Okay, prima di tutto mi dispiace tantissimo di aver ritardato nell'aggiornamento di ben 48 ore, ma l'altro ieri ho purtroppo avuto dei problemi con il modem che ieri pensavo fossero risolti, ed invece alla fine si è inceppato di nuovo e quindi non sono riuscita a far niente fino ad oggi. Mi dispiace sul serio :(
Detto queeeesto... Capitolo un po' di passaggio ma in realtà abbastanza importante (potreste pensare che questa cosa non ha senso, ma credo che leggendo il capitolo e soprattutto il prossimo capirete cosa voglio dire ahahah) che prepara il terreno per un paio di avvenimenti non poi così lontani ;)
Buona lettura, a presto! :) x
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Solitamente, quando mi svegliavo con un braccio avvolto intorno al bacino ed un soffio regolare sul collo, era sabato mattina e c'era la fastidiosa e ridondante sveglia di Lucas a martellarmi nelle orecchie fin quando non lo supplicavo di spegnerla. Per questo motivo, quando quel venerdì mattina mi svegliai invece al suono di una cascata che cadeva ed uccelli che cinguettavano, percependo però comunque la presenza di Lucas alle mie spalle, ebbi bisogno di qualche secondo per fare mente locale e ricordarmi ciò che era successo la notte precedente.
Aprii gli occhi e sbattei ripetutamente le palpebre, faticando per cacciare il braccio da sotto le coperte ed allungarlo verso il comodino per spegnere la sveglia ed evitare così che anche lui si svegliasse; tornai poi ad affondare la testa nel cuscino e a raggomitolarmi sotto le coperte e tra le sue braccia, poco se non per niente intenzionata ad iniziare una nuova giornata. L'abitudine voleva che fosse lui a doversi alzare presto il giorno dopo aver passato la notte insieme, mentre io potevo prendermela più con calma dal momento che di sabato non avevo nulla da fare: quel giorno però i ruoli si erano invertiti, poiché mentre io sarei dovuta andare all'università per un corso mattutino, lui non avrebbe iniziato il suo turno in ospedale prima di ora di pranzo.
Mi feci quindi coraggio e spostai cautamente il suo braccio, cercando di non svegliarlo mentre mi alzavo lentamente e di malavoglia dal letto; mi portai una mano alla bocca per contenere uno sbadiglio e mi stiracchiai per distendere i muscoli, notando solo in un secondo momento i nostri vestiti accantonati sulla poltrona accanto alla scrivania e le scarpe che erano state disperse sul pavimento nella fretta di quando eravamo entrati in camera. Un brivido di freddo, poi, mi ricordò che quella notte, prima di addormentarmi, non avessi ri-indossato altro oltre a slip e reggiseno, così mi precipitai verso l'armadio per poter recuperare una felpa e dei pantaloni di una tuta prima di mettere tutto a posto. Controllai un'ultima volta che Lucas non si fosse svegliato ed uscii dalla stanza chiudendomi lentamente la porta alle spalle, raggiungendo in punta di piedi la cucina per potermi preparare velocemente un tè per colazione.
Il cielo fuori era cupo ed una leggera pioggerellina aveva già cominciato a cadere, quindi accesi una lampada nella cucina per non stare completamente al buio; quando misi l'acqua a bollire, il leggero sibilo emesso dalla kettle era l'unico rumore udibile in casa, segno che stessero tutti ancora dormendo. Non era una novità, ero abituata a stare da sola al mattino: Britney faceva puntualmente tardi, mentre Ashley era estremamente veloce a prepararsi, anche se ancora non avevo capito quale tecnica magica utilizzasse. Solitamente quindi eravamo solo io, il mio tè e talvolta Lucas al telefono, anche se quest'ultima aggiunta era diventata una rarità nell'ultimo periodo.
Rimasi quindi abbastanza stupita di sentire una porta aprirsi e richiudersi subito dopo. Inizialmente pensai che si trattasse di Lucas che magari aveva avuto una telefonata urgente nel tempo in cui lo avevo lasciato solo, ma invece, dopo aver sentito le sue ciabatte strisciare sul pavimento, vidi la figura longilinea di Ashley comparire nella penombra oltre l'arco della cucina. Il mio primo istinto, dopo ciò che era successo il giorno precedente, fu di abbassare lo sguardo sulla tazza tra le mie mani, ancora largamente imbarazzata anche solo per guardarla negli occhi; la ragazza si rese conto del mio stato d'animo, infatti la sentii sospirare e dirigersi poi verso la macchinetta del caffè.
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My Boyfriend's Brother
Fanfiction«Ti paga?» gli chiesi sovrappensiero; si voltò verso di me con le sopracciglia aggrottate, così indicai con la testa la borsa che cadeva al centro del suo petto. «L'università. Ti paga per scattare foto a tutti gli eventi?» Harry e la sua macchina f...