ELIZABETH
Chicago, 15 dicembreALLA DESTRA DI ALEXANDER, seduta nella grande aula di tribunale, mi sentii invincibile.
Stretta nel mio nuovo tailleur, sguardo sicuro e concentrato, tacchi e appunti sotto mano presi con estrema cura nelle settimane precedenti.In qui preciso momento, tutti gli sforzi che avevo compiuto erano stati ripagati e l'aria profumava di vittoria, la mia.
Avevo sudato, lavorato e faticato. Ogni minuto scivolato via dalle mie mani era servito a qualcosa.
Sorrisi. Accomodandomi composta nella sedia della difesa.
Alla mia sinistra era presente il signor Reed; imprenditore multimilionario accusato di frode fiscale dallo Stato nell'Illinois. Colpevole dalla punta dei piedi a l'ultimo capello bianco, ma comunque il mio primo vero semi-cliente.
«Avvocato Scott, avvocato De Luca»
I due si alzarono, invitati dall'autorevole voce del giudice. «Diamo inizio al processo Reed contro Stato nell'Illinois»Quelle parole erano semplicemente perfette.
Se solo avessi potuto, avrei congelato quell'istante nel tempo per viverlo all'infinito.Ero pronta, ero preparata, ero la risorsa migliore che Alexander avesse potuto avere al suo fianco.
Amanda assisteva silenziosa dalle file posteriori, seduta insieme a Steven e Logan.
Aveva anche preparato un cartellone rosa per farmi il tifo... peccato avessi dovuto pregarla di lasciarlo in auto.«Chiamiamo a testimonianza la signora Reed, attuale moglie del mio cliente»
E fu così che il copione studiato e recitato per settimane partì.
Tutto sarebbe filato liscio come l'olio.Avevamo in mano la vittoria, lo sentivo sulla mia pelle e la sensazione mi rendeva più viva che mai.
Mi gustai ogni attimo con la massima attenzione.
Nulla sfuggì al mio controllo, nessuno testimonianza o parola di troppo.Quando il giudice proclamò un'interruzione temporanea del processo, io cascai completamene dalle nuvole.
Erano passate due lunghe ore mentre a me sembravano volati solamente una decina di minuti.Non ero stanca, non ero afflitta, ero solo una molla pronta a saltare in aria dalla troppa energia accumulata.
«Te la stai cavando.
Le testimonianze fornite sono state credibili e l'accusa non ha abbastanza argomentazioni per le ultime prove presentate»
Disse il signor Scott al figlio, finendo il suo caffè scadente per poi dileguarsi in tutta la sua superbia ed eleganza.Me ne stavo in silenzio al fianco di Alexander, tenendo d'occhio il cliente e la massa di giornalisti-avvoltoi dietro le porte vetrate.
«Il giudice mi è sembrato titubante»
«È ovvio, stiamo difendendo un uomo evidentemente colpevole»
«Secondo te arriveremo al patteggiamento?»
Mi sentii stupida nel domandarlo, ma lo sguardo caldo di Alexander mi rassicurò come ogni singola volta.
Non era come suo padre.«Se non ci arriveremo, lo proporrò io»
I suoi occhi fissavano incantati il pavimento. Si estraniava, rinchiudendosi nel suo mondo silenzioso e controllato.
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ADRENALINE
RomanceAiden si è lasciato alle spalle la normalità partendo per l'Iraq in quel caldo pomeriggio di giugno. Aveva dimenticato tutto per iniziare un nuovo capitolo, questa volta scritto interamente da lui. Sarà compito del destino stravolgere interamente i...