𝗲' 𝘁𝗶𝗽𝗶𝗰𝗼, 𝗮𝗯𝗶𝘁𝘂𝗮𝘁𝗶𝗰𝗶. ✔

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Qualche mese dopo il piano di Tartaglia venne finalmente messo in atto. Una caldissima sera di luglio, Keqing fu chiamata al piano terra, dove la aspettava un piccolo esercito di soldati, tra cui c'erano anche Tartaglia, Xiangling e Bennett.

Keqing era stata tenuta d'occhio tutto quel tempo. Lo sapeva, vedeva gli uomini che la guardavano, si sentiva sempre gli occhi di qualcuno addosso. Anche, soprattutto, quando usciva a combattere, c'era sempre un soldato o una soldatessa che le stava attaccata. E non avevano scoperto nulla, perché non c'era nulla da scoprire.

Poco dopo scese nell'ingresso anche Mona, che salutò Keqing e si mise di fianco a lei.

"Non sapevo avessero reclutato anche te" Disse Keqing.

"A quanto pare sì... sai, inizialmente doveva esserci Charlotte al posto mio, ma non ce l'ha fatta ad arrivare fino ad oggi" 

I volti delle due si rabbuiarono.

"Layla e Collei che dicono?"

"Ci augurano buona fortuna. A tutte e due" Rispose Mona, in fretta. 

"Allora, miei soldati" Iniziò Tartaglia staccandosi dal gruppo e mettendosi davanti a loro. "Oggi è un giorno importante, decisivo per la guerra. Questo è il nostro primo attacco allo scoperto, diretto al Palazzo di Marmo!" 

Scroscio di applausi. 

Con un gesto della mano Tartaglia li zittì, e continuò il suo discorso.

"Come ben sapete già, dopo essere giunti al Palazzo, scavalcheremo la recinzione e ci introdurremo nei giardini. Abbiamo preparato in totale venti di queste qui – sventolò una bottiglia datagli da Xiangling, che aveva all'interno un liquido trasparente –. Sono bombe molotov. Ci sono costate un po', trovare un alcool puro come questo non è facile, a Est. Inutile dire che è altamente infiammabile, quindi fate attenzione. All'uscita ve ne sarà dato uno ciascuno, e vi sarà spiegato come usarli. Seguite i miei ordini, e quelli di nessun altro, se non eventualmente Xiangling. Andiamo." 

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Keqing non riuscì ad uccidere nessuno. C'erano uomini della Setta che sparavano rifugiati in alto al palazzo, e dei venti soldati che avevano lasciato la Future World Organization ne tornarono sette.

Un fiasco: qualcuno doveva aver avvertito la Setta, ci doveva per forza essere una spia, se no non si poteva spiegare come la sorveglianza fosse così stretta.

Tornato alla FWO, Tartaglia squadrò tutti e sei i suoi compagni, ansimanti e distrutti dalla battaglia. 

"Tra di voi c'è un traditore"

Esordì l'uomo, allargando un po' le braccia e poi mettendosi le mani in tasca, sporcandosi di sangue i pantaloni.

"E questa avanscoperta me lo ha confermato" 

Keqing rabbrividì vistosamente. Non voleva, non poteva permettersi di essere individuata come traditrice; non era stata lei. La sua coscienza era pulita. 

"Non so ancora chi sia il colpevole; forza, ragioniamo insieme." 

Guardò Xiangling.

"Sei da escludere, cara mia segretaria. No, non puoi essere stata tu; sei quasi sempre stata vicino a me, questi mesi, mai una volta ti ho vista uscire dalla Future World Organization senza qualcun altro che ti accompagnasse. E poi, tu ti sei conquistata la mia fiducia già da molti, molti anni. Meno uno." 

Passò in esame anche il secondo soldato, Bennett, e la terza, una donna alta e bruna che Keqing non aveva mai visto; avevano entrambi buoni alibi, tenuti sott'occhio da Tartaglia e facenti parte della FWO da anni ormai, furono esclusi anche loro dalla lista dei sospettati.

Ora toccava a Keqing. Tartaglia camminò con esasperante lentezza fino ad arrivare davanti a lei.

"Ķeqing, Keqing... credo ti sarai accorta che ti ho tenuta d'occhio, in questi giorni" Iniziò Tartaglia, mettendo piuttosto sotto pressione la ragazza.

Keqing annuì.

"Troppe coincidenze... Dal primissimo giorno, hai fatto il possibile per guadagnarti la mia fiducia..." Continuò lui. "E ora scopriamo che c'è una spia, tra questo ristrettissimo gruppo di persone. Solo voi eravate a conoscenza di questo piano." 

Pausa. Sei paia di occhi grandi e tondi, spalancati, erano posati su di lei.

"Ma mi manca un pezzo del puzzle; in che modo avresti potuto comunicare con qualcuno della Setta? Non ti ho persa di vista un attimo. Pensa un po' – Tartaglia ridacchiò un poco – anche Layla e Collei sono mie spie. Oh, se ti hanno controllata! Davvero delle bravi ragazze, hanno fatto un eccellente lavoro, eh sì. Hanno riferito tante, tante cose buone sul tuo conto! A differenza di..." 

Keqing non fece in tempo a riprendersi dallo shock della scoperta che le due compagne di stanza erano spie di Tartaglia che venne nuovamente sorpresa dall'uomo, che si era posizionato davanti a Mona, e la stava fissando dritto dritto negli occhi. 

"A differenza di te, Mona Megistus. Sai, a quanto pare, o almeno, a quanto riferito da sia Collei, sia Layla, sei piuttosto contraria al conflitto contro la Setta; insomma, hanno descritto i tuoi atteggiamenti come... "confusi", "un po' ipocriti" – Layla si è chiesta perché sei venuta qui, se non concordavi appieno con le mie idee – e Collei mi ha riferito che spesso tentavi di mascherare il tuo disappunto con battute o altre sciocchezze del genere.
Pensavi di poterti fidare di loro? Beh, no. In più, dato che non sei particolarmente brillante come soldato, non potevo invitarti in questo progetto senza avere un espediente. La morte di Charlotte è stata provvidenziale, in questo caso..." 

Mona aveva la pelle arrossata dalla rabbia. Keqing la fissava, senza sapere cosa fare, non capiva, che stava succedendo? Mona, una spia della Setta? Le aveva mentito per tutti quei mesi? E ora, che sarebbe successo? Sarebbe morta?

Il flusso incessante di domande che infestavano la testa di Keqing fu interrotto da un urlo. Mona si scagliò su Tartaglia, strillando.

"Hai ucciso Charlotte! Dì la verità, l'hai uccisa, così da avere un espediente per incastrare me! Sei uno sporco assassino, Tartaglia! Sei uno stronzo, un traditore! Continui, continui a vomitare parole sulla religione, sul germe, su idee costruite da te, perché questo è il tuo mondo, stai inibendo tutti con i tuoi discorsi assurdi e insensati, e nessuno lo capisce! Non vi rendete conto, non capite che voi tutti state venerando lui, come dio?! Almeno Ningguang non ha la presunzione di farsi chiamare divinità, come invece fai tu, Tartaglia!" 

Bam. Xiangling spara, e la zittisce.

Cadde il silenzio.

"Tutti nelle vostre camere. Andatevene, ora. Sciò."

Keqing si voltò e camminò via.

𝙃𝙤𝙇𝙮 𝙎𝙪𝙜𝙖𝙍

yay ho ripreso la revisione di questa fanfiction





𝐁𝐔𝐓 𝐈𝐅 𝐆𝐎𝐃 𝐆𝐎𝐓 𝐔𝐒  ➢ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora