Salve a tutti! :)
Le sorprese a questo matrimonio continuano, come vedrete, e non fanno che mettere Valerie sempre più a disagio... Mentre Harry se la ride. Più o meno. ;)
Volevo dirvi che non so quando posterò il prossimo capitolo, perché sto un po' indietro con la scrittura di questa storia e ho l'ansia di finire troppo presto i capitoli che già ho pronti ahahah
Credo comunque entro la fine della settimana prossima, quindi non disperate!
Un bacio, buona lettura :) x
***
La prima cosa che pensai quando aprii gli occhi quella mattina, fu che non avessi assolutamente nessuna voglia di alzarmi dal letto.
Era così grande e comodo, le coperte così morbide e calde, e neanche il fatto che dalle finestre - che avevo dimenticato di coprire con le tende la sera precedente - vedessi il sole splendere nel cielo limpido mi sembrò un motivo abbastanza valido per muovermi da lì sotto. E poi, ad essere sincera, non avevo neanche così tanta voglia di cominciare un'altra giornata in cui avrei dovuto recitare e mentire, anche perché ero sempre stata consapevole delle mie scarse doti di attrice che, fin da quando ero bambina, non mi avevano mai aiutata neanche con la più piccola bugia.
Tuttavia c'era una cosa che nei miei calcoli non avevo messo in conto, e cioè che se la natura chiama, non si può evitare di rispondere per più di un limitato periodo di tempo.
E quando è la pipì a chiamare, non c'è modo che la si faccia attendere.
Mi scostai le coperte di dosso e di malavoglia mi alzai, distendendo verso l'alto i muscoli delle braccia e portandomi una mano alla bocca per contenere uno sbadiglio mentre mi avviavo verso il bagno. Aprii la porta e misi un piede all'interno, solo per bloccarmi di colpo quando mi resi conto che il pavimento fosse completamente bagnato: spalancai gli occhi, improvvisamente in panico al pensiero di aver dimenticato qualche rubinetto aperto la sera precedente, ma controllando il lavello fui rassicurata del fatto che, almeno, la causa di quel guaio non fossi io.
L'acqua copriva interamente il pavimento del bagno, e non appena avevo aperto la porta aveva lentamente iniziato a diffondersi anche nella camera; mi guardai intorno e notai che il problema fosse il lavello, dal cui fondo continuava ad uscire acqua nonostante il rubinetto fosse chiuso.
Presi un respiro profondo e tornai subito in camera, dimenticandomi persino della pipì mentre invece cambiavo il pigiama con una tuta ed una felpa, indossando le scarpe e legando i capelli in una coda di cavallo prima di uscire dalla stanza.
Erano da poco passate le nove, quindi l'albergo era già piuttosto popolato; mentre scendevo nell'hall riconobbi alcuni volti che avevo visto il giorno precedente, ed in ascensore incrociai anche i nipoti di Amelia che stavano scendendo nel ristorante per fare colazione. Li salutai quando, arrivati al piano terra, prendemmo strade diverse, avvicinandomi alla reception e spiegando il problema alla donna di mezz'età dietro la scrivania.
«Ho appena mandato qualcuno a controllare l'entità del danno. - m'informò dopo aver chiuso una telefonata - Mi dispiace per l'inconveniente, signorina.»
«Oh no, non si preoccupi.» La rassicurai con un sorriso.
Ero solo grata del fatto che me ne fossi accorta in tempo, perché tutta quell'acqua sul pavimento avrebbe potuto facilmente generare un corto circuito.
«Stai sperimentando un nuovo look? - mi voltai alle mie spalle quando riconobbi quella voce - Tuta, felpa e capelli spettinati. Non è da te, raggio di sole.»
Harry mi stava osservando da capo a piedi con un sorriso sulle labbra, la sua macchina fotografica appesa al collo contro il maglione scuro che indossava. Sollevai le sopracciglia e mi voltai subito verso uno dei mille specchi sparsi in giro per l'hall, sperando di non essere sul serio così impresentabile come l'aveva fatta sembrare: non ero proprio in ordine come mio solito, certo, ma la coda era dritta ed i vestiti a posto, quindi direi che per quei pochi minuti che avrei ancora dovuto passare lì sarebbe potuto andare.
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My Boyfriend's Brother
Fanfiction«Ti paga?» gli chiesi sovrappensiero; si voltò verso di me con le sopracciglia aggrottate, così indicai con la testa la borsa che cadeva al centro del suo petto. «L'università. Ti paga per scattare foto a tutti gli eventi?» Harry e la sua macchina f...