capitolo trentasei

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AIDEN
Chicago, 15 gennaio

Chicago, 11/01

Caro diario del cazzo, alla fine hai vinto.
Queste pagine bianche verrano sporcate con la mia orribile calligrafia e saranno riportate parole della quale non prenderò la minima responsabilità. Sappilo.

Cosa bisogna raccontare a un ammasso di alberi morti? Può aiutare davvero parlarti di cose della quale tu non conosci nemmeno l'esistenza?

Diario (o come ti chiami) hai mai avuto una ragazza? Ti sei mai fatto una scopata?
Beh avresti dovuto perché la vita è troppo breve per privarsi di questi piaceri.

Sono le due di notte, sono seduto su una poltrona puzzolente e sporca nel soggiorno di una confraternita del cazzo. Io nemmeno vado all'università!
Jace sta limonando con una studentessa asiatica mezza nuda, Peter è ubriaco e steso nel divano alla mia sinistra e l'altro ragazzo (non mi ricordo mai il suo nome) sta al quarto spinello.

Sono passati due mesi dal mio rientro in America, sono passati sei mesi dall'attentato.
Nella mia spalla c'è una cicatrice ancora fresca, il tatuaggio è diviso in due parti e quel cazzo di buco rimarrà lì per tutta la vita.

Spesso dopo la doccia mi guardo allo specchio, osservo inerme quei lividi indelebili che per tutta la vita mi ricorderanno quello che sono stato, quello che ho scelto di essere.
Il medico ritiene che ormai le bende sono inutili, posso lasciare libera la ferita e lasciare che finalmente l'operazione e la natura facciano il loro corso.
Ci credi se ti dico che lo preferivo prima? Imbottito di garze e nastri era meglio, metà del mio torace era ricoperto da cerotti impermeabili e ciò mascherava l'orrore che si celava dietro di essi.

Parto per la Germania tra dieci giorni, devo rasarmi i capelli e lavare la divisa.
Ho quasi finito le ore prestabilite dallo strizza cervelli e tu, bellissimo e inutile diario, sei una conseguenza di quell'illuminato.

Probabilmente queste pagine verranno lette da lui quindi, ciao Patrick, vedi che faccio il bravo? Mi riammetti alla missione? Sono pronto!

Non so se ho ancora chiuso tutti i conti in sospeso; se morissi domani probabilmente non sarei per nulla soddisfatto ma in ogni caso non voglio arrivare alla partenza con qualche peso di troppo sulla coscienza.
Amanda non vuole che io riparta ma dovrà farsene una ragione, Alexander non mi rivolge la parola dalla firma del testamento e Jace non sa nemmeno le mie reali intenzioni.

Se salissi su quel volo oggi stesso la vita di tutti continuerebbe a scorrere indisturbata e la mia permanenza qui non so se sarebbe servita davvero a qualcosa.
Poco mi importa però, da pezzo di merda sdolcinato quale solo ti dico che l'unica persona della quale effettivamente mi importa è lei.

Sono stato qualcosa nella sua vita in questi due mesi? Se la risposta è sì io posso morire felice.

Ho sganciato la bomba vero?
Tanto tutti l'hanno capito! La guardo come se fosse un boccale di birra e io fossi il tifoso più sfegatato del football!

Diario, ti svelo un segreto.
In questo scenario, reduce da una festa universitaria parecchio scadente e dalla vista di un sacco di ragazze mezze nude, affermo che lei le supera tutte mille a zero!
Il suo profumo, il suo corpo, il suo sorriso, la sua mente, i suoi capelli... TUTTO.

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