Capitolo 7 - Delitto e mistero

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POV. Ai

Flashback, 4 anni prima gli eventi attuali.

Sono passati due mesi da quando mi hanno assegnata al reparto ricerca e sviluppo dell'organizzazione.
Dopo aver trascorso gli ultimi anni a studiare nelle scuole più prestigiose degli Stati Uniti, ho potuto finalmente riunirmi con mia sorella Akemi in Giappone.
Il laboratorio in cui lavoro è perlopiù riservato ai pesci piccoli, la maggior parte di loro infatti non ha nemmeno un nome in codice.
L'unico pezzo grosso qui dentro è il supervisore di questo reparto, secondo alcune voci pare essere un uomo dai lunghi capelli color argento.
Nessuno sa quale sia il suo vero nome, ma tutti lo conoscono e lo temono, impallidendo ogni volta che sentono il suo nome in codice: Gin.

Io non l'ho mai incontrato, ho sempre preferito mantenere un profilo basso, cercando di non attirare l'attenzione.
Cosa alquanto difficile quando tutti ti conoscono per essere la "giovane ragazzina prodigio" figlia dei defunti coniugi Miyano.
Ma a quanto pare qualcosa è cambiato. Le mie competenze scientifiche mi hanno portato in soli due mesi a scalare le gerarchie dell'organizzazione e adesso il mio superiore mi aveva fatto convocare, stavo per fare la conoscenza di Gin.

Cammino per gli angusti corridoi di quell'edificio dirigendomi verso il suo ufficio.
Quando, due mesi fa, ero arrivata avevo subito notato l'assenza di finestre nei corridoi, infatti l'unica fonte di luce è emessa da un paio di LED che illuminano debolmente il passaggio, il tutto dava al posto un che di oscuro.

Arrivata davanti all'ufficio di Gin, bussai alla porta e senza aspettare l'invito ad entrare, l'aprì.
Davanti mi si parò una stanza avvolta nella penombra, spoglia e con solo una scrivania al centro.
Seduto su una sedia girevole vi era un uomo dai tratti quasi giovanili, ma i capelli argentei mettevano il dubbio su quale potesse essere la sua età.
Lo sguardo imperturbabile ma, la cosa che mi colpì di più, erano i suoi occhi. Gli occhi di una persona priva di un'anima.
Rabbrividì, adesso finalmente capivo perché tutti hanno paura di lui.

Gin mi fece cenno di sedermi.

<<Finalmente ci conosciamo...la secondogenita di Atsushi ed Elena Miyano>>disse con una punta di sarcasmo, sembrava quasi che mi stesse deridendo.

Io non risposi e anzi cercai di evitare il suo sguardo sadico. Lui se ne accorse, apparendo divertito dal mio atteggiamento.
Probabilmente quell'uomo gode nel vedere la paura che le persone provano nei suoi confronti.

<<Ti ho fatta chiamare perché il capo mi ha contattato, richiedendo la mia presenza altrove, perciò affido a te il compito di valutare questi file>> disse porgendomi una decina di cartelle su cui erano scritti nomi, date di nascita, occupazione e altre informazioni con allegate foto di persone che non conosco.
<<Questi documenti contengono tutte le informazioni che possediamo su alcuni dei nostri collaboratori e finanziatori, voglio che tu li controlli per me>>

<<Ma sono decine di file, come farò a...>>

<<C'è qualche problema? Non vorrai tradire la fiducia che la nostra organizzazione ripone in te>>

<<No signore>>dissi mordendomi l'interno della guancia per la frustrazione, fino a farla sanguinare.

<<Molto bene, puoi andare>>disse lui con un sorriso beffardo.

Tornai nel mio laboratorio e mi misi subito a lavoro, leggendo i dati riportati sulla prima cartella.
C'era scritto ogni tipo di informazione rilevante su una donna che, da vent'anni, finanzia un paio di progetti per conto dell'organizzazione.

Detective Conan - Fatti l'uno per l'altroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora