ELIZABETH
Los Angeles, 28 dicembreLe mani mi tremavano e durante tutto il tragitto non me ne accorsi nemmeno.
Gli occhi erano pieni di lacrime e il cuore batteva forte, all'impazzata.Ero arrabbiata.
Arrabbiata con me stessa, furiosa per tutti quei pensieri fondati sul nulla. Una realtà costruita esclusivamente nella mia fantasia.«Elizabeth cazzo! Ho detto di fermarti» la mano di Aiden afferrò saldamente il mio polso, strattonandomi verso di lui.
Non mi opposi e come se fossi una stupida bambola inanimata risposi ai suoi comandi, girandomi verso di lui.Non volevo che mi vedesse piangere ancora una volta, non volevo mettere in mostra quei sentimenti che erano nati ma che non sarebbero dovuti mai venire a galla.
«Non dovevi venire a saperlo così» si giustificò, lasciando andare il mio polso.
«Non importa. Sono stata una stupida io a non pensarci»
Lui non aveva mai avuto l'intenzione di restare, aveva messo in chiaro le cose da sempre ma nonostante tutto io avevo preferito non ascoltare e riempirmi di bugie e fantasie irrealizzabili.
«A me importa eccome Beth» il suo sguardo rimaneva incollato al mio, peccato che io iniziassi ad avere difficoltà nel reggere quel confronto.
«Non deve Aiden» mentii con tutte le mie forze «Tutto tornerà come prima e questa sarà solo una stupida parentesi nella nostra vita»
«Una stupida parentesi, davvero?» iniziò a ridere, calando in volto una maschera di indifferenza decisamente migliore della mia.
«Quindi tornerai a Chicago, riprenderai a fare la segretaria di mio fratello e continuerai a illudere Logan di una ipotetica storia d'amore? Frequenterai i corsi di un'università che non ti piace e vivrai sotto l'ombra di mia sorella? È questo che farai eliminata questa "stupida parentesi"?»
Quelle parole mi ferirono più del dovuto. Chi si credeva di essere? Il centro della mia patetica vita?
«Se la mia vita fa così tanto schifo, vogliamo parlare della tua?»
Mi bloccò subito, rispondendomi a tono.
«Non serve ricominciare Beth, sono consapevole di questo, l'unica a doverlo ancora accettare sei tu»
Stava succedendo ancora una volta. Ci stavamo urlando addosso con l'unico scopo di ferirci. Su cosa si basava la mia idea di un futuro con Aiden?
Rimasi in silenzio, fissando i suoi occhi azzurri.
«Faccio lo stronzo, l'insensibile e il menefreghista, è vero» si avvicinò di un passo, facendomi indietreggiare «Ma ho attraversato l'intero Stato, sono venuto a prenderti nel bel mezzo della notte solo perché ti fidi senza limiti delle persone e ho dubitato sul mio futuro, solo per te»
«Guardaci Aiden, come può esistere un futuro se siamo ridotti già così»
«Credi davvero nel mito della famiglia perfetta? Chi cazzo è perfetto in questo mondo di merda?»
«Non voglio la perfezione»
I ragazzi si avvicinarono in silenzio a noi due, Luke prese parola domandandoci se andasse tutto bene.
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ADRENALINE
RomanceAiden si è lasciato alle spalle la normalità partendo per l'Iraq in quel caldo pomeriggio di giugno. Aveva dimenticato tutto per iniziare un nuovo capitolo, questa volta scritto interamente da lui. Sarà compito del destino stravolgere interamente i...