E così si ritrovarono di fronte a Tartaglia. O meglio, Yelan vi si ritrovò, perché Keqing rimase a lato della stanza, solamente per assistere alla conversazione.
"Tartaglia"
"Yelan. Cosa mi volevi dire?"
"Lo sai."
"Di nuovo qualcosa riguardo a quella stupida proposta di pace? Non se ne parla. Assolutamente no. Ti ho già risposto, molto tempo fa, non voglio la pace."
"Tartaglia, non sei cresciuto neanche di un po', rispetto a quando me ne sono andata. Cinque, cinque sono gli anni che sono passati. Eppure la tua testardaggine continua ad avere la meglio sulla poca ragione che ti è rimasta. Sei cocciuto come un mulo, uno stupido animale che non riesce, non riesce a pensare qualcosa che non sia in linea con i suoi ideali. Non ti sei mai interessato degli altri, non vedi altro che l'obbiettivo che ti sei prefissato, sei-"
Yelan fu spinta con forza da Beidou, poi barcollò un po', ma non cadde. Beidou la guardava inferocita.
"Yelan, bastarda, si dice che chi non muore si rivede, eh" Gli occhi erano pieni di odio, odio incontrollabile e malato.
"Bene, avrei preferito morire tra quei topi di fogna della Setta, piuttosto che rivederti!" Le urlò poi a pieni polmoni, prendendola per il colletto della camicia.
"Beidou, per favore, togliti. Finiremmo dalla parte del torto se le torcessimo un capello... lo sai, Yelan è capace di tutto. Ce la farebbe pagare, in un modo o nell'altro." Alle parole di Tartaglia seguì una risata amata.
La donna si scostò. Il suo sguardo tradiva un rancore violentissimo verso Yelan, per nulla turbata dalla situazione, solo infastidita. Le due sembravano volersi uccidere con lo sguardo.
"Dicevamo..."
"Mi stavi insultando, in caso non ricordassi. Vuoi continuare? Stavo iniziando ad abituarmici"
"Credimi, lo vorrei più di ogni altra cosa. Ma, che tu ci creda o no, non sono venuta solo per questo. Tartaglia, io non voglio che questa guerra contro la Setta continui per un semplicissimo motivo. Credo nella convivenza tra i popoli. Credo nella pace, anche se sembra che nessun altro lo faccia. E, oltre a questo, credo che sia inutile continuare a sprecare vite come se fossero torsoli di mela masticati. Dimmi, Tartaglia, è migliorato qualcosa, da cinque anni fa?"
Le guance dell'uomo si arrossarono, perché, per quanto potesse cercare di trattenersi, non riusciva a controllare appieno i suoi istinti omicidi verso Yelan.
"Certo che è migliorato! Abbiamo conquistato Ritou, la città contesa, e..."
"E avete perso Qingce, dico bene?"
"Qingce l'abbiamo perso quando c'eri anche tu...!"
"Quella era la regione di Minlin. Te ne sei già dimenticato?"
"Tsk... Non stiamo parlando di questo, ora. Se vuoi dire altre cazzate fallo fuori dalla mia stanza, Yelan." Era evidente che se Yelan avesse detto ancora qualcosa che non gli andava a genio, lui sarebbe scoppiato.
"Uh-oh, Tartaglia, non ti rivolgere così alla tua ex compagna! Ho altre cose da dirti, e purtroppo per te non lo farò fuori dalla tua stanza. Per esempio... ti voglio far riflettere un po'. Aiuterebbe sicuramente a farti rendere conto di ciò che sta succedendo qui a Est. Dimmi, chi ha iniziato questa guerra?"
Era una domanda così provocatoria che a Keqing si rizzarono i capelli in testa al solo pensiero di cosa avrebbe potuto rispondere Tartaglia.
Effettivamente quello che seguì fu uno spettacolo più che singolare. Vi era l'uomo che, in preda alla furia più cieca, sbraitava a pochi centimetri dal volto di lei, che rimaneva ferma e composta come una lapide di pietra sopra ad una tomba.
Come osi?
È naturale che l'hanno iniziata loro!
Sono stati uccisi!
Noi abbiamo solamente vendicato tutti i nostri compagni!
È stata una strage, cazzo!
Urlava Tartaglia, che sputava ogni sillaba come se fosse un proiettile.
È naturale... ovvio, come puoi accettare l'idea di aver sbagliato?
Vendicare un uomo uccidendone dieci... ti ricordo che la vendetta è una cosa sbagliata e contraria al buon senso, in più sembra quasi che l'uccisione di quell'uomo sia stata come una scusa per iniziare una guerra che era voluta già da tempo...
Tartaglia, ma tu, sei un essere umano?
Rispondeva calma Yelan, con un tono piatto come la bonaccia ma allo stesso tempo con delle parole che ardevano di passione e aggressività, come se fossero state estratte, ancora incandescenti, dalle fiamme dell'inferno.
E, dopo qualche decina di secondi, la conversazione finì di botto.
"Hai torto, Tartaglia"
Yelan aveva sferrato un pugno, piuttosto forte e ben piazzato, con una potenza inaudita per una donna come lei.
Così aveva colpito il ventre di Tartaglia, che subito dopo era piegato in due tenendosi i lembi della maglia, e si mordeva le labbra nel tentativo di sfogare in qualche modo il dolore.
"Brutta..." Nulla avrebbe fermato più Beidou, ora che Yelan aveva osato ferire la persona che le era più cara.
Ma Yelan era più lucida e preparata, in quel momento. Non si allenava da molto tempo, certo, ma la tecnica era qualcosa che aveva imparato fino alla nausea, e nulla poteva più privarla della sua esperienza.
Un colpo ben assestato fu sferrato dritto sulla guancia di Beidou, che quasi cadde a terra. Cercò di rispondere, ma era impotente in confronto a Yelan, che le sferrò una ginocchiata dritta nello stomaco.
"Ora o mai più, Keqing. Se vuoi unirti a me, seguimi, adesso"
E Yelan iniziò a correre.
Per una frazione di secondo Keqing esitò. Gli occhi increduli di Xiangling, l'unica che aveva sentito le parole della donna, si posarono su di lei.
"Cazzo! Mi scusi, signor Tartaglia!" Imprecò Keqing, dando un calcio al corpo rannicchiato dell'uomo e correndo via, cercando di raggiungere Yelan il prima possibile.
Dopo un'affannosa e disperata corsa le due donne si ritrovarono abbastanza lontane dalla Future World Organization per dichiararsi al sicuro da chiunque le sarebbe potute venire a cercare.
"Come torniamo al tuo appartamento ora?" Chiese Keqing, ansimando sfinita.
"Uhm... a dirla tutta, non lo so. Però mi ci vorrà un attimo per orientarmi, conosco molto bene queste strade. Seguimi." Come se non avesse appena corso a perdifiato, si rimise a camminare, seguita da Keqing.
Come previsto, appena una manciata di secondi dopo Yelan aveva capito dove si trovavano, e non ci misero tanto a tornare all'appartamento.
Le due si tolsero le scarpe e Yelan non mancò di offrire un tè a Keqing, che rifiutò; la donna però se ne fece uno per sé, e invitò Keqing a sedersi al tavolo della cucina.
"Keqing. Vorresti, per favore, parlarmi di te?"
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𝙃𝙤𝙇𝙮 𝙎𝙪𝙜𝙖𝙍
Lo so che è corto, però il prossimo sarà interamente dedicato alla conversazione tra Keqing e Yelan. Dovevo farci un capitolo apposta, scusate.
Spero che crescano un po' le letture, perché nessuno si sta cagando sto libro adesso qwq
Edit: Tartaglia è buono? È cattivo? È un teletubbie? Solo il tempo saprà rivelarcelo.
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𝐁𝐔𝐓 𝐈𝐅 𝐆𝐎𝐃 𝐆𝐎𝐓 𝐔𝐒 ➢ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁
Fanfiction-〝 𝗲 𝗹𝗲𝗶 𝗲𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗿𝗲𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮, 𝘀𝗲𝗽𝗽𝘂𝗿 𝗰𝗼𝘀𝗶' 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗮, 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗮𝗹𝗲, 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗮𝗿𝗶𝗮, 𝗯𝗲𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗮, 𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗴𝗶𝗮𝘃𝗮 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗽𝗮𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝘂...