𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗮 𝗱𝗶 𝗶𝘂𝘁𝗮 𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝗼𝗾𝘂𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗮𝘇𝘇𝘂𝗿𝗿𝗮. ✔

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Soldati. Solamente soldati, da che comparivano da tutti gli angoli della città, le armi illuminate la luce della Luna.

"Merda..." Keqing riuscì ad infilare il suo coltello nella calza, prima che qualcuno riuscisse a notarlo. 

Erano tutti feriti. Chi più chi meno, tutti i sei sopravvissuti erano graffiati e sanguinanti, i tagli e i proiettili conficcati nella carne bruciavano, avrebbero fatto di lì a poco infezione. 

"Fermi!" Intimò un soldato della Setta, puntando un dito contro di loro.

"Chi si muove..." Sbuffò la ragazza di nome Xinyan, che stava aiutando Bennett a fermare il sangue dalla ferita di Kazuha. Lo squarcio andava peggiorando secondo dopo secondo, il sangue gli macchiava la camicia. Due secondi dopo, il ragazzo crollò, e si inginocchiò a terra. Sarebbe potuto sopravvivere, naturalmente solo se avesse ricevuto le adeguate cure.

Due uomini parlottarono tra di loro, guardando e indicando ad uno ad uno tutti i sei ragazzi. Poi uno dei due alzò le braccia e si avvicinò. 

"Non voglio farvi nulla" Disse ghignando. Non era rassicurante, sembrava che le sue parole fossero di plastilina, rimodellabili in qualsiasi altra cosa, quando e come si voleva. 

Subito Xinyan digrignò i denti e, evidentemente infastidita, strinse Kazuha. 

Qualcuno rise. Compreso colui che si stava avvicinando.

Poi, veloce come un'anguilla, prese la pistola dal fodero e sparò. Era stato tutto così fulmineo, che neanche si era visto. 

Un Bam!, odore di polvere da sparo e fumo dalla canna dell'arma da fuoco. Un urlo, soffocato. Quella, Keqing lo sapeva, era la morte. L'odore che solleticava le narici e il rumore secco e esplosivo rappresentavano il terrore più evidente di ogni uomo o donna che sia, in tutto il mondo. E lei ce lo aveva davanti agli occhi.

Era morto. 

Kazuha si afflosciò come un fiore appassito, sorretto dalle braccia paralizzate di Xinyan, che lentamente abbassò gli occhi sgranati verso il corpo morto che stava abbracciando.

Nessuno si mosse, non un rumore ruppe il silenzio.

Fino a che Keqing non si alzò, e, sguainando velocemente la spada, si scagliò urlando contro l'uomo che aveva sparato. La voce le usciva da sola, i muscoli erano d'un tratto mutati, più forti, la stanchezza era svanita. Cosa stava realmente succedendo? Keqing, stremata, ridotta al più totale sfinimento, priva della sua anima, risucchiata via da ciò che aveva subito, che ora però sembrava essere ritornata dentro di lei. Forse era perché era più incazzata con quel soldato che con la FWO.

Con un veloce colpo secco, il braccio di Keqing tracciò un arco quasi perfetto, che si scontrò con la gola dell'uomo in uno schizzo di liquido color del melograno. 

Il soldato con il collo squarciato cadde sulla pozza formata dal suo stesso sangue, i suoi compagni inorriditi che si scostavano ai lati.

Keqing stava per rilanciarsi alla carica. Li voleva uccidere uno a uno, non sembrava un'impresa impossibile, sarebbero caduti tutti così facilmente, come birilli colpiti da una palla da bowling. Però, prima che potesse sfogare tutto il suo odio sui membri della Setta, Beidou la afferrò per un polso, tirandola indietro.

"Che cazzo fai, stupida? Ci farai ammazzare tutti!" Le sbraitò contro la donna. 

"Lasciami! Mi hai fatto perdere tempo, stronza! Avrei potuto ucciderli!" Le rispose Keqing, strattonando, fin troppo forte, il braccio, per liberarsi. 

"Altro che ucciderli tutti, Keqing! Non capisci, non li vedi?! Sono decine e decine! Non ti mettere a fare il lupo solitario, non hai neanche un centesimo della forza che servirebbe per tenergli testa!" 

𝐁𝐔𝐓 𝐈𝐅 𝐆𝐎𝐃 𝐆𝐎𝐓 𝐔𝐒  ➢ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora