Avete presente quella sensazione terribile?
Quando fa male il palato e d'un tratto non ci vedete più bene, gli occhi inondati di lacrime per un secondo.
Keqing quella volta non pianse. Solo un secondo, un effimero momento di debolezza, poi basta.
Tenne la tristezza serbata nel cuore, non la condivise con nessuno.
Perché? Perché prima di addormentarsi, quella notte fin troppo calda, si era sentita così perduta?
Lo sapeva, il perché. Era per colpa di Yelan.
Per colpa di quella povera, povera donna. Detestava a morte Yelan.
Non perché quella disgraziata avesse fatto necessariamente qualcosa di male; anzi, lei faceva del suo meglio per non trascurare Keqing, quando parlava con i suoi amici – amici che non le rispondevano mai, d'altronde come avrebbero fatto a proferire verbo? I morti non parlano – ma la odiava per come la faceva sentire: Keqing non riusciva, non riusciva proprio a sopportare la disperata tristezza che le trasmettevano tutti i piccoli gesti giornalieri che compiva Yelan.
Ogni volta che le sorrideva, dicendole che quella volta Tartaglia le aveva risposto davvero, ogni volta che piangeva con la testa affondata trai cuscini, ogni volta che guardava, con le guance rosse di gioia, uno dei suoi tanti peluche posati sul letto.
Il suo preferito era uno a forma di balena, una balena mitologica però, perché aveva un corno sulla fronte, proprio come alcuni animali fantastici simili ai cavalli; Keqing non ne ricordava il nome.
La facevano piangere soprattutto i momenti in cui Yelan era felice. Era molto meno doloroso provare compassione per una donna consapevole dei suoi mali, che per una che sorrideva per un motivo frutto della sua pazzia.
Le facevano piangere anche i momenti in cui le urlava addosso, perché dopotutto per lei era impossibile odiarla, e non voleva che Yelan la detestasse! Yelan era pur sempre Yelan, no, la donna che l'aveva salvata dall'oblio in cui era caduta...!
Era straziante. Era straziante sapere che prima o poi si sarebbe resa conto che nessuno di tutti i vecchi compagni a cui aveva parlato non erano reali; Keqing non avrebbe potuto reggere il momento il cui finalmente la compagna si sarebbe accorta del motivo per cui i suoi amici non le rispondevano quando li chiamava.
Yelan le sembrava una bambina. Una bambina con una quarta di reggiseno e una mente fin troppo brillante. L'intelligenza che l'aveva maledetta.
---
"No. Non se ne parla. Keqing, la pazzia è il più chiaro dei segni della presenza di Lapis non solo nell'anima, ma anche nel corpo. L'ho notato per la prima volta quando mi ha parlato del suo piano, giorni fa. Semplicemente... nei suoi occhi ho visto un bagliore, c'era Lapis, c'era Lapis dentro di lei. E inoltre, giusto per farti riflettere ancora un po', ti ricordo che da quando la ragione di Yelan è stata sostituita con il mio Dio, è molto, molto più produttiva, e sicuramente il suo genio sarà decisivo in questa guerra. Yelan continuerà a vivere così."
"Vivere? Vivere? Secondo lei Yelan sta vivendo? No, lei, pontefice, non ha la più pallida idea di quello che succede in quelle stanze. Bagliore negli occhi? Nelle sue pupille non c'è altro che vuoto, sono spente come il lume della sua ragione. Le sto solo chiedendo di provare a salvarla da se stessa! Le sue braccia sono piene di tagli, se per caso una sera non fossi abbastanza attenta a trovare, che ne so, un coltello che ha rubato dalle cucine, si ammazzerebbe di sicuro! Quella donna ha un futuro brillante, lavorava ad un progetto sulla robotica, prima di impazzire. Sta uccidendo Yelan, Lady Ningguang!"
"Non sarebbe decisamente la prima volta che rischio un po', Keqing" Disse la donna con uno sguardo gelido, fissando Keqing dall'alto in basso "O che uccido qualcuno"
"Ti ho concesso anche troppo tempo. Esci, Keqing. Non fartelo ripetere, mi raccomando."
---
Ganyu l'aveva accompagnata fino alla Camera di Giada. Era stata lei a riservarle un appuntamento con la pontefice – anche se era evidente che Ningguang dissentiva.
"Come... come è andata?" Chiese timidamente Ganyu, venendole incontro.
Keqing la superò, torva in viso, e camminò fuori dall'edificio, dando le spalle a Ganyu.
"Suppongo... non tanto bene" Sussurrò poi la donna, abbassando lo sguardo dispiaciuta e trotterellandole dietro.
"Mi fa incazzare, questo atteggiamento. Non solo di Ningguang, di tutti! Questo menefreghismo del cazzo, di tutti, tutti i membri della Setta! Nessuno sembra accorgersi mai di quello che succede intorno a loro, non solo con Yelan, ma anche con Yun Jin, e... e... ne ho abbastanza! Ci scommetto che neanche a te interessa di quello che succede!"
Keqing si voltò di scatto, con un'espressione infuriata dipinta in volto.
"Cosa hai detto? " Soffiò Ganyu, che d'un tratto aveva cambiato espressione.
La donna afferrò il polso di Keqing e la strattonò, avvicinandola al suo volto.
"Keqing, non credere essere a conoscenza di tutto quello che succede nel Palazzo, ognuno ha i propri cazzo di problemi, hai capito? Cerca di essere più rispettosa, hai davvero bisogno di una regolata, Keqing"
La spinse via. Poi la superò e si diresse verso la Camera di Giada, camminando ad ampie falcate e scomparendo dietro le porte.
---
Keqing era sdraiata sul letto, prona. Un braccio pendeva da un lato del giaciglio, sfiorando la moquette.
Era tornata al Palazzo più o meno un'ora prima. Erano ormai le sette, e il cielo estivo cominciava a imbrunirsi. Yelan dormiva, e Noelle stava apparecchiando la tavola qualche piano sotto; non aveva nulla da fare, perciò si era semplicemente gettata sul letto aspettando l'arrivo di Ganyu, per provare a scusarsi.
Finalmente si abbassò la maniglia, e la figura di una docile Ganyu comparì da dietro la porta.
"Ehy..."
Sgusciò velocemente dentro la camera e si richiuse la porta alle spalle.
Keqing si mise subito a sedere sul letto.
"Scusami, Ganyu, per quello che ho detto prima" Disse decisa.
"No... non devi scusarti, è colpa mia. La mia reazione è stata sbagliata. Anche se... beh, non era propriamente mia... cioè..."
"Sì, dell'altra Ganyu" Sorrise calorosamente Keqing. Si alzò e abbracciò Ganyu.
---
Era da un po' che non si rifugiavano nel giardino sul retro e combattevano. A occhio e croce tre settimane. Anche se non era molto frequentato, il giardino che si trovava sul retro del palazzo era molto ben curato. Il prato perfettamente tagliato, i fiori rigogliosi, i petali grandi e colorati.
Inutile dire che, dopo a malapena un'ora, una Ganyu stanca morta e una Keqing altrettanto sfinita erano sdraiate tra l'erba, baciandosi e ridendo allegramente.
---
𝙃𝙤𝙇𝙮 𝙎𝙪𝙜𝙖𝙍
babygirls sono stata malata sto weekend lol, per questo sono un po' morta (cioè io non mi sono ammalata per tutto l'anno e proprio il giorno in cui dovevo andare ad un concerto al cinema muoio? bro che cazzo)
Edit:
Lo so che i narvali esistono ok
STAI LEGGENDO
𝐁𝐔𝐓 𝐈𝐅 𝐆𝐎𝐃 𝐆𝐎𝐓 𝐔𝐒 ➢ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁
Fanfiction-〝 𝗲 𝗹𝗲𝗶 𝗲𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗿𝗲𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮, 𝘀𝗲𝗽𝗽𝘂𝗿 𝗰𝗼𝘀𝗶' 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗮, 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗮𝗹𝗲, 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗮𝗿𝗶𝗮, 𝗯𝗲𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗮, 𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗴𝗶𝗮𝘃𝗮 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗽𝗮𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝘂...