15. UNA COSA CHE NON SA

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Se c'è una cosa che non sa è quanto io la trovi bella. Non che non glielo abbia mai detto, ma non ne è mai stata veramente convinta.

Lei non possiede una bellezza classica e stereotipata, ma una bellezza tutta sua.

Penso questo mentre sono seduto da solo ad un tavolino nel cortile della scuola, intento a pranzare.

E nella mia solitudine penso a lei.

Lei che non si considera bella, ma che in realtà è semplicemente perfetta nelle sue mille imperfezioni.

Penso ai suoi capelli castani, lisci, tagliati poco sopra le spalle, che incorniciano il suo viso delicato.

Penso ai suoi occhi scuri, un castano tendente al nero, ma se li si osserva bene, quando il sole li lambisce, si possono notare delle piccole screziature dorate.
Penso a come essi brillino quando parla di qualcosa che la rende felice, a come diventino lucidi quando sta trattenendo le lacrime, a come si spalanchino quando è sorpresa o a come si assottiglino quando mi guarda fingendosi minacciosa.

Penso alle sue labbra, screpolate e perennemente morse dai suoi denti a causa dell'ansia che la pervade.
Penso a come si aprano in un sorriso puro e sincero in quei rari momenti di pura gioia e a come ne fingano altri quando la tristezza incombe su di lei.

Alle sue orecchie piene di orecchini tintinnanti e colorati.

Alle sue dita sottili decorate da mille anelli argentati.

Alle sue mani fredde che vorrei solo stringere tra le mie.

La sua bellezza è unica e speciale.

Lei è bella sempre.

È bella vestita elegante per una serata o in pigiama appena sveglia, il sonno ancora impigliato tra i suoi capelli arruffati.

È bella quando parla di qualcosa che la emoziona, quando le sue labbra non smettono di muoversi e di produrre suoni.

È bella quando inizia a gesticolare impacciata quando si imbarazza, mentre le sue guance si tingono del colore della rosa più bella.

È bella quando ride, quando si lascia andare alla gioia e alla felicità e permette al mondo di assistere alla sua improvvisa e irrefrenabile ilarità, una mano sullo stomaco e una sulle labbra a nascondere quel suono armonioso.

È bella quando si perde nei suoi pensieri, le labbra sottili leggermente dischiuse e gli occhi persi ad osservare un fiore o una nuvola in cielo.

È bella quando cerca di capire quell'argomento che proprio non le entra in testa, mentre mordicchia il tappo della penna e fissa la lavagna sperando di assimilare qualche informazione per magia.

È bella quando canticchia a bassa voce pensando di non essere sentita e quando fa una piroetta nel prato pensando di non essere vista.

È bella.

Penso questo e non mi accorgo che si è seduta proprio accanto a me.

Mi saluta e inizia a parlarmi, la sua voce cristallina l'unica cosa che sento in mezzo al baccano del cortile.

E mentre parla, tra un boccone e l'altro, mentre con una mano gesticola animatamente, penso a quanto la amo.

Perchè se c'è una cosa che non sa è quanto la amo.

La amo in segreto, di nascosto.

La amo in silenzio, nell'ombra.

La amo da lontano, proteggendola come posso, ma senza farle da scudo come vorrei.

La amo quando lei non si ama abbastanza.

La amo quando invece finalmente riesce ad amarsi.

La amo quando ride e quando piange.

La amo quando si arrabbia e mi insulta e quando si calma e mi abbraccia.

La amo quando mi parla del ragazzo che ama.

La amo.

"Allora vieni?" chiede e io mi rendo conto di non averla ascoltata, perso come ero nei miei pensieri.

Scuoto leggermente la testa tornando a prestarle attenzione per poi annuire sorridente.

"Ma mi stavi ascoltando?" mi chiede sospettosa.

"Si, si" mento. Poi aggiungo, anche se non ho la minima idea di dove mi voglia portare: "Si vengo."

Perche se c'è una cosa che non sa è che io insieme a lei andrei anche in capo al mondo, ad occhi chiusi, se solo lei mi tenesse per mano.

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