Capitolo 15

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Buoooonasera!

Non era mia intenzione far passare tutto questo tempo per questo aggiornamento, ma dal momento che in settimana ho postato anche l'OS ne ho approfittato per rimandare un po' questo capitolo così da portarmi avanti con la scrittura della storia. Sinceramente ho fatto bene a fare così perché ora mi trovo qualche capitolo in più di vantaggio, e questo significa che starò meno in ansia per i prossimi aggiornamenti ahahahah

Cooomunque a voi di questo non importa, quindi passiamo al capitolo. Molte di voi hanno predetto qualcosa nei commenti al capitolo precedente, ma immagino che fosse facile farlo oppure questa storia non avrebbe senso ahahah

In più conosciamo un nuovo personaggio (due, in realtà) (o meglio, più di due, ma due sono quelli che vi interessano maggiormente) (insomma, ci siamo capiti) di cui abbiamo vagamente parlato in passato ma che non è mai entrato in prima persona nella storia, ma era ovvio che prima o poi l'avremmo conosciuto.

Un bacio e grazie mille come sempre, alla prossima! :) x

***

Quando Britney non tornava a casa a dormire, era raro che il giorno seguente si ritirasse prima di ora di pranzo; quando poi capitava che la nottata fuori coincidesse con l'uscita in qualche bar, discoteca o con qualche festa, ero ormai abituata a vederla rientrare completamente sfatta, dirigersi in cucina per recuperare delle pillole per il mal di testa mentre si lamentava di quanto questa le facesse male, ed infine chiudersi nella sua stanza per uscirne nuovamente solo dopo diverse ore.

Dati quindi gli infiniti precedenti a cui avevo assistito nei tre anni che avevamo condiviso quell'appartamento, l'unica cosa che mi sembrò diversa dal solito quando, anche quella mattina, la vidi rientrare con i capelli in disordine, le scarpe con il tacco in mano, la spallina del mio vestito caduta dalla spalla e, in generale, un'aria abbastanza distrutta, fu che erano appena le nove del mattino.

«Buongiorno.» Le dissi, sapendo che in risposta non avrei ricevuto altro che un "mmm" che avrei dovuto liberamente interpretare.

Sorrisi quando fu esattamente quello il suono che emise mentre chiudeva la porta, lasciando andare a terra scarpe e borsa per fare la prima tappa in cucina. La lasciai quindi alla sua routine, continuando invece a controllare che nella borsa avessi messo tutto: documenti, soldi, chiavi di casa per quando sarei tornata, ombrello tascabile, fazzoletti, una bottiglia d'acqua ed uno snack per il viaggio. Controllai la lista che avevo stilato stesso quella mattina e sorrisi soddisfatta quando tutto coincise, piegandola ed infilandola poi nel portafogli per riutilizzarla quando invece sarei tornata; afferrai allora il trench che avevo lasciato sul divano per infilarlo e, mentre lo facevo, Britney ricomparve dalla cucina con una mano sulla fronte e si bloccò di colpo quando mi mise a fuoco.

«Dove vai? Avevi detto che non saresti tornata a casa per Natale.»

Tirai fuori i capelli dal cappotto, mettendomi la borsa in spalla ed afferrando il cellulare.

«Infatti non vado a casa, ma a Londra.»

«E perché non me l'hai detto?»

«Perché l'ho deciso ieri sera. - scrollai le spalle, sorridendole quando mi guardò con aria a dir poco stupita - Cosa c'è?»

«Tu non... - chiuse gli occhi e scosse velocemente la testa - Che vai a fare a Londra? Mi lasci sola?»

La risposta alla prima domanda sarebbe stata decisamente troppo lunga ed avrebbe richiesto al suo cervello di impegnarsi più di quanto fosse in grado di fare in quel momento, quindi decisi di risparmiarle quella fatica.

«Tra poco più di due ore tuo fratello viene a prenderti ed andrai a casa. - le ricordai - Sono sicura che puoi resistere questo poco tempo da sola.»

My Boyfriend's BrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora