Svuotato

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POV TRAVIS

Non pensavo si potesse provare così tanto dolore tutto insieme, il dolore fisico non è mai stato un problema per me e ne ho provato parecchio eppure quello emotivo non ha mai fine. Mi sento sopraffatto.

Ti entra nel cervello fino a fartelo scoppiare, ti entra nelle ossa e fa più male di quando te le spezzano una ad una. Ti spezza il cuore e ti risucchia la linfa vitale fino a farti sentire completamente svuotato di ogni cosa.

La paura di poter perdere la persona che ami ti fa uscire completamente di testa, non dormo e mangio a stento. Sembro un fantasma, quasi peggio di quella volta che aveva avuto un incidente. Non ti ci abitui mai a certe cose e ogni volta va sempre peggio.

Tutto avrei voluto vedere tranne lei che mi rifiuta così, rifiuta il mio tocco e rifiuta di aprirsi con me.
Ha sempre straparlato e vederla muta, vederla quasi priva di ogni emozione mi manda fuori di testa, completamente. Non posso permettermi di perderla, non posso proprio.
I suoi occhi spenti che mi fissano come se non mi vedessero, ho quasi paura che possa essersi accorta anche lei che non vado bene per starle acconto...

Ho quasi paura che lei possa aver visto quello che hanno sempre visto tutti, una nullità.

Chiudo la porta della sua camera di ospedale e mi appoggio di nuovo alla parete che mi ha fatto da letto per questa notte, sono rimasto qui in vigile attesa come rimarrò fino a quando uscirà e spero vivamente che deciderà di farlo con me. Scivolo fino a toccare terra e poggio la testa sulle ginocchia.

Gli ho raccontato tutto quello che sapevo, gli ho detto tutto nel miglior modo possibile.
Non posso fare altro che donargli tutto quello che so e che ho ma non posso di certo cambiare tutto quello che è successo, tutto quello che ho sempre fatto e molto probabilmente continuerò a fare. So benissimo cosa ha passato e quello che aveva promesso a Caleb ma non può rinunciare a noi per questo.

Troveremo sicuramente un modo per uscirne anzi dobbiamo trovarlo ma adesso non riesco a pensare ad altro che a lei, penso a lei da quando me l'hanno portata via, sono stato così stupido.

Cristo, che imbecille che sono stato anche a non pensare subito che sarebbe potuta essere nel loro covo, era proprio vicino a dove l'ho salvata la prima volta e non ci sono arrivato. Se potessi mi prenderei a pugni; lo farei anche da solo.

La prima volta che l'ho vista e l'ho portata in salvo, quel suo viso innocente e sofferente non l'ho mai scordato. Se penso a come me l'hanno trattata vorrei ucciderli tutti, gli Heil per me devono solo sparire dalla faccia della terra. Nessuno tocca ciò che è mio e ne esce illeso, neanche io.

Stringo le mascelle quasi fino a non sentirle più, digrigno i denti come se potesse aiutare a placare tutto quello che provo.
Vorrei solo che capisse che non sono un nemico, sarò sempre dalla sua parte qualsisia cosa succeda, se solo volesse dividere il suo dolore con me sicuramente si sentirebbe meglio, siamo più simili di quanto lei possa immaginare e non voglio che mi lasci fuori da tutto questo. Ci sono dentro fino al collo cazzo, non può tirarsi indietro proprio ora.

Quando Jacob mi ha raccontato tutto avrei voluto ucciderlo con le mie mani e ci sono andato parecchio vicino, ringrazio il mio buon senso per non averlo fatto. L'unica cosa che mi aveva fermato dal farlo era il piccolo fagiolino che aspettava Madison. Il nostro piccolo angioletto.
Veramente non mi sarebbe mai passato per la testa di provare così tanto amore per una cosa così minuscola e che non avevo neanche visto ancora, se me l'avessero detto non ci avrei neanche creduto.

I dottori che mi hanno detto che l'aveva perso mi hanno fatto letteralmente crollare il mondo addosso, eppure lei già sapeva. Non riesco neanche ad immaginare tutto il dolore provato da lei. Mi si spezza il cuore nel vederla così e adesso vorrei solo sprofondare tra le sue braccia, eppure lei non riesce neanche a guardarmi...

Un ritorno inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora