80. DUE CUORI

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"Non mi hai mai amato, vero?"

Il suo cuore si spezzò nel pronunciare quelle parole, mentre guardava i suoi occhi verdi fissarlo freddamente.

Qualcosa dentro di lei si mosse, ma non glielo lasciò vedere: c'erano troppe cose in gioco, troppe vite.

"No" pronunciò con un'indifferenza che era solo apparente. "Non ti ho mai amato e mai lo farò."

Lo stava distruggendo e lo sapeva.
Lo aveva usato e manipolato e ora lo stava per abbandonare.

"Stai mentendo" provò lui con la voce rotta e graffiata. Non poteva credere di essere stato così stupido, di essersi fidato di una come lei.

"No."

"Si invece."

Non riusciva ad accettarlo. La guardava immobile, senza avanzare verso di lei a causa della pistola che gli aveva puntato al cuore, ormai già distrutto. Avrebbe preferito un proiettile nel petto rispetto al dolore disumano che le sue parole gli stavano procurando.

"Smettila di illuderti." Stava per crollare, ma riuscì a restare ferma e immobile nella sua finta freddezza. "Non potrei mai amare uno come te."

Parole che uccisero entrambi, ma mentre lui crollò, lacrime salate sulle guance e cuore in frantumi, lei si voltò e se ne andò ignorando il suo nome pronunciato dal ragazzo che amava e ignorando il suo cuore straziato dalle parole che lei stessa aveva pronunciato.

C'era in gioco il destino del mondo e dell'umanità intera: era necessario uccidere due cuori a costo di salvare tutti gli altri.

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