104. CHE QUALCUNO MI VEDESSE

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"Vorrei che qualcuno mi vedesse davvero. E so che forse semanticamente non è corretto, ma io voglio che qualcuno mi veda, non che mi guardi."

"Perché non è corretto?"


"Perché è un po' come sentire e ascoltare. Sentire non richiede attenzione, è uno dei cinque sensi, è la nostra percezione del mondo. Ascoltare invece richiede attenzione.
Allo stesso modo vedere è ciò che facciamo con la vista, guardare implica che stiamo prestando attenzione."

"E allora perché tu vuoi che qualcuno ti veda?"


"Perché la maggior parte delle volte mi sento come se la gente non mi vedesse nemmeno. Mi sento invisibile e può sembrare stupido, ma per me essere vista vale più di essere guardata. E nel mio essere vista rientra comunque l'attenzione, il posare lo sguardo su di me e vedermi per davvero, non solo esteriormente, ma anche interiormente. È stupido vero?"

"No, per niente."


"Credi che qualcuno mi vedrà mai?"

"Credo che qualcuno lo faccia già.
Magari di nascosto, ma lo fa.
Ti vede. Io ti vedo."

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