Capitolo 3

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Buon pomeriggio!

Terzo capitolo della storia, spero vi piacerà ;) proverò a postare il prossimo capitolo senza far passare proprio una settimana, ma non vi assicuro niente perché ho anche le OS da scrivere e i capitoli di questa fanfiction da anticiparmi.

Per il momento, buona lettura! Aspetto i vostri commenti :) x

***

Non potevo dire di avere chissà quale legame solido con Ashley e Britney, nonostante ormai convivessimo da quasi tre anni: andavamo d'accordo, questo sì, e se eravamo tutte in casa capitava che guardassimo la TV in salotto o che cenassimo insieme, ma ognuna aveva i propri spazi che le altre non oltrepassavano, e se ad una succedeva qualcosa, le altre due non erano di certo le prime a saperlo. Tutto ciò che condividevamo davvero era quindi praticamente solo l'appartamento in cui vivevamo - e l'armadio, in alcune occasioni - ma non si può dire che nel tempo trascorso sotto lo stesso tetto fosse nata tra noi una grande amicizia o qualcosa di anche lontanamente simile.

Per questo motivo, quando un pomeriggio ero nella biblioteca dell'università a studiare e la sedia vuota accanto a me venne improvvisamente occupata da Britney con un leggero tonfo, la mia prima reazione fu quella di sbattere ripetutamente le palpebre per essere sicura che si trattasse proprio di lei.

«Che ci fai qui?» Le chiesi a bassa voce, nel frattempo provando a ricordarmi se l'avessi mai vista in quella parte dell'edificio.

Britney si spostò i capelli biondi e ricci dietro le spalle, poggiando la sua borsa sul lungo tavolo mentre si voltava completamente verso di me.

«Ho bisogno di un consiglio.» Dichiarò, e dal tono con cui parlò sembrò quasi che le fosse pesato pronunciare quelle parole.

Io, dal mio canto, sollevai le sopracciglia per lo stupore «Riguardo cosa?»

Britney - come Ashley, anche se per motivi diversi - conosceva praticamente tutti all'università: non ricordavo di averla vista mai da sola, era sempre attorniata o da ragazzi carini o dalle cheerleaders con cui era amica, avendo fatto parte della squadra fino all'anno precedente ma avendo poi rinunciato perché aveva rischiato di non passare alcuni corsi del secondo semestre. Aveva quindi tante persone con cui poter parlare che sicuramente la conoscevano bene, perché era venuta proprio da me?

«Certo, dimmi.»

Posai la penna sul libro per non perdere il segno, voltandomi verso di lei per darle comunque la mia completa attenzione. Britney sospirò, ed ancora una volta mi fu chiaro che qualunque cosa volesse dirmi, non fosse per lei facile da tirare fuori.

«Okay, allora. Ti starai chiedendo per quale motivo io sia venuta proprio da te, e il fatto è che... Cioè, credo tu lo sappia, le mie amiche non sono proprio... - fece dei gesti con le mani, provando a lasciarmi intendere ciò che voleva dire, ma io la guardai solo ancora più confusa di prima - Voglio bene a tutte loro, ma non si può negare che... Sono un po' tutte delle troie, ecco.»

Spalancai gli occhi alla sua scelta di terminologia, guardandola accigliata «Non le conosco bene, in realtà.»

Britney roteò gli occhi al cielo «Sei troppo buona, Valerie. - mi riprese - Quando una è troia è troia, c'è poco da fare.»

«Brit!» La richiamai, portandomi l'indice alle labbra per intimarle di abbassare la voce quando, alla sua precedente affermazione non proprio elegante, un paio di ragazzi seduti di fronte a noi sollevarono lo sguardo dai libri. Britney rivolse loro un sorriso non appena li vide, facendo l'occhiolino ad uno dei due che subito distolse nuovamente lo sguardo da quello della ragazza al mio fianco.

«Comunque, ti stavo dicendo - riprese il filo, accavallando le gambe e tornando seria - loro non sono le persone più adatte per parlare di... Cioè, so che non capirebbero, tu invece sei fidanzata da due anni con lo stesso ragazzo e Dio solo sa quanto ti ammiro per essere riuscita in un'impresa del genere.»

My Boyfriend's BrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora