𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗳𝗶𝘂𝗺𝗶. ✔

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"Vorresti, per favore... parlarmi di te?" Aveva chiesto Yelan, sedendosi al tavolo che vi era in cucina.

"Beh... se ci tieni, okay... però ti avverto che non sarà molto interessante. Voglio dire, ho avuto una vita piuttosto monotona, direi quasi mediocre. L'unica parte un po' meno noiosa è stata dopo che sono entrata nella Future World. Anche se, a dirla tutta, non ho fatto nulla di particolare neanche lì" Anche Keqing si sedette.

"La mediocrità sta nel non essere speciali, come tutti gli altri. Ed è proprio per questo che che credo che questo sia un concetto astratto, perché ognuno ha vissuto una vita diversa, che lo ha portato ad essere come è ora. Vivere sta proprio nell'affrontare le avversità che il destino pone tra noi e i nostri obbiettivi; e le avversità e gli obbiettivi sono differenti per ognuno di noi. Quello che sto cercando di dire, è che... per essere arrivata fino a questo punto, avrai sicuramente qualcosa da raccontarmi"

Keqing non sembrava ancora molto convinta, ma non c'era davvero altro motivo per contestare la richiesta di Yelan.

"... Facciamo così. Io ti racconto della mia vita, e tu... insomma, di tutto quello di cui potrei aver bisogno per conoscerti. Va bene?"

"Va bene. Vai, inizia. Sono curiosa" le labbra di Yelan si incrinarono in un sorrisetto. 

"La mia vita prima dei quattordici anni è stata piuttosto tranquilla. Desiderabile, sotto certi aspetti. I miei genitori, a quanto ne so, sono ancora vivi. Siamo sempre stati una famiglia molto atea, e, anche se vivevamo in una regione non interessata dalla guerra – almeno a quel tempo –, sostenevamo come potevamo la Future World Organization. I problemi si sono presentati quando ci siamo trasferiti qui, a Liyue. Il mio fratello grande si è arruolato nella Resistenza, ma qualche mese dopo... beh, ecco, ci è arrivata notizia della sua morte.
Sia io che i miei genitori eravamo sconvolti, e arrivammo perfino a prendere parte ad alcune manifestazioni contro la Setta. 
L'anno scorso, a settembre, sono entrata nella Future World. Finiti i sei mesi di training, ero entusiasta. Le mie compagne di stanza erano come la mia famiglia, mi sentivo a casa, ma, per farla breve, una di loro è morta, l'altra era una spia della setta, e altre due erano ci controllavano per conto di Tartaglia. 
Ero più che annoiata. Ero distrutta. Non avevo un valido motivo per continuare a vivere. Lasciavo solo scorrere il tempo. Ma ora sono qui, ho un nuovo obbiettivo e una nuova persona per cui vivere. Quindi, tutto a posto"

Yelan l'aveva seguita con attenzione, e, sentendo l'ultima frase, sorrise.

"E questa sarebbe una vita noiosa? Keqing, hai appena... quanti? Ventidue anni? Fidati di me, c'è gente che a quaranta non sa neanche cosa significhi provare tristezza. O brivido. La tua vita ha del potenziale, Keqing. Comunque... ora tocca a me parlare" 

Yelan si schiarì la voce, tossendo un paio di volte.

"Ti avverto, sarà un racconto lungo", disse, prima di iniziare a narrare.

Le parole scorrevano a fiumi, ciascuna piazzata in modo che si incastrasse perfettamente insieme a tutte le altre. Sentir parlare Yelan era come ascoltare una canzone, che pareva scritta in secoli, tanta era la precisione con cui venivano scelti i vocaboli.

"Partirò dall'inizio, se non ti dispiace. Serve un prologo adeguato per questa storia. Sai, Keqing, io sono nata dall'altra parte. A Ovest. Dove il sole tramonta con colori rosati e l'acqua scorre verso l'orizzonte. Lì è totalmente diverso da qui. I paesaggi sono veri, non impressi sulla carta con l'inchiostro o la pittura. Le persone camminano per strada, si sente il chiasso del mercato, l'odore del pesce appena pescato, lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli.

𝐁𝐔𝐓 𝐈𝐅 𝐆𝐎𝐃 𝐆𝐎𝐓 𝐔𝐒  ➢ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora