Saaaaalve a tutti!
State facendo buone vacanze? Spero di sì, e spero che il capitolo di oggi ve le farà godere ancora di più ;)
Ieri, mentre buttavo giù una sommaria scaletta della storia per vedere più o meno quanti capitoli mancano alla fine, mi è venuta in mente una cosa che volevo chiedervi da un sacco di tempo ma che avevo pensato di rimandare ancora un po', però ora sono curiosa e non voglio aspettare ahah
Stavo pensando che, quando finirà My boyfriend's brother (manca ancora un bel po', non disperate), sicuramente non vi libererete di me perché ho ancora milioni di idee per nuove storie. A questo proposito, ciò che ora vi chiedo è se preferireste leggere una storia di genere:
a. fantastico, tutto sommato un po' fluff;
b. fantastico, estremamente dark;
c. realistico, d'azione;
d. questa non so neanche come definirla, ma andrei con un "realistico, aristocratica", anche se non è proprio precisa come definizione ahahah
Onestamente, io ero partita con l'idea di scrivere quella realistica d'azione (l'avevo anche cominciata) e tutt'ora rimango soprattutto di quest'opinione, ma sono tentata anche dallo scrivere le altre e quindi mi farebbe piacere sapere anche voi cosa pensate, le vostre preferenze e cose così.
Okay, vi ho preso abbastanza tempo! Spero però comunque di ricevere i vostri pareri, per me sono importanti :)
Un bacio, buona lettura! :) x***
«Bene, quindi mi aspetto il saggio di cui abbiamo parlato sulla mia cattedra per lunedì. Vi faccio nuovamente presente che il voto che avrete costituirà il venticinque percento del vostro voto finale in questo corso, quindi vi consiglio di uscire di meno e studiare un po' di più, in questo week-end. - il professore si alzò dalla sua poltrona, raggruppando i suoi libri mentre un chiacchiericcio più che altro fatto da polemiche si alzava in aula - Se siete stati attenti e avete preso appunti durante queste prime lezioni, scrivere questo saggio sarà una banalità. Arrivederci.»
Chiusi il quaderno che avevo davanti e sospirai profondamente, mentre l'uomo lasciava l'aula, e nell'istante esatto in cui lo fece il leggero chiacchiericcio diventò una vera e propria gara a chi urlava di più.
In effetti, anche se non stavo partecipando a quelle accese discussioni, ero più o meno d'accordo con le polemiche che stavano venendo sollevate: le lezioni erano riprese da meno di due settimane e questo professore aveva già affrontato una cospicua parte del programma, ed ora pretendeva anche un saggio piuttosto lungo su tutti gli argomenti trattati da consegnare in meno di tre giorni. Fortunatamente, per me non sarebbe stato difficile scriverlo perché avevo preso appunti e studiato di volta in volta, ma immaginavo che per la maggior parte dei ragazzi in aula le cose non stessero così.
Raggruppai libri e quaderni per infilarli nella borsa e mi alzai dal mio posto, decisa ad andare in mensa per mangiare e poi chiudermi in biblioteca l'intero pomeriggio così da iniziare e finire il saggio stesso quel giorno. Prima però che potessi raggiungere la porta dell'aula, una voce familiare mi fece bloccare.
«Indovina a chi serve una mano per questo saggio?»
Sorrisi al suo tono solo parzialmente scherzoso, voltandomi all'indietro per trovarmi di fronte ad una figura longilinea, le cui braccia erano incrociate al petto, i capelli spostati via dalla fronte ed un sorriso sghembo, con tanto di fossette ai lati della bocca, che abbelliva ulteriormente quel viso già praticamente perfetto.
«Che c'è, ora ti è utile il fatto che io sia una secchiona?» Gli rinfacciai, imitando la sua posizione a braccia incrociate.
«Non te l'ho mai detto con accezione negativa. - sollevai le sopracciglia, decisamente scettica, ed Harry si portò una mano sul cuore con aria teatrale - Prometto che se questa volta mi darai una mano, non ti definirò mai più così.»
La sua finta serietà mi fece ridere, ma afferrai comunque il suo polso per fargli smettere di giurare falso. «Sappiamo entrambi che questo non succederà. - gli feci notare, lui sorrise - Comunque posso darti gli appunti. Più di questo non posso fare.»
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My Boyfriend's Brother
Fanfiction«Ti paga?» gli chiesi sovrappensiero; si voltò verso di me con le sopracciglia aggrottate, così indicai con la testa la borsa che cadeva al centro del suo petto. «L'università. Ti paga per scattare foto a tutti gli eventi?» Harry e la sua macchina f...