrivere che magari li si disturba.

Fogli sparsi sulla scrivania in attesa che i compiti vengano terminati.

Quest'Estate è stata un pò come ottobre.

Quel mese in cui tutto è già avviato, ma non si è ancora nel mezzo caotico degli eventi.
Quel mese in cui inizia a fare freddo, ma qualche mattina il sole scalda ancora un po'.
Quel mese in cui realizzi che hai davvero iniziato un nuovo anno scolastico, forse l'ultimo, ma ancora non ci credi sul serio.
Quel mese in cui tutto è immobile, un limbo impenetrabile, eppure in un batter d'occhio si è già a novembre.

Quel mese colmo di malinconia, di quel senso di niente che ti riempie e non ti lascia respirare.

Non so come spiegarlo, eppure quest'Estate è stata così.

Un misto di contraddizioni, di paura, di nervosismo.

Un insieme di brevi allegrie, alti e bassi di tristezza.

Mattine in cui mi svegliavo e avevo voglia di piangere. Giorni in cui una parola mi faceva scoppiare.

Pensieri per la testa, tentativi di aiutare, fiato corto, pigiama addosso e letto sfatto.

Libri divorati, musica ascoltata, tempo che scorre, lezioni da seguire.

Non essere all'altezza, paure, aspettative.

Volersi portare avanti, ma non farlo.

Rumore e silenzio dentro di me e un Estate che sta finendo, lasciando dietro di sé qualche lacrima e un po' di vuoto.

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