capitolo dieci

4.7K 171 18
                                    

ELIZABETH
Chicago, 04 dicembre

ANCHE STRETTA TRA le braccia di Logan, la mia mente tornava sempre e solo al biondo scorbutico che casualmente era ricascato all'interno della mia vita.

Passavo le notti a sognare le sue mani su di me, la bocca sulla mia e le sessioni di sesso che avrei tanto voluto compiere anche nella realtà.

Non fraintendetemi però, non con Aiden!

Io avevo solo bisogno del sesso! Quello liberatorio ed elettrizzante. Una scarica di vita per poter affrontare i giorni a venire.

Forse per questo avevo accettato l'invito a cena di Logan e forse per questo l'avevo baciato senza pensarci nell'atrio di casa.
Mi sarei pentita amaramente ne ero certa, ma in quel momento la mia mente cercava solo una boccata d'aria in una vita fin troppo ripetitiva.

Logan baciava bene, le sue labbra erano morbide e delicate e le sue mani ci misero un'eternità solo per raggiungere la mia vita.

Con le settimane avevo iniziato a credere ad Amanda quando diceva che gli piacevo per davvero, mi ero soffermata sui suoi atteggiamenti e sui piccoli gesti che aveva fatto per me nelle ore di lezione.

Forse era vero, a Logan piacevo molto.
Il problema? Finché Aiden avesse invaso la mia testa come un maledetto virus, io non avrei mai potuto considerare Logan qualcosa di più.

Concretizzare la cosa sarebbe stato affare della me del futuro.
In quel momento, il mio obbiettivo era quello di fare la stronza egoista, lasciandomi andare al sesso più passionale e piacevole di tutti.

Attendemmo l'ascensore senza smettere di bagnarci. Pretendevo di più ma ero disposta ad assecondarlo fino alla mia camera da letto.
Da quel momento in poi, avrei deciso io. Forse.

I piani scorrevano veloci mentre i bottoni della sua camicia venivano staccati lentamente.
Non disse nulla, ma non si permise nemmeno di sfiorarmi con un dito. Le sue grandi mani rimasero salde alla base del mio busto fino ad abbandonare ogni contatto arrivati al piano prescelto.

«Sei sicura? Possiamo andare più lentam...»

«Logan si, sono più che sicura»

Estrassi a fatica le chiavi di casa dalla borsa, mentre il moro prendeva coraggio per baciare anche il mio collo scoperto.
Un brivido mi percorse da testa a piedi e con uno scatto la porta si aprì.

Non c'era anima viva all'interno dell'appartamento.
La mia migliore amica quella notte avrebbe dormito in confraternita da Steven e per una buona volta avrei davvero avuto via libera in tutto.

Lasciai cadere a terra la borsa e il cappotto, togliendo velocemente anche quello di Logan dalle sue grandi spalle.
Avevo fretta, volevo arrivare al termine e gustarmi la pace inaudita che avrebbe seguito quella piccola scappatella.

Non ero mai stata una ragazza da botta e via, il mio cuore aveva la cattiva abitudine di affezionarsi con troppa facilità e questo aveva sempre influenzato il concetto di divertimento tanto elogiato da tutti.

Avevo amato un solo ragazzo nella mia vita, eppure per lui non ero stata altro che la vendetta verso la fidanzata stronza.

Probabilmente nessuno mi avrebbe mai amato come desideravo e così avevo iniziato a farlo da sola.

ADRENALINE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora