Capitolo 33

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Buonasera!

So che questo è per me un orario insolito, per postare, tuttavia ci tenevo a farvi avere il capitolo oggi come promesso ma non sono riuscita ad averlo completamente pronto fino ad ora. So che molte di voi lo leggeranno comunque domani, ma, hey! E' ancora mercoledì 16 settembre, quindi io sono in regola con quanto preannunciato ahahah

Okaaaay allora. Ci sono un paio di cosette interessanti (almeno dal mio punto di vista) in questo capitolo, ed in particolare riguardo una sono curiosa di sentire le vostre ipotesi/idee ;)

Un bacio, alla prossima! x

PS: scusate ancora una volta se non ho ancora risposto ai messaggi, ma purtroppo sul serio non ho avuto il tempo di farlo! Rimedierò il prima possibile, promesso!

***

«Come ti è venuto in mente di lasciarmi da solo?»

Controllai l'orario sul display del cellulare, stupendomi quando notai che fosse appena l'una. Però, aveva fatto prima di quel che credessi.

«Vado a farmi una doccia. - imitai in modo pessimo la sua voce, guardandolo con un sopracciglio sollevato - Non scherzavo quando ho detto che sarei venuta all'università.»

«Potevi almeno svegliarmi!»

«Ci ho provato, ma non mi hai dato retta!»

Sul serio lo avevo fatto: una volta pronta - e dopo essermi assicurata di averlo lasciato dormire quanto più tempo possibile - mi ero inginocchiata sul letto e gli avevo scosso lentamente le spalle, dandogli persino un delicato bacio sulla nuca; il risultato non era stato per niente idilliaco come immaginavo, poiché invece di sorridere e svegliarsi e baciarmi come succedeva in ogni film che si rispetti, lui aveva semplicemente emesso un profondo lamento, si era coperto la testa con il cuscino e mi aveva detto senza troppi giri di parole di andar via.

«Beh comunque non avresti dovuto lasciarmi da solo con una coinquilina al momento mentalmente instabile.» Disse infine, continuando a tenere il broncio che aveva messo su dal momento esatto in cui mi aveva vista.

Le sue parole però mi preoccuparono, non per lui - ero certa che se la potesse cavare anche in presenza di Britney, figuriamoci Ashley - ma per la ragazza che avevo dovuto consolare appena poche ore prima.

«Che è successo? Ha fatto qualcosa?» Domandai allarmata.

«Per fortuna, no. - presi un piccolo sospiro di sollievo - Non l'ho vista neanche, è stata chiusa in camera sua almeno fin quando non sono andato via.»

Solo a quel punto ripresi a camminare per i corridoi affollati, e lui non perse tempo ad affiancarmisi.

«Poverina, stamattina stava malissimo.»

«Lo so, ha cominciato a piangere e non la smetteva più.»

Gli rivolsi un'occhiataccia a quel commento insensibile.

«Tu dormivi come un ghiro, come puoi saperlo?»

«Ci sono stati quei dieci secondi che mi ci sono voluti per buttarmi sul letto e sistemarmi sul cuscino in cui l'ho sentita piangere eccome, fidati.»

Roteai gli occhi al cielo e decisi di ignorarlo, continuando invece a dirigermi verso la mensa.

Mi resi presto conto del fatto che io ed Harry non avessimo mai pranzato insieme: il motivo era principalmente il fatto che mentre io pranzavo solitamente con Niall, lui lo faceva in compagnia del gruppetto con cui passava la maggior parte del tempo, i cui componenti variavano spesso tranne che per le due cheerleaders sempre presenti.

My Boyfriend's BrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora