Capitolo 3 - Conan contro Kid

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POV. Conan

<<Ricapitolando, alle ore 22:00 in punto, nel bel mezzo della confusione, Kaito Kid senza farsi notare ha lanciato dei fumogeni.
In un lasso di tempo di circa un minuto, Kid ha stordito con una pistola elettrica i tre agenti che circondavano la teca dove vi era esposta la Golden Pearl. Con l'ausilio di una qualche strana arma, ha poi creato un foro perfetto nel centro della teca e si è appropriato del tesoro.
Inoltre dopo diversi accertamenti, posso confermare che nessuno ha lasciato il museo finché non sono state attivate le misure di sicurezza.
Tutto ciò unito al fatto che nessuno ha notato Kid lanciare i fumogeni, mi porta a dedurre che Kid si è travestito da uno dei visitatori, dato che tutti gli agenti di polizia erano stati precedentemente controllati>>

Ascoltai attentamente il discorso di Ginzo Nakamori, eppure c'era qualcosa che sentivo mi stesse sfuggendo ma non riuscivo a capire cosa fosse. Una sensazione come se avessi la verità davanti a gli occhi ma non riuscissi comunque a vederla.

<<Ispettore Nakamori>> un agente si avvicinò al suo superiore con fare urgente <<Abbiamo perquisito tutti i vistiatori e gli abbiamo sottoposti a controlli, posso confermare che nessuno di loro è Kaito Kid travestito>>

<<COSA? Ma è impossibile... dannato Kid>>

Nakamori ha ragione, tutto ciò non ha alcun senso. Se Kid non si nasconde dietro nessuno dei visitatori o dei poliziotti, allora di chi si sarà travestito?

Improvvisamente mi venne un illuminazione, come un flash, i pezzi di quel puzzle si allinearono e a quel punto la verità era ormai diventata chiara.
E come ogni volta che riuscivo a trovare la soluzione ad un caso, lo sentì. Quel brivido che mi percorreva lungo la schiena, facendomi ribollire il sangue. Inconsciamente mi ritrovai a sorridere.

Mi avvicinai al dottor Agasa che si era allontanato dalla scena insieme ad Ai, Ran, Sonoko e I giovani detective.
A quanto pare il professore stava provando ad intrattenere quest'ultimi con uno dei suoi indovinelli.
Dissi all'orecchio del dottore che avevo appena trovato la soluzione al caso, poi mi nascosi dietro il suo corpo robusto e, una volta impostata la sua voce nel modulatore vocale, iniziai la mia spiegazione con il professore ben attento a far combaciare il suo labiale con quanto stavo dicendo.

<<Posso avere la vostra attenzione  agenti?>>

<<Dottor Agasa...non mi dica che ha capito dietro chi si nasconde Kid?>> chiese incredulo l'ispettore.

<<In realtà arrivare alla soluzione è stato abbastanza semplice. Vedete oggi Kaito Kid è stato molto furbo, si è travestito di una persona di cui non avremmo mai sospettato.
Ha usato questa nostra mancanza a suo vantaggio travestendosi dell'unica persona che sapeva la polizia non avrebbe controllato. L'unica persona che poteva saltare i metal detector all'entrata senza destare sospetti. Una persona che oggi è arrivata stranamente in ritardo e che da quando Kid ha rubato la Golden Pearl è più silenziosa del solito.
Sto parlando ovviamente di lei signor Jirokichi Suzuki, o forse dovrei chiamarla...Kaito Kid>>

Nella stanza si sollevò un clamore generale e tutti i presenti si voltarono a guardare il presunto signor Suzuki con un misto di dubbio e sorpresa.
Il viso di Jirokichi sembrava imperturbabile, ma ad un tratto chiuse gli occhi e sorrise.

<<Bhe ha quanto pare sono stato scoperto, e io che credevo stavolta sarebbe andato tutto liscio come l'olio>>

Avrei riconosciuto quella voce tra mille, era la voce di Kid.

<<Non ci posso credere, è veramente Kid. Agenti presto arrestatelo>>

Ma a quanto pare il ladro aveva ancora qualche asso per la manica. Infatti, prima che la polizia potesse anche solo avvicinarsi a lui, con uno scatto fulmineo della mano Kid lancio per terra un secondo fumogeno.
Non riuscivo a vedere nulla, ma quando l'effetto del fumogeno iniziò a sparire, notai che la porta che dava alle scale d'emergenza era stata aperta.
Corsi per le scale tentando di raggiungere Kid prima che potesse scappare.
Arrivato sul tetto vidi Kid con indosso il suo classico abito bianco con mantello e cappello a cilindro da prestigiatore anch'essi dello stesso colore.
Era eretto sul bordo del tetto che mi guardava col suo solito sorriso beffardo sulle labbra, mi fece l'occhiolino e d'un tratto, prima che potessi fermarlo, saltò precipitando nel vuoto.
Un secondo dopo ricomparve a bordo del suo aliante con il quale si allontanò volando al chiaro di luna.

<<Dannazione>> imprecai. Quel mago era riuscito a fuggire di nuovo.

In poco tempo la mia attenzione venne però attirata da qualcos'altro.
Per terra, non tanto distante da me, vi era un oggetto che risplendeva di raggi lunari.
Era la Golden Pearl in tutta la sua bellezza. La raccolsi è notai che accanto ad essa c'era un pezzo di carta con delle scritte, presi anche quello e ne lessi il testo.

"Credo che questo bellissima perla appartenga più a questo museo che ha me.
È sempre bello avere a che fare con te, piccolo detective"

Firmato: Kid

Che simpaticone, non si smentiva mai, mi ritrovai a pensare tra me e me mentre mi immaginavo il suo sorriso sornione stampato in faccia.
Mi ritrovai a sorridere anche io.

Giuro sul mio onore di detective che un giorno riuscirò a catturarti, questa è una promessa.

Alla fine l'indagine si era conclusa io salutai Ai, il dottor Agasa e i bambini che essendosi fatto tardi tornarono a casa.
Io, Ran e Sonoko andammo con la polizia a casa del signor Suzuki per accertarci che stesse bene.
Alla fine constatammo che era stato solo addormentato da Kid attraverso l'uso di un anestetico.
Una volta svegliatosi si complimentò  con la polizia e con me, il suo "anti-kid", per aver impedito che la Golden Pearl venisse rubata.

Alla fine tornai con Ran all'agenzia investigativa e mentre mi coricavo, ripensai alle ultime parole dette dal Signor Suzuki prima di salutarci:

"Ti prometto che mi sdebiterò per l'aiuto che tu e i tuoi amici mi avete dato oggi"

Chissà che cosa aveva in mente...








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