Capitolo 21

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Salve a tutti! :)

Mmm allora, capitolo abbastanza... Rilevante, dal mio punto di vista. Ed io direi di fidarvi del mio punto di vista, dal momento che sono l'unica a sapere come va la storia ahahah

A parte gli scherzi, cominciamo a buttare le basi per un paio di cose interessanti... Che ovviamente non vi sto a dire ora, quindi ora sto zitta e vi lascio al capitolo ahahah

Grazie come sempre infinitamente per tutte le cose carine che mi dite sempre. Mi dispiace di non riuscire a rispondervi, ma ultimamente non ho il tempo neanche di mettermi a scrivere o anche solo controllare i capitoli, devo sempre farlo all'ultimo minuto. Scusate :(

Un bacio, buona lettura! x​

***

Non avevo chiaramente pensato a cosa volessi ancora visitare lì a Londra in uno degli ultimi giorni che sarei stata lì, e quando l'avevo detto ad Harry lui aveva roteato gli occhi al cielo, sospirato e risposto che allora avrebbe deciso lui.

Mi aveva quindi portata a Covent Garden, dove, tra le bancarelle, le boutique ed i numerosi intrattenitori tra cui maghi, equilibristi e giocolieri, avevamo trascorso l'intera mattinata, spostandoci poi, dopo pranzo, nel quartiere di Notting Hill per visitare Portobello Road ed il suo rinomato mercato, anche più affollato di quanto avessi sempre immaginato: mi ritrovai spesso a dovermi aggrappare al cappotto di Harry per non perderlo tra la folla, specialmente quando mi fermavo davanti a qualche stand i cui favolosi oggetti in vendita catturavano la mia attenzione e lui continuava invece tranquillamente a camminare. Risultato fu che, tra Covent Garden e Portobello Road, me ne tornai a casa con più cose che in tutti gli altri giorni che ero stata a Londra, ma ero decisamente soddisfatta.

«Dobbiamo pagare la multa del rave. - gli ricordai mentre percorrevamo il tragitto dalla fermata della metro a casa di sua madre, con il sole quasi tramontato all'orizzonte - Ci conviene farlo prima di tornare a Bristol, così non se ne parla più.»

Con il fatto che Charlotte fosse riuscita a farci risparmiare la denuncia, quasi mi ero dimenticata delle 250 sterline di sanzione che avremmo dovuto pagare; avevo ancora abbastanza soldi con me da riuscire a pagarla, ma temevo che se non l'avessi fatto li avrei spesi e poi avrei dovuto aspettare che i miei genitori mi mandassero la quota mensile che mi davano per pagare l'affitto e tutto il resto.

Harry, mani infilate nelle tasche e sguardo fisso davanti a sé, fece passare diverso tempo prima di darmi una risposta.

«L'ho già pagata.» Disse infine, io aggrottai le sopracciglia.

«Cosa? Quando?»

«Ieri mattina, mentre tu eri ancora in coma.»

«Perché non hai aspettato che mi svegliassi? Almeno l'avrei pagata anche io.»

Scossi la testa, non riuscendo a credere che non mi avesse avvertita. Non avevo neanche idea di come fare per pagare quella multa, perché non aveva aspettato che andassimo insieme?

Ancora una volta rimase in silenzio per diversi secondi, ma quando lo guardai aveva un'aria strana, come se ci fosse altro che voleva dirmi ma stesse pensando al modo più adatto per farlo.

«L'ho pagata per entrambi.» Disse infine, e quasi sembrò che si fosse liberato di un peso.

Al contrario, a me quell'affermazione un peso nel petto dovuto all'incredulità e al senso di colpa lo fece nascere.

«Perché? Dio, Harry, dovevi almeno dirmelo! Appena arriviamo a casa ti do...»

«Non voglio niente, Val, va bene così.» Tagliò corto, non dandomi campo libero per controbattere.

My Boyfriend's BrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora