𝗽𝗶𝗲𝗴𝗵𝗲 𝗲 𝗹𝗮 𝗴𝗮𝗿𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻'𝗮𝗹𝗹𝗲𝗮𝗻𝘇𝗮. ✔

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Il respiro di Keqing rimbombava nelle sue stesse orecchie. Doveva portare ragioni, in fretta, non doveva, non poteva morire ora. Il freddo della lama argentea del coltello le impediva di riflettere, distraeva i pensieri riportandola alla realtà.

"Allora, Keqing?"

Yun Jin premette ancora di più l'arma verso il collo dell'altra.

Pensa, cazzo di rincoglionita! Urlò la voce nella sua testa.

"Dici che Ganyu crederebbe alla tua spiegazione? Come sono morta, Yun Jin? È giorno, non ci possono attaccare. E tu mi devi proteggere. Dimmi, cosa faresti col mio corpo?"

Keqing aveva formulato una frase senza pensare, confusa, ma abbastanza chiara da sembrare intimidatoria almeno ai suoi occhi.

"Oh, Keqing, Keqing... tu mi hai confessato il tuo amore per Ganyu, e, gelosa della mia posizione, hai approfittato del momento in cui ci siamo trovate da sole per aggredirmi, grazie al tuo corpo decisamente più allenato del mio. Ma appena me se sono accorta... ho estratto il coltello e non ho potuto far altro che ucciderti."

Non fa una piega, pensò Keqing, imbarazzandosi un po' al pensiero della segretaria.

"Cosa ti garantisce che Ganyu ti crederà?"

"E anche se non ci credesse? Cosa potrebbe fare? Non ha prove, e non le interessa di te, Keqing. Non ti vendicherà. Non mi succederà nulla."

"Pensi che Xinyan sarebbe felice di ciò, Yun Jin?!" 

La damigella esitò un attimo, poi si accanì contro la giovane con ancora più rabbia, rivolgendole uno sguardo carico di odio. 

"CERTO! Ho ucciso una traditrice! Sono un'assassina, Keqing, e lo è anche lei! Ricordatelo! Non trarla in ballo ora, stupida incosciente!" 

Pausa.

"Non... NON NOMINARLA NEANCHE!" Yun Jin affondò la lama nel collo della ragazza. Tracciò rapidamente un taglio netto e pulito, squarciandole la gola, e Keqing cadde per terra, e una chiazza rosso vermiglio si stava propagando veloce verso sotto di lei. 

O questo almeno era quello che le era passato davanti agli occhi, un attimo prima che accadesse l'irreparabile la giovane diede un calcio Yun Jin, spingendola via, e senza neanche riflettere su cosa stava facendo la bloccò a terra, guidata solo dal puro istinto di sopravvivenza.

"Non... mi dispiace, Yun Jin, ma è impossibile che mi fidi sulla parola. Non ti farò giurare di non attaccarmi più." Le strappò il coltello dalla mano, e, facendo attenzione a non lasciarle la possibilità di scappare, si alzò in piedi.

"Spogliati. Hai probabilmente un altro coltello trai vestiti."

Così Yun Jin iniziò a togliersi le vesti, e, come predetto dalla ragazza, la damigella aveva un altra arma, un piccolo coltellino, nascosto tra le pieghe della gonna. Appurato il fatto che effettivamente non avesse nascosto altre armi, si rimise l'uniforme.

"Proverò ancora ad ucciderti, Keqing" Disse la giovane con gli occhi bassi.

"La prossima volta non esiterò."

Arrivarono alla Camera di Giada. Keqing fu aspettata all'entra all'entrata dalla damigella. Ningguang l'accolse con calore, firmò le carte senza commentare e ne tenne solo una parte. Poi diede le restanti a Keqing che, accompagnata da Yun Jin, tornò al Palazzo di Marmo. 

"Ci avete messo tanto, come mai?" Chiese Ganyu al ritorno delle due.

"Ho preso una strada più lunga, pensavo che non voleste essere disturbata. Vedo che ha appena finito" 

𝐁𝐔𝐓 𝐈𝐅 𝐆𝐎𝐃 𝐆𝐎𝐓 𝐔𝐒  ➢ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora