AIDEN
Chicago, 16 dicembreLA SUA PELLE era morbida a contatto con le mie mani.
I brividi le contornavano la schiena scoperta e il calore che emanava era in perfetto contrasto con essi.Seduto sulla tavoletta chiusa del wc, la reggevo sulle gambe, gustandomi ogni singolo bacio e respiro affannato.
Era divina.
Perfetta ed estremamente sexy in ogni movimento impacciato.Scesi a baciarle il collo, respirando il dolce profumo di miele.
Le sue braccia si aggrapparono disperate alle mie spalle, venerandomi con lenti movimenti del bacino.Non aveva un cazzo di senso, eppure mi sembrava di star toccando il paradiso.
Ci eravamo urlati addosso fino poche ore prima, ma in quel momento tutto sembrava essere dimenticato perché eravamo diventati dipendenti delle labbra dell'altro.Avevo immaginato tutta la sera la sua risata, i suoi occhi e il suo profumo.
«Oddio»
Ansimò Elizabeth, lasciandomi sganciare gli ultimi due bottoni della camicetta.
Un classico reggiseno bianco si intravedeva dalla stoffa, occupato a coprire un seno sicuramente divino.«Non ti chiederò se sei sicura, da quello che ho capito questa sera comandi tu»
Rallentammo, ma i sospiri e le mani non riuscivano a frenare la loro corsa.
Mi stava accarezzando la pelle sotto la maglietta, intenta ad esplorare qualcosa di me che effettivamente non aveva mai visto.La lasciai fare, fissandola dritto negli occhi per ricevere la tanto attesa risposta.
«Io sono pronta Aiden»
Sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra.
«Tu lo sei?»«Eri nella mia mente già la mattina in cui ti ho trovato nella mia cucina»
«Sei così pervertito. Nemmeno ti ricordavi chi fossi»
Afferrò il bordo della mia T-shirt, facendomi sollevare le braccia per sbarazzarsene del tutto.«Oh si che ci conoscevamo, piccola nerd con gli occhiali»
Gettai a terra la sua camicia.
«Non ti sopporto Mr. Annuario»
Le baciai il collo, risalendo fino al lobo dell'orecchio.Ridacchiai, ammirando i suoi grandi occhi neri osservare rapiti il mio busto nudo.
Quando intravide le fasciature il suo sguardo mutò.
Ormai era troppo tardi per fuggire e il fatto che avessimo aspettato così tanto tempo mi aveva dato modo di sperimentare e capire che finalmente le ferite resistevano anche al vero e proprio sesso.Nelle due settimane in cui non mi ero nemmeno fatto vivo avevo dato il meglio di me... non in senso sempre positivo.
Jace mi aveva accolto a casa sua e Victoria si era fatta viva di nuovo.
Non sapevo come comportarmi, ma stare a contatto con Elizabeth dopo la figura di merda dell'incubo non era di certo un'opzione.«Ti fanno ancora male?»
«No»
Adoravo mentirle.«Scusa se non ho saputo aiutarti la sera del Ringraziamento»
Non volevo parlare.
Non ne avevo bisogno.
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ADRENALINE
RomanceAiden si è lasciato alle spalle la normalità partendo per l'Iraq in quel caldo pomeriggio di giugno. Aveva dimenticato tutto per iniziare un nuovo capitolo, questa volta scritto interamente da lui. Sarà compito del destino stravolgere interamente i...