𝗺𝗲𝗴𝗮𝗹𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶𝗮 𝗲 𝗶𝗿𝗶𝗱𝗶 𝗽𝗮𝗽𝗮𝘃𝗲𝗿𝗼. ✔

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Così, tra danze, cibo e fiori, la Festa della Prosperità finì. Keqing e Ganyu si erano congedate più o meno alle due di notte, esauste dopo quella giornata così piena.

 Il ventitré di maggio passò tra le calde lenzuola delle camere del Palazzo di Marmo. Tutti riposarono più o meno fino all'ora di pranzo, anche se molti dormivano ancora mentre dalle cucine veniva l'odore del pollo arrosto cucinato dalle damigelle.

Le due giovani saltarono il pranzo, in quanto erano rimaste accoccolate l'una all'altra fino al primo pomeriggio; quando Noelle le venne a svegliare, erano circa le due. 

Vestitasi di tutto punto, Keqing uscì dalla stanza venti minuti dopo. La notte prima si era addormentata con una domanda che le rimbombava in testa, alla quale aveva intenzione di rispondere quel pomeriggio stesso.

Scese qualche piano di scale e arrivò nella sala da pranzo, dirigendosi poi verso Heizou, seduto al grande tavolo bevendo un caffè.

"Heizou" 

La giovane si scelse il posto alla sua sinistra.

"Keqing, suppongo che tu sia qui perché pensi che io sappia qualcosa riguardo a Yelan" 

Keqing annuì, un po' sorpresa, e gli chiese se si fosse presentata a colazione quella mattina. Heizou rispose di no, e che non l'aveva vista neanche a pranzo. Era sicuro però che fosse rientrata la sera prima, perché quella mattina aveva sentito dei rumori provenire dalla sua stanza. Quando aveva bussato alla porta, Yelan gli aveva risposto con una voce flebile, troppo sottile per il suo solito, di non entrare.

"Vado da lei" Sentenziò allora Keqing dirigendosi verso le scale.

Una volta risaliti gli innumerevoli scalini che portavano al piano dov'era la camera di Yelan, la giovane si avvicinò alla porta e bussò timidamente.

"Yelan, sono io, posso entrare?" 

Nessuna risposta.

"Yelan, sto entrando" 

Keqing socchiuse un poco la porta e davanti a lei si parò lo scenario della sua vecchia camera, colonizzata da fogli e oggetti di vario tipo.

La stanza non era in disordine; anzi, le pile di carta sembravano sistemate da poco. Ma c'erano davvero troppi, troppi fogli. Fogli sui comodini, numerosi mucchi sulla scrivania, addirittura sul pavimento, ma non sparsi, accuratamente messe uno sopra l'altro in un angolino. 

Keqing si chiese se la donna lavorasse troppo; magari utilizzava il lavoro per distrarsi da altro, per esempio dal gioco d'azzardo.

E poi c'era lei, lei, Yelan, sdraiata sul letto e un po' rannicchiata su se stessa, che dava le spalle alla porta. Keqing non vedeva la sua espressione, ma riusciva a percepire che la donna stava tremando. 

"Keqing..." Sussurrò con una voce spaventosamente sottile; se la giovane non avesse avuto un udito fine probabilmente non l'avrebbe sentita.

Si avvicinò lentamente al letto, chiudendosi la porta alle spalle, e si sedette proprio di fianco al corpo tremolante di Yelan. Posò una mano sul suo braccio, ma la tolse poco dopo perché la donna aveva sussultato. 

Keqing gettò gli occhi sul volto dell'amica, che però era impassibile, gli occhi socchiusi, le labbra serrate, le guance pallide.

Nella mano stringeva un sacchetto, abbastanza grande, di tessuto color tortora. Era quello che si portava di solito quando usciva la notte per andare al club. Era vuoto, non vi era dentro neanche una moneta. Keqing notò anche che dal suo polso sinistro mancava il bracciale di perle.

Subito nella mente della ragazza prese forma una teoria abbastanza plausibile: la sera prima, per qualche motivo ancora sconosciuto, Yelan era scappata dai giardini del Palazzo di Marmo ed era corsa al club, dove aveva scommesso tutto ciò che si era portata, perdendo però ingenti somme di denaro e arrivando a sacrificare anche il bracciale mancante. 

𝐁𝐔𝐓 𝐈𝐅 𝐆𝐎𝐃 𝐆𝐎𝐓 𝐔𝐒  ➢ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora