Fu mandato un messaggero alla Future World Organization; tre rappresentati dei due schieramenti, più due guardie del corpo, si sarebbero incontrati in un edificio nel centro di Liyue Harbor. Fu invitata anche La Ragazza dalle iridi papavero, che però si limitò a rispondere con un "meh, forse ci sarò, forse no".
Per una settimana fu proclamato lo stato di tregua. Giorno e notte Heizou, Ganyu e Kaveh si chiudevano in studio e discutevano, ininterrottamente, delle idee che avrebbero potuto proporre al loro incontro con i rappresentati della Future World Organization.
Spesso Keqing entrava in stanza per portare ai tre pranzo, cena e colazione; da quello che vedeva dalle rughe sui loro volti, dalle pieghe delle loro labbra e dalle occhiaie sotto i loro occhi stanchi, erano sfiniti da tutto quel lavoro. Ma spesso le sorridevano, e quando, raramente, si fermava ad ascoltarli, parevano di buon umore.
Ganyu non condivideva mai nulla della loro strategia a Keqing; spesso la liquidava con un "lo scoprirai quando ne parleremo", e frasi così. Alla ragazza dava un po' fastidio, ma spesso evitava di pensarci e tornava a dormire.
Lei e Xiao erano stati scelti come guardie del corpo; il ragazzo era fermamente convinto che avrebbe dovuto essere Kaveh a fare il suo compito, mentre lui si dedicava alla diplomazia; ma, dato che si lamentava solamente da solo o con Keqing, naturalmente finì per rimanere una guardia del corpo.
Dopo quello che era successo, Xiao aveva lentamente lasciato da parte l'ostilità che provava per Keqing, e lei aveva fatto lo stesso. Ora i due si insultavano spesso con ironia, e andavano per lo più d'accordo; condividevano i loro crucci ascoltandosi a vicenda, senza però effusioni o carinerie di alcun tipo.
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Keqing camminava al fianco di Ganyu, stringendole la mano. La segretaria – cioè, la ex segretaria – era piuttosto stressata. Il suo cuore batteva a mille, e faceva grandi respiri in continuazione.
Neanche Kaveh era tranquillo: sul suo volto era dipinta un'espressione truce ed inspiegabilmente arrabbiata, che lo faceva sembrare un criminale sul punto di andare al patibolo. Fortunatamente almeno Heizou era calmo – gli occhi furbi e il ghigno erano i soliti, aveva perso quello sguardo così caratteristico solo in occasione della morte di Yelan.
L'edificio dove si dovevano incontrare era proprio nel centro di Liyue. Era una sorta di ristorante, una locanda gestita da un uomo di mezza età, che Tartaglia si era proposto di prenotare per l'intera giornata, in modo da avere tutto il tempo che desideravano per discutere.
I due gruppi arrivarono nello stesso momento. Tartaglia aveva scelto come guardie del corpo Beidou e Xinyan. Di fianco a lui c'era quella che doveva essere Naganohara Yoimiya, una ragazza bassa e bionda.
La sua chioma ribelle color dell'oro era raccolta in una coda corta, ed era vestita di un arancione brillante. Lo sguardo era vispo e intelligente, forse un po' infantile, e a Keqing andò subito a genio. Ad accompagnare i due leader c'era un uomo dalla pelle scura e i capelli blu profondo, e poi... anche le due vecchie compagne di Keqing.
Perfetto, pensò la ragazza sospirando.
Dopo qualche attimo di tensione, in cui Ganyu e Tartaglia si fissarono negli occhi senza proferire parola, la ragazza bionda che era al fianco dell'uomo si presentò.
"Buongiorno, il mio nome è Naganohara Yoimiya. Sono la compagna di Tartaglia, e sono a capo della Future World Organization insieme a lui. È un piacere conoscervi, spero che le trattative di pace vadano a buon fine" Tese la mano a Ganyu, che, un po' esitante, la strinse e sorrise.
"Bene. Signorina Naganohara, Tartaglia, prego. Prima voi" Ganyu aprì la porta e li invitò ad entrare.
"No, non c'è bisogno. Vada prima lei, pontefice"
Ganyu, sentendo come l'aveva chiamata Tartaglia, rabbrividì e deglutì, entrando.
"Si-e-te in ri-tar-do!" La Ragazza dalle iridi papavero era seduta – e piuttosto scomposta – ad una delle sedie intorno al tavolo, nella stanza principale del Padiglione Luili, dove si dovevano incontrare. Dietro di lei quelli che tempo prima aveva chiamato "Yidou" e "Ren", l'energumeno e la ragazza con la mascherina.
"Ah, quindi sei venuta" Disse Tartaglia con un'espressione divertita in volto.
"Sì, rosso del cazzo, e me ne posso andare anche andare quando mi pare. Quindi, prima di perdere il mio prezioso contributo, sedetevi e parlate. Su! Non ho tanto tempo da perdere"
Beidou finalmente staccò da Keqing il suo sguardo omicida, e lo posò senza pietà sulla pacifista.
Il colloquio durò due ore. Un tempo piuttosto breve, dopotutto. La Ragazza dalle iridi papavero non se ne andò fino a che non fu finito, e salutò con un ampio inchino Ganyu e Tartaglia, affibbiandogli due soprannomi piuttosto crudeli: rispettivamente "sacerdotessa del dio morto" e "capelli di merda".
Tartaglia aveva preteso che qualsiasi raffigurazione o oggetto connesso a Lapis fosse distrutto. Praticare qualsiasi tipo di religione sarebbe diventato presto illegale. Pena, la morte. Qualsiasi associazione o gruppo legato al culto di Lapis sarebbe stato vietato e di conseguenza sciolto, cominciando dalla Setta stessa.
Ganyu accettò tutti quegli ordini come un bambino che ingoia una pillola controvoglia. Aveva dipinta sul volto un'espressione arrabbiata e impotente, frustrata. Ma non c'era altra soluzione, il mondo non poteva guarire senza quella pillola.
Lo sguardo della Ragazza dalle iridi papavero si posava una volta su Ganyu, poi su Tartaglia, poi su Naganohara Yoimiya, poi su Kaveh; guardava e giudicava tutti e sei con lo stesso sguardo impassibile e imparziale.
Kaveh lottò per lasciare ai suoi soldati e a quelli della FWO la possibilità di ritornare dalle proprie famiglie, senza avere l'obbligo di rimanere nell'esercito. Anche se inizialmente Kaeya, il carismatico terzo rappresentante della Future World Organization, si oppose, Kaveh ebbe la meglio.
L'ultima mezz'ora del loro colloquio Naganohara Yoimiya espose le sue idee per il futuro dell'Est. Con suggerimenti e correzioni qua e là, principalmente fornite da Heizou, il piano della ragazza migliorò considerevolmente. Yoimiya propose anche di formare una sorta di consiglio, composto dalle menti più brillanti della parte Est, da affiancare a lei e Tartaglia nel governo del territorio, al quale furono invitati a partecipare Ganyu, Heizou, Kaveh e perfino Xiao.
Tra le varie iniziative, Naganohara Yoimiya era determinata a portarne a termine una in particolare: aprire una via commerciale e di scambio culturale con l'Ovest. Certo, non sarebbe stato facile, dati i pregiudizi e le diversità tra gli abitanti, ma lei avrebbe fatto il necessario per abbattere tutti i muri che erano stati eretti trai due mondi e costruire una connessione tra quei due luoghi così lontani e differenti.
"D'altronde – ricordò – c'è un motivo se questa è una città portuale, anche se prima d'ora non l'avevo mai compreso".
Keqing si disse che se non si fosse riconciliata con Beidou e Xinyan l'avrebbe rimpianto per sempre. Prima di dividersi, si avvicinò alle due.
Xinyan le lanciò un'occhiata poco amichevole.
La ragazza fece per parlare, ma fu interrotta da Beidou.
"Non dire niente, testa di cazzo. Ora è tutto finito, e non c'è niente di cui ti devi scusare perché tanto hai perso in ogni caso. L'unica a cui dovresti chiedere perdono è te stessa, perché hai scelto lo schieramento sbagliato. Ora sparisci dalla mia vista, tanto domani non esisterà più la Setta, e neanche la FWO a dir la verità, quindi di conseguenza anche tutte le nostre rivalità. Vivi la tua vita, e noi vivremo la nostra"
Keqing non disse nulla. Abbassò lo sguardo e sorrise tra sé e sé.
Xinyan si allontanò, e si girò di spalle. Keqing ipotizzò stesse piangendo, forse alla sua vista si era ricordata di Yun Jin.
"Andiamo, Keqing" La morbida voce di Ganyu la richiamò alla realtà. Si voltò verso di lei e le scappò un sorriso.
La raggiunse e camminarono insieme verso il Palazzo di Marmo.
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𝐁𝐔𝐓 𝐈𝐅 𝐆𝐎𝐃 𝐆𝐎𝐓 𝐔𝐒 ➢ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁
Fanfiction-〝 𝗲 𝗹𝗲𝗶 𝗲𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗿𝗲𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮, 𝘀𝗲𝗽𝗽𝘂𝗿 𝗰𝗼𝘀𝗶' 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗮, 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗮𝗹𝗲, 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗮𝗿𝗶𝗮, 𝗯𝗲𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗮, 𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗴𝗶𝗮𝘃𝗮 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗽𝗮𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝘂...