108. ICARO

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Icaro ha volato troppo vicino al sole, ma almeno ha volato. Ha sentito il calore del sole e il fresco del vento. Ha toccato con mano le nuvole e ha giocato con le rondini in volo. Ha sentito la libertà e l'ha assaporata, ne ha gustata ogni singola goccia che si depositava sulla sua lingua e sulle sue labbra salate.

Icaro ha volato troppo vicino al sole e ne ha pagate le conseguenze, ma almeno ha volato.

Io invece volo sempre troppo vicino al mare, sempre sulla difensiva, in ritirata. Tocco l'acqua con mano, ma non sento nessun calore, la cera non mi brucia la schiena e io non mi libro tra nuvole e stelle.

La mia fine sarà la stessa, perché l'acqua avrebbe in ogni caso rovinato le ali -suo padre lo aveva avvertito anche di questo-  ma a differenza sua, io non avrò volato e gustato nessuna parvenza di libertà.

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