Buon pomeriggio!
Ieri, rileggendo questo capitolo e dando un'occhiata al precedente, mi sono accorta che avrei tranquillamente potuto unirli e farli diventare uno solo, ma ormai l'altro l'avevo pubblicato e quindi niente da fare.
Alloooora, capitolo che un po' continua il precedente ma con importanti novità. Possiamo dire che è l'inizio di qualche cambiamento... ;)
Buona lettura, un bacio! :) x
***
«Signorina Gaultier?»
Raddrizzai immediatamente la testa quando sentii pronunciare il mio cognome, sbattendo ripetutamente le palpebre per focalizzare lo sguardo sul medico che era appena entrato in sala d'attesa. Lasciai andare la maglia stritolata di Harry e mi alzai in piedi, passandomi le dita sotto gli occhi per provare a rimuovere le tracce di trucco disciolto.
«Sì, sono io.»
«Sono il dottor Sullivan. - si presentò, stringendosi al petto la cartellina che aveva tra le mani - Ho appena finito di operare suo padre, e sono felice di dirle che è andato tutto bene. E' fuori pericolo.»
Sentii il sollievo scorrere nelle mie vene, a quelle parole, provando l'improvvisa voglia di scoppiare nuovamente a piangere.
«Grazie mille, dottore.» La mia voce s'incrinò, così lui mi sorrise.
«Oggi lo terremo in terapia intensiva per tenerlo sotto controllo, ma se per domani è tutto a posto possiamo spostarlo in una camera. Dovrà comunque rimanere qui per qualche giorno.»
«Sì, sì certo. - annuii, deglutendo il groppo che mi bloccava la gola - Quindi ora non posso vederlo, vero?»
Il dottore fece una leggera smorfia «Potrebbe, ma io glielo sconsiglio. Non è mai piacevole vedere un familiare disteso in un letto, ancora non cosciente poiché sotto l'effetto dell'anestesia e circondato da tubi e macchinari. Domani lo troverà sveglio e potrà parlarci, non è meglio?»
Annuii e lo ringraziai ancora una volta, supplicandolo di chiamarmi a qualsiasi ora se ci fossero stati cambiamenti o novità. Quando lui andò via, presi un altro profondo respiro e mi voltai all'indietro, incontrando subito il sorriso di Harry che, con le mani nelle tasche, si era probabilmente alzato insieme a me per ascoltare ciò che il medico aveva da dire.
«Visto? È andato tutto bene.»
Non potei a quel punto non ricambiare il suo sorriso, sentendo l'ansia e la paura che mi avevano tenuto compagnia nelle ultime ore andare finalmente via. D'istinto, chiusi quella poca distanza che ci separava e lo abbracciai, presa dalla contentezza del sapere che mio padre stava bene. Harry fu preso alla sprovvista dalla mia azione avventata, e questo mi fu chiaro quando sentii il suo corpo irrigidirsi impercettibilmente e le sue mani poggiarsi cautamente sui miei fianchi; tuttavia questo non mi incoraggiò a mollare la presa su di lui e, quando se ne rese conto, ridacchiò e mi strinse tra le braccia, accarezzandomi delicatamente la schiena.
Dal momento che rimanere in ospedale era a quel punto inutile, quando mi separai da Harry chiamai subito mia madre per darle la buona notizia - l'avevo chiamata ore prima per darle quella brutta e per poco non aveva avuto un collasso - e lei mi disse che l'indomani sarebbe venuta in città per passare a trovare mio padre; parlai poi con una delle infermiere che era stata in sala operatoria e lei mi raccontò che la chiamata al pronto soccorso era stata effettuata da un uomo che aveva soccorso mio padre alla stazione ferroviaria, dove si era recato per prendere il treno che avrebbe dovuto portarlo a Glasgow e dove si era invece sentito male. Persi poi ancora altro tempo, provando a convincermi in tutti i modi che non lo stessi facendo perché speravo che da un momento all'altro Lucas si facesse vivo o almeno chiamasse, ma nel mio cuore sapevo che fosse così: quando però questo non successe, ringraziai per la centesima volta tutta l'équipe medica che si era occupata di mio padre e poi andai via insieme ad Harry.
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My Boyfriend's Brother
Fanfiction«Ti paga?» gli chiesi sovrappensiero; si voltò verso di me con le sopracciglia aggrottate, così indicai con la testa la borsa che cadeva al centro del suo petto. «L'università. Ti paga per scattare foto a tutti gli eventi?» Harry e la sua macchina f...