AIDEN
Iraq, in una vita precedenteADRENALINA.
Una scarica di forza e vitalità che scorre nelle tue vene come droga.
Una corsa sfrenata con le cuffiette alle orecchie.
Il sapore dell'alcol congelato lungo la gola o il fumo inalato la mattina con la prima sigaretta dopo sesso.
Il cuore batte così forte nella gabbia toracica che speri solo non riesca ad uscirne. Il cervello si azzera completamente e ciò che vivi diventa l'ultimo attimo di vita.Poi però, finisce.
La discesa nelle montagne russe dura una frazione di secondo, lasciandoti insoddisfatto all'interminabile salita che ti aspetta per il viaggio successivo.
Dopo lo scatto finale, i polmoni si aprono e tutto rallenta.
La gola si riscalda terminato quel breve attimo di freschezza e bruciore.
La sigaretta si consuma e la ragazza con la quale sei andato a letto, torna sé stessa.Avevo bramato per tutta la vita quella scarica di energia, ed ero arrivato al punto di esistere solo per evitare che essa finisse.
Senza quella, io non avevo nulla.
A motivazione di ciò, quattro anni prima mi ero arruolato nell'esercito.
Per questo avevo abbandonato la casa dove ero cresciuto e per questo avevo definitivamente spezzato tutti i ponti con il mio passato.All'epoca avevo diciannove anni, un futuro già programmato e le porte della Columbia già spalancate davanti a me.
La mia laurea in giurisprudenza scritta con l'indelebile sulla pelle e una famiglia di avvoltoi alle spalle.
Soffocavo lentamente, perdendo di giorno in giorno la capacità di respirare.Secondo genito dello stimato avvocato Edward Scott, ero nato il ventidue febbraio in uno dei tanti e affollati ospedali di Chicago.
Era notte fonda e con l'avvento della mia vita, si era spenta lentamente quella di mia madre.Emorragia interna.
Non la conobbi, non incrociai mai il suo sguardo, non l'abbracciai o baciai nemmeno una volta.
Dovevo essere uno dei doni più preziosi al mondo, ma in pochi secondi mi ero trasformato nella causa di tutto quel dolore.Josephine Andrew Scott.
Donna delicata e gentile, dai lineamenti sottili e grandi occhi bruni. Era bellissima e probabilmente l'unica cosa buona all'interno di quella famiglia logorata dal marcio.Papà si risposò due anni dopo con un'altra donna, Martha.
Era stata per anni la sua segretaria e l'esatto opposto di ciò che aveva sempre rappresentato la mamma. Almeno, secondo la mia immaginazione.Due anni dopo era venuta al mondo Amanda. Bambina testarda e solare, spicchio di sole tra due maschi lunatici e strani come me e mio fratello Alexander.
Dovevamo essere una cosa sola, una squadra, ma con il tempo capimmo davvero quanto diversi in realtà fossimo.Raggiungere la laurea, fidanzarsi, convivere con una donna o intraprendere una carriera predestinata senza la minima emozione. Diventare lo zerbino insignificante di un uomo privo di cuore e spina dorsale.
Non lo capivo e man mano che gli anni passavano, Alexander diventò nient'altro che il riflesso di nostro padre.Ormai, in quella vita, io ero di troppo.
07 luglio 2021.
Vidi la mamma.Indossava il cardigan verde della foto incorniciata a casa, portava i capelli sciolti e un leggero sorriso in volto.
Mi porgeva la mano, mi chiamava e mi implorava di alzarmi e correre da lei.Sotto quel sole cocente, tra il rumore assordante della bomba e il lago di sangue nella quale galleggiavo, vidi la strada per la mia fuga definitiva.
Costole rotte, emorragia celebrale, proiettile nella spalla.
Attentato al campo militare 51.
Trentasei feriti, dodici vittime.Mi avevano sparato, ero finito sotto le macerie di una capanna distrutta dalle bombe.
Otto ore privo di conoscenza fino al ricovero nell'ospedale da campo più vicino.Buio e oscurità.
Ventisette giorni in una scomoda branda con un ago infilato nel braccio. Dolore, operazioni, un filo invisibile che frenava la mia lenta discesa all'inferno.Una vita messa in pausa per ventisette cazzo di giorni.
Non avevo mai creduto nel distino, eppure quell'estate qualcosa cambiò.
Iniziò la mia nuova vita, un libro finito che ricomincia da capo, ma questa volta del tutto diverso da come lo ricordavi.La mia storia non ha mai avuto nulla di interessante, la mia vita non è mai stata degna di essere scritta nemmeno in un misero post-it di carta.
Quando incontrai lei però, qualcosa mutò.
Quella ragazza aveva conquistato il posto in prima fila all'interno di un cuore nero e sigillato come il mio; ciò doveva pur significare qualcosa.
Non ho mai avuto intenzione di raccontare la mia storia, di parlare di quel ragazzo ribelle e privo di obbiettivi.
Io non meritavo nemmeno di essere ricordato, ma Elizabeth si.Ho passato anni a domandarmi se fossi effettivamente riuscito a donarle l'amore che meritava.
Avevo fatto qualcosa di buono per l'unica donna al mondo che avevo mai amato?Racconterò la nostra storia perché merita di essere ricordata con la stessa intensità e passione con la quale la porto dentro di me.
L'ho amata in silenzio, l'ho amata nella confusione più totale e l'ho amanda anche quando credevo di non potercela più fare.
Ora vi sto lasciando un pezzo di noi.
Vi lascio un pezzo della mia Elizabeth.
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ADRENALINE
RomanceAiden si è lasciato alle spalle la normalità partendo per l'Iraq in quel caldo pomeriggio di giugno. Aveva dimenticato tutto per iniziare un nuovo capitolo, questa volta scritto interamente da lui. Sarà compito del destino stravolgere interamente i...