Capitolo 37

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Buonasera!

Ho aggiornato prima, visto? Ho avuto un po' più di tempo a disposizione e mi sono dedicata a questo capitolo ogni volta che ne avevo la possibilità, così da non far passare un sacco di tempo come è successo con gli ultimi aggiornamenti; il risultato è stato un capitolo di più di diecimila parole che spero vi piacerà ;)

Ci saranno un paio di cose aspettate, un paio di cose inaspettate e qualche colpo di scena, quindi non vedo l'ora di sapere cosa pensate di tutto ciò :)

Un bacio, buona lettura! :) x

***

Le mie mani non esitarono neanche un secondo ad infilarsi tra i capelli di Harry mentre ricambiavo il suo bacio affrettato, emettendo un sospiro sulle sue labbra per la pressione esercitata dal suo corpo sul mio. Spostò una mano sul mio collo per tenermi il più vicina possibile, lasciando scivolare l'altra velocemente lungo tutto il mio corpo fino a fermarla sul bacino per spingerlo contro il suo ed annullare così qualunque tipo di distanza potesse esserci ancora tra noi due.

In quel momento, in cui tutto ciò che percepivo e a cui pensavo era il ragazzo che mi teneva chiusa tra il suo corpo ed il muro, la discussione di poco prima mi sembrò non aver mai avuto luogo. Mi risultò improvvisamente così stupido il fatto che stessimo litigando per esserci baciati, e toccati, e desiderati, che, ironia della sorte, era la stessa identica cosa che stavamo facendo in quello stesso istante.

...Certo, la situazione allora era stata ben diversa rispetto al presente, ma mentre dei brividi mi percorrevano l'intera schiena, lo stomaco sembrava attorcigliarsi su sé stesso e le mani pizzicavano, non riuscivo proprio a ricordarmi per quale motivo tutto ciò potesse mai essere considerato una cosa negativa.

Allontanai il sedere dal muro per spingere il bacino in avanti, nel momento in cui una sua gamba s'infilò tra le mie, non trattenendomi dall'emettere un leggero gemito alla pressione che quegli spostamenti crearono. La lingua di Harry continuò a cercare insistentemente la mia, le sue mani a muoversi smaniose sul mio corpo come se volessero essere ovunque contemporaneamente; avvolsi un braccio intorno al suo collo e lui fece lo stesso intorno alla mia vita, quando mi sollevai sulle punte, schiacciando il mio torace contro il suo.

Le sue labbra lasciarono le mie con un ultimo, sonoro, schiocco per percorrere veloci la mia mascella, scendendo sotto l'orecchio e giù per il collo, rendendomi impossibile recuperare fiato anche ora che avrei potuto. Strinsi in un pugno i capelli sulla sua nuca quando percepii i denti infilarsi delicatamente nella mia pelle sulla clavicola, insinuando istintivamente il palmo libero sotto la sua maglietta e risalendo avidamente gli addominali tesi; puntai le unghie nella sua pelle mentre riscendevo lentamente, e per quando raggiunsi il bordo dei boxer che fuoriusciva dai jeans aveva già provato più volte ad attutire un profondo gemito che tuttavia gli fece comunque vibrare il petto.

Non esitò a quel punto a portare una mano sul bordo dei miei jeans, slacciandone velocemente il bottone e tirandone giù la zip. Questa volta fui io ad emettere un gemito e a gettare la testa all'indietro contro il muro nel momento in cui infilò la mano all'interno sia dei jeans che dei miei slip, andando subito ad alleviare quel pressante bisogno che avevo di lui.

Le sue dita si mossero veloci e sicure, non indugiando in giochetti ed andando direttamente a stimolare quei punti che aveva ormai imparato erano in grado di farmi vedere le stelle in poco tempo: le percepii infatti premere rapidamente e ad intermittenza sulla parte più alta del clitoride, scendendo verso la mia entrata solo quando le gambe rischiarono di cedermi per la scarica di piacere che immediatamente mi attraversò l'intero corpo.

Infilai le unghie nella sua pelle sia sui fianchi che sulla nuca quando mi riempì con due dita, muovendo il polso da un lato all'altro per crearsi spazio all'interno dei jeans prima di cominciare a pomparle velocemente e ripetutamente, inarcandole di tanto in tanto ad uncino sapendo bene quanto quel movimento mi facesse impazzire. Il suo braccio intorno alla mia vita aumentò la presa per sorreggermi mentre la sua mano lavorava così meravigliosamente contro di me, tanto più quando, con il pollice, cominciò in contemporanea a disegnare cerchi contro il clitoride. In tutti quegli anni non mi ero mai soffermata a pensare al fatto che quelle mani fossero tanto belle quanto capaci, ed ero contenta di non averlo fatto oppure non sarei più riuscita a guardarle senza avere pensieri decisamente inappropriati.

My Boyfriend's BrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora