Capitolo 22

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Seeeera!
Allora, stando ai vostri commenti mi è sembrato di capire che il capitolo precedente vi sia piaciuto ahahahah
Harry ha messo un po' da parte le vocine nella sua testa che gli impedivano di lasciarsi andare e questo anche grazie a Valerie, che ha fatto il primo passo per rompere la barriera che il ragazzo aveva cominciato a tirare su.
...Ma ora? ;)
Un bacio, buon sabato sera! x

***

Svegliarmi accanto ad Harry era una cosa che negli ultimi giorni mi era capitata spesso, visto che a quanto pare il mio subconscio non voleva saperne di farmi stare ferma nella posizione nella quale mi addormentavo la sera prima. Quella mattina però c'erano varie cose che resero il mio risveglio diverso dai precedenti, e non tardai a notarne neanche una sola.

Prima di tutto, era stato lui stesso a darmi il permesso di poggiare la testa sul suo petto e di sistemarmi al suo fianco, quindi non avrei dovuto come sempre trovare il modo di spostarmi prima che se ne accorgesse. Un'altra, fondamentale, differenza, era poi che nonostante avessi ancora gli occhi chiusi, mi fu facile rendermi conto che non fossi stata io la prima dei due a svegliarsi.

Una sua mano era infatti poggiata con leggerezza dietro la mia schiena al di sotto della maglietta, l'altra stava accarezzando lentamente il mio fianco scoperto passando al di sopra dei pantaloncini, diventati quasi inesistenti nella notte, per scendere lungo la mia gamba piegata sulle sue, arrivando fino alla parte posteriore del ginocchio prima di ripetere tutto da capo con estrema delicatezza. Un calore mi avvolse subito lo stomaco a quelle semplici attenzioni: stava probabilmente facendo tutto ciò in modo inconsapevole, ma era comunque bello svegliarsi così.

«So che sei sveglia.» Mormorò, e quella voce rimbombò nel suo petto e contro la mia guancia.

Tenni ancora gli occhi chiusi, ma non riuscii a trattenere un sorriso.

«Non è vero, non sono sveglia.»

«Ah no? - ridacchiò - E com'è che mi rispondi?»

«Sono sonnambula.»

Il petto di Harry vibrò ancora, la sua mano poggiata dietro la mia schiena cominciò ad accarezzarla esattamente come l'altra stava facendo con il resto del mio corpo; rimanemmo in quella posizione, in silenzio, per diversi minuti, e quel silenzio così pacifico unito alle sue carezze finì quasi per farmi addormentare di nuovo.

«Devo fare pipì.» Disse poi, rovinando così il mio momento di pace.

«Trattienila ancora un po'.»

«E' un'ora che la trattengo perché stavi dormendo, tra poco mi scoppia la vescica.»

Emisi un lamento e districai la gamba da in mezzo alle sue, facendo sfilare via il braccio poggiato pigramente sul suo torace per rotolare sul fianco opposto ed affondare la testa nel cuscino. Sorrisi quando lo sentii alzarsi velocemente dal letto, probabilmente sul serio con la vescica piena, e raggiungere il bagno imprecando a causa del pavimento freddo; sentii il rumore dello scarico e poi la porta che si apriva, ma prima che potesse fare ancora un altro passo lo feci fermare.

«Le mani.» Gli ricordai, sorridendo ancora tra me e me.

Questa volta fu lui ad emettere un lamento, ma lo sentii comunque tornare indietro per lavarsi le mani prima di rientrare nuovamente in camera e sprofondare sul letto. Stavo per sgridarlo per aver fatto muovere tutto il materasso sotto di me, ma quando sentii le sue mani bagnate toccarmi il viso aprii gli occhi di scatto.

«Visto? Pulite.» Disse quando mi voltai, un sorriso furbo sulle sue belle labbra.

Scacciai via le sue mani, coprendomi il viso con le braccia quando provò nuovamente a toccarmi e finendo a quel punto per scoppiare a ridere.

My Boyfriend's BrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora