𝗴𝗮𝗺𝗯𝗲 𝗮 𝗽𝗲𝗻𝘇𝗼𝗹𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝘂𝗻 𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗯𝗹𝘂 𝗻𝗮𝘃𝘆. ✔

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"Ah, lo sapevo non sarei riuscita a starmene ferma" 

Erano le dieci, e Keqing era sul balcone a godersi la brezza serale guardando il cielo stellato sopra di lei. Anche se voleva rimuginare un po' sul da farsi, per farsi venire qualche buona idea, era come se il suo cervello avesse rifiutato di funzionare, e ora come ora si limitava a guardare il panorama senza nulla per la testa. 

D'un tratto di fianco a lei comparse una persona, probabilmente prima nascosta sul tetto del Palazzo di Marmo. 

"Eh?" Keqing sussultò, trovandosi di fianco la Ragazza dalle iridi papavero. Istintivamente si portò una mano alla cintura, dove teneva il suo coltello, ma si accorse subito che non c'era. Non ci pensò troppo però, perché la sua memoria l'aveva riportata a qualche giorno prima, quando la pacifista era venuta a trovarla mentre si allenava – o almeno avrebbe voluto allenarsi. 

"Di nuovo tu?!" Esclamò sottovoce la ragazza, sia irritata dalla sua presenza insistente che curiosa di sapere che cosa le avrebbe detto quella volta. 

"Mi annoiavo, così sono venuta a farti visita" La pacifista sorrise, e, accovacciata sul parapetto del balcone, guardò la città sotto di loro.

"Vuoi parlare?" 

Per quanto Keqing fosse infastidita dall'invadenza della Ragazza dalle iridi papavero, aveva stabilito che tanto avrebbe dovuto farci l'abitudine. Dopotutto era ormai la terza volta che lei la veniva a trovare, e Keqing aveva l'impressione che non sarebbe stata l'ultima. Tanto valeva diventare amiche, a quel punto.

"Sì, mi piacerebbe", rispose la pacifista, fissando negli occhi Keqing. 

"È da un po' che mi domandavo una cosa" Continuò poi lei. 

"Chiedimi pure quello che vuoi, Papavero, sono un libro aperto"

"Com'è vivere al Palazzo di Marmo? In mezzo a tutti questi pezzi grossi così... particolari... io credo non resisterei più di due giorni"

"Ci ho fatto l'abitudine, in realtà. O meglio, per me non è mai stato un grande problema. Sai, prima di venire qui convivevo con Yelan, e quindi con la gente particolare ci ho sempre avuto a che fare, insomma... e poi, non è che tu sia poi così tanto normale!" 

Le due si guardarono un attimo e poi scoppiarono a ridere. La Ragazza dalle iridi papavero rischiò anche di cadere dal parapetto – fortunatamente non si era sbilanciata tanto.

"Comunque... qui al Palazzo ho Ganyu. Alla fine, mi basta lei. E Yelan, suppongo." Keqing si sedette anche lei sulla balaustra, con le gambe a penzoloni. 

Con lo sguardo perso nella notte e un sorriso appena accennato dipinto sul viso Keqing si dondolava un poco e pensava alle sue due persone più care.

Rimasero in silenzio ancora un po'.

"E tu, pacifista, come stai? Vivi bene nella tua caverna segreta?" 

"Ma che stupida!" E la Ragazza dalle iridi papavero ridacchiò dando un affettuoso pungo sulla spalla di Keqing. 

"Comunque, a dir la verità va tutto bene. Nella nostra "caverna" siamo in dieci – sembrano pochi, lo so, ma ora ti spiego –, cioè io, i due ragazzi che hai visto qualche tempo fa, Yidou e Ren, e qualche stratega"

"E come procede il vostro piano per stabilire la pace? Lo sai, suppongo, che ormai stiamo vivendo i momenti decisivi. E noi, qui alla Setta, non ci stiamo sicuramente girando i pollici"

"In realtà... c'è poco che possiamo fare di concreto. Sai, anche se tecnicamente sono la leader di una nuova fazione, in fondo non mando i miei uomini a combattere – ci mancherebbe solo – o a piazzare bombe in giro per Liyue. L'unica cosa che si può fare ora come ora per noi è intavolare accordi di pace, ma considerato che razza di giorni stiamo passando dubito che Ningguang o Tartaglia saranno molto disposti a farlo. E poi, anche se presento la mia come una fazione a sé stante, non è mai nata per questo" 

𝐁𝐔𝐓 𝐈𝐅 𝐆𝐎𝐃 𝐆𝐎𝐓 𝐔𝐒  ➢ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora