Presero i biscotti della fortuna e uscirono dal ristorante. Si sedettero su una panchina e li aprirono.
"Cosa dice il tuo?" chiese lei.
"Segui i tuoi sogni" rispose. "Un po' banale."
"Qual è il tuo sogno?"
Tu, pensò all'istante, sei tu il mio sogno proibito.
"Essere felice" rispose dopo un po' di tempo e in fondo la risposta era vera perché lei per lui era la felicità.
"Sono sicura che ci riuscirai, te lo meriti."
Gli sorrise e lui pensò che ci era già riuscito ogni volta che lei lo faceva.
"Il tuo biglietto?" Le chiese ricambiando il sorriso. "Cosa dice?"
"Fai ciò che hai paura di fare."
È proprio adatto a me, pensò.
"Cosa hai paura di fare?"
"Tante cose." Aveva paura di parlare in pubblico, di salire sulle montagne russe, di dire ciò che pensava e provava, di ballare e cantare davanti a tutti. Aveva paura di essere sé stessa, perché temeva che non andasse bene a nessuno. "Troppe cose."
"E quella che hai più paura di fare? Ce ne sarà una."
Si voltò verso di lui e penso che c'era una cosa che in quel momento la terrorizzava e allo stesso tempo desiderava con tutta sé stessa.
Annuì.
"Qual è?"
Prese un respiro profondo e si sistemò sulla panchina, i loro volti l'uno davanti all'altro.
"Questa" disse e senza pensare oltre poggiò le labbra su quelle di lui, che ricambiarono all'istante, facendola sciogliere per la felicità.
Ecco il mio sogno realizzato, pensò lui assaporando a fondo quell'attimo di felicità.
Dovrei affrontare le mie paure più spesso, pensò lei con il cuore che le esplodeva per la gioia.
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Pensieri sparsi
PoetrySe la vostra intenzione è quella di leggere una storia con una trama, dei personaggi,magari una morale, questo non è quello che cercate. Qui ci saranno piccoli scambi di battute tra personaggi che arrivano da storie mai scritte, dei quali non si con...