Buon sabato a tutti!
Capitolo bello lungo, giusto per farmi perdonare per aver fatto passare una settimana, e spero come sempre che vi piacerà ;)
Per chi segue anche la mia raccolta di OS di All that matters, ho finalmente buone notizie! Sono riuscita a partorire la prossima one-shot (ed anche la quattordicesima, in realtà, si vede che ero ispirata ahah) quindi massimo entro mercoledì avrete l'aggiornamento :)
Un bacio, buona serata! :) x
***
«Che ti costa domandarglielo?»
«Perché non glielo domandi direttamente tu, scusa?»
«Non lo vedrò fino a dopo le vacanze, Niall.»
«Hanno inventato i telefoni apposta.»
«Ma non posso chiamarlo per chiedergli una cosa del genere!»
«Ed io non posso proprio chiedergli una cosa del genere, visto che non sono affari miei - fece una pausa, aggiungendo poi dopo averci pensato - e neanche tuoi, in realtà.»
Presi un respiro frustrato, affondando la testa nel cuscino e spostando il cellulare all'orecchio opposto mentre mi coprivo gli occhi con l'avambraccio.
«Andiamo, non è una cosa di cui si può parlare per telefono. - provai ancora a convincerlo, Niall dall'altro lato emise un lamento - Tra poco lo vedrai, puoi fargli questa semplice domanda!»
Sentii dei rumori lungo la linea, simili all'apertura di una busta di patatine e allo stappo di una birra; quando lo sentii persino masticare e trangugiare qualunque cosa stesse bevendo, il mio livello di frustrazione per il fatto che non mi stesse sul serio dando retta cominciò a salire in maniera spropositata secondo dopo secondo.
«Niall, ti sto parlando di una cosa seria! - cercai di richiamare la sua attenzione, nonostante sapessi che fosse completamente inutile - Ti prego, devi solo chiedergli se...»
«Hanno bussato, dev'essere lui!» M'interruppe, salvato da un campanello udibile forte e chiaro anche per me.
Sospirai e rimasi in attesa: lo sentii avvicinarsi a passi frettolosi e pesanti alla porta, aprendola ed accogliendo Harry con il solito saluto caloroso che riservava agli amici; i due scambiarono qualche parola che però non riuscii a decifrare, almeno fin quando, dopo aver sentito il rumore di quella che doveva essere la porta d'ingresso che sbatteva, Harry non domandò con chi Niall stesse a telefono.
«Oh, giusto. - se ne ricordò il biondo, io roteai gli occhi al cielo alla sua innata distrazione - Valerie voleva chiederti una cosa.»
Tolsi il braccio dagli occhi e li spalancai all'istante. «Cosa? No Niall, no, no, no!»
«Heilà, raggio di sole! - mi colpii la fronte con il palmo della mano a quella voce familiare che aveva ora sostituito quella dell'altro ragazzo - Che vuoi da me?»
«Niente, Niall stava scherzando.» Tagliai corto, troppo imbarazzata per fargli quella domanda io stessa.
«Mente. - dichiarò Niall, la sua voce leggermente più lontana - Mi ha rotto le palle al telefono per un'ora e mezza.»
Aggrottai le sopracciglia. «Mi avete messa in vivavoce?»
Ignorarono completamente la mia domanda.
«Che mi vuoi chiedere?»
«Non ha importanza.»
«Non ti far pregare come sempre!»
«Sul serio, non è niente di...»
«Vuole sapere se Lucas ha fatto sesso con quella Guenda.»
Chiusi gli occhi, sentendo un calore risalire velocemente la mia gola e depositarsi sulle mie guance all'intervento decisamente inopportuno di Niall; il fatto poi che Harry rimase in silenzio per diversi secondi e che non lo potessi neanche vedere in faccia per capire il perché di quella pausa, fece solo aumentare ancora di più la mia vergogna.
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My Boyfriend's Brother
Fanfiction«Ti paga?» gli chiesi sovrappensiero; si voltò verso di me con le sopracciglia aggrottate, così indicai con la testa la borsa che cadeva al centro del suo petto. «L'università. Ti paga per scattare foto a tutti gli eventi?» Harry e la sua macchina f...