Capitolo 10 - La verità

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POV. Conan

Scendo la scalinata che porta ai sotterranei della villa. Sembra una discesa verso l'oscurità, verso gli inferi.
Se non fosse per la luce dalla torcia non si riuscirebbe a vedere nulla.
Ogni tanto degli scricchiolii fanno sussultare Ran, Sonoko, Kumiko e i giovani detective.

Quel posto era un labirinto fatto di cunicoli tutti uguali fra di loro, ritrovare l'uscita poteva risultare più difficile del previsto.

"Tre delitti sono già stati commessi, devo almeno impedirne l'ultimo"

Mi ritrovo a pensare mentre mi faccio strada tra quei spazi angusti.

All'improvviso sento delle urla. Inizio a correre in direzione delle voci, seguito da tutto il gruppetto.

Alla fine raggiungiamo un vicolo cieco, dove vi troviamo due uomini, Tetsuya Ibushi si trova con le spalle al muro, il volto terrorizzato. Difronte a lui Hirami Tanaka tiene un coltello da cucina nella mano sinistra.

<<FERMO>> urla Goro. Il giovane studente universitario si blocca di colpo, voltandosi sorpreso verso di noi e facendo cadere il coltello per terra.

<<N-non è come pensate, i-io mi stavo solo difendendo. Tetsuya, è lui l'assassino, stava provando a colpirmi ma l'ho disarmato, tutto qui>> prova a giustificarsi.

È arrivato il momento di chiudere questo caso.

Addormento Goro usando l'ago soporifero del mio orologio, mi nascondo dietro un muro di pietra e inizio a parlare usando il modulatore vocale.

<<Signor Tanaka, direi di finirla con questa pagliacciata>>

<<M-ma quale pagliacciata? Di che cosa sta parlando?>>

<<Lo ammetto, è stato davvero astuto, ha ideato un piano quasi perfetto. Purtroppo però, alla fine che lo si voglia o meno, la verità viene sempre a galla.
Ma partiamo dal principio. Sei anni fa venne a mancare Haruka Kyogu, una bambina delle elementari. Il padre Josuke, intentò una causa alla Kojemi Pharmaceutical ritenuta responsabile della fuoriuscita di gas tossici che avevano fatto ammalare molti bambini. Josuke perse la causa legale e il lavoro, la sua vita era rovinata. L'anno dopo Josuke, sotto falsa identità, presenziò ad un incontro tra persone facoltose organizzato da Tetsuyo Kojemi in questa villa. Uccise il signor Kojemi e altri tre dipendenti della multinazionale, dopodiché si suicidò. Il suo corpo e quello dell'ultima vittima non furono mai stati ritrovati dalla polizia, nessuno però sapeva dell'esistenza di questo passaggio segreto, scommetto infatti che i corpi di Josuke e dell'ultima vittima si trovino qui, da qualche parte.
Il caso viene insabbiato dalla polizia di Nagano, passano gli anni e tutti hanno iniziato a dimenticarsi di quell'orribile tragedia, tranne lei signor Tanaka.
La sua ossessione, il suo desiderio di vendetta, l'ha spinto a cercare la verità dietro alla scomparsa di Josuke. E alla fine l'ha trovata.
Ha deciso di seguire le sue orme, dopotutto lei è suo figlio giusto? Takemi Kyogu>>

Un alone di stupore si sollevò nell'aria, tutti i presenti erano ammutoliti, incapaci di reagire difronte a quella che era la dura verità.

<<Ha scoperto la tragica fine della sua famiglia. La morte della sorellina, gli omicidi e il suicidio finale del padre, la conseguente morte della madre per un arresto cardiaco. Ha seguito le orme del padre, spinto dalla vendetta e dal desiderio che le sue azioni vengano rese pubbliche.
Ha ucciso il signor Takeshi in quanto aveva rappresentato la Kojemi Pharmaceutical durante la causa legale, tuttavia non mi spiego il perché degli altri omicidi>>

Takemi Kyogu guardò goro digrignando i denti.

<<Perché sono dei mostri. SONO TUTTI DEI MOSTRI E MERITAVANO DI MORIRE>> esplose di rabbia.
<<Akio Nakazaki, un imprenditore che si è arricchito illegalmente a spese degli altri, meritava di morire.
Yoko Hirota una ricca donna d'affari che Dio solo sa quanti contatti aveva con la criminalità, meritava di morire.
Yuri Takeshi, un avvocato della difesa che ha fatto carriera rappresentando assassini, truffatori e criminali di ogni tipo, meritava di morire.
E infine tu>> disse indicando Tetsuya Ibushi<<Signor ex sindaco di Nagano, per tutta la tua carriera hai favorito la criminalità e la corruzione, anche tu meriti di morire.
E poi c'è la polizia, coloro che hanno giurato di proteggerci. Che cosa hanno fatto? Si sono preoccupati di insabbiare tutto per non fare brutta figura, invece di adempiere al loro compito. HANNO LASCIATO MORIRE LA MIA SORELLINA.
Cosa credevano? Che sarei rimasto buono e tranquillo, sapendo tutta la merda che c'è la fuori?
Si sbagliavano.
Scoprire la verità mi ha fatto aprire gli occhi. Finalmente avevo capito cosa dovevo fare.
Il sistema della polizia NON funziona, il mio sì.
Tutti i criminali e coloro che li favoriscono non meritano la prigione, non meritano una seconda possibilità, per poi rifare ciò che facevano precedentemente.
MERITANO LA MORTE>>

Tutti rimasero inorriditi nel sentire quel delirio.
Il delirio di una persona che aveva visto la sua vita sgretolarsi in pochi anni.
Il delirio di una persona che aveva perso la fiducia nel sistema e la speranza nelle persone.

<<Takemi, quello che gli è successo è stato orribile. Però questo non le da il diritto di togliere la vita ad una persona.
Non spetta a noi decidere chi muore e chi vive.
Chiunque merita una seconda possibilità per redimersi... anche lei>> conclusi usando la voce di Goro.

Takemi si inginocchiò a terra, abbandonandosi in un pianto disperato.

Alla fine il caso si era concluso, la polizia finalmente raggiunse la villa e Takemi venne arrestato dell'ispettore Nakamori.
Io, Ran, Goro, Sonoko, Ai, Agasa e i giovani detective fecimo ritorno a Tokyo.
Nei giorni successivi la Nichiuri TV non parlò d'altro.
La polizia aveva reso pubblici gli omicidi avvenuti cinque anni fa, insieme a quelli recenti.
Una mattina, vennero perfino intervistati in diretta televisiva Sonoko e Jirokichi Suzuki, e la giovane ereditiera si mise a raccontare la sua esperienza personale.
Alla fine i giorni passarono e le notizie diminuirono...mi restava solo una cosa da fare.

POV. Shuichi Akai

Ingurgito l'ennesimo sorso di Bourbun, il calore della bevenda alcolica mi inebria i sensi, scaldandomi lo stomaco.
Chiudo "Il mastino dei Baskerville" dopo averlo letto per l'ennesima volta e lo ripongo nell'apposito scaffale.

Driin driin

Sento la suoneria del mio telefono vibrare dalla cucina, sorrido una volta letto il nome sul display e avvio la chiamata.

<<Giovane detective, da un paio di giorni sei su tutti i notiziari. Dimmi, a cosa devo il piacere>>

Dall'altra parte mi risponde la voce di un bambino, ma che so appartiene in realtà a quella di un liceale: Shinichi Kudo.

<<Akai, scusa il disturbo, ma ho scoperto delle cose che potrebbero interessarti>>

<<Non disturbi, dimmi tutto>>

<<Mentre mi trovavo a Nagano, ho conosciuto una donna che era tra gli invitati, Yoko Hirota, anch'essa tra le vittime del caso di omicidi seriali.
Indovina un pò, ho appreso da Haibara che Hirota aveva dei contatti con l'organizzazione.
A quanto pare finanziava le loro ricerche relative ad un misterioso progetto>>

<<Yoko Hirota...il suo nome non mi è nuovo. Contatto l'FBI e vedo di fare delle ricerche, mi raccomando ragazzo, non metterti nei guai>>

<< signore>>

Riattaccai la telefonata e mi misi subito a lavoro.

Bel lavoro detective.





Detective Conan - Fatti l'uno per l'altroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora