La serata dei diamanti

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POV TRAVIS

Dire che sono incazzato ridurrebbe il mio stato mentale in questo istante.

Sono seduto sul cazzo di divano nel mio soggiorno con Jonas che non fa altro che prendermi per il culo per la mia reazione «E dai amico è solo una serata in discoteca» continua ad infierire.

«Cristo, non continuare perché rischio di spaccare qualcosa già da ora» ringhio a denti stretti.
Ho un brutto presentimento e i miei hanno sempre ragione.

Questa serata ha sempre avuto qualcosa di brutto da ricordare ed io non ho voglia di continuare a collezionare ricordi dolorosi, ne ho fin troppi.

Noi abbiamo deciso solo di cambiare le nostre maglie mettendo due camicie nere, come l'umore del sottoscritto, mentre le nostre fidanzate sono chiuse da ben due ore nella mia fottuta stanza.

Pensare che hanno voglia di ubriacarsi sta sera, la notte prima del nostro primo incarico mi sta facendo uscire di testa.
Forse mi fa più uscire di testa il fatto di tornare a vederla muovere divinamente quei fianchi in balia di tutte le occhiate ammiccanti dei ragazzi.
O forse perché è la serata dei diamanti e...
Cazzo, più ci penso più ho voglia di spaccare tutto, devo calmarmi.
Prendo a muovere ancora più velocemente la gamba, il nervosismo non sembra scendere.

Sono rimasto felicemente sorpreso di conoscere i genitori di Madison, non avrei mai pensato che suo padre fosse quel Maximillian, cazzo.
Cazzo che figata.
Non sono totalmente felice che entrino in affari con mio padre, ma presto diventerà tutto nostro.

Non che mi interessi più di tanto in realtà, non mi è mai interessato niente ma sapere che una volta sposati avremmo la nostra stabilità mi rende meno nervoso per la fine di tutta questa storia.

Non ho mai voluto avere a che fare con gli affari di mio padre devo essere sincero, non volevo proprio ma quando alla loro proposta gli occhi di Madison hanno brillato in una maniera incontrollata ho capito che era la cosa giusta da fare.
Ho capito che avrebbe voluto avere solo una vita normale ed è questo che voglio dargli.
Quindi se significa entrare nell'azienda di famiglia, lo farò.
Se significa mettere da parte l'astio verso di lui, lo farò.
Farò tutto ciò è che necessario per renderla felice costi quel che costi.

A riportarmi alla realtà è il rumore dei suoi tacchi e il suo odore che arriva immediatamente alle mie narici. Lo espiro profondamente prima di alzarmi ed andargli incontro.

Punto gli occhi nei suoi e ne rimango spiazzato, come ogni volta che la guardo.
È perfettamente truccata, i capelli sono sciolti mossi che le ricadono leggeri sulle spalle.
Lei continua ad avanzare verso di me, sicura e priva di ogni paura.
È perfettamente fasciata da un vestito bianco che accentua tutte le sue bellissime curve.

Stringo i pugni lungo il corpo per far scendere la tensione, non devo uccidere nessuno.

Le poggio una mano alla base della schiena e l'attiro a me.
«Sei bellissima bambolina» mormoro vicino al suo orecchio e la vedo arrossire.
Sembra non abituarsi mai, come io non mi abituerò mai a lei. La sua bellezza è disarmante anche se non si rende conto dell'effetto che ha sulle persone che la circondano.
Purtroppo io me ne accorgo e anche troppo, qualcuno li sotto è già pronto a fare altro.
«Anche tu» mi dice lasciandomi un bacio caldo alla base del collo e cazzo...
Così non aiuta per niente la situazione.

«Piccioncini andiamo? La serata dei diamanti ci aspetta» grida Sam travisando Jonas già giù per le scale.
«Vedi di fare la brava» le sussurro ancora dandole una pacca sul sedere per indurla a seguirli.

Devo fare affidamento a tutto il mio autocontrollo sta sera, il suo culo è meraviglioso dentro a quel vestito.
Il suo corpo è un richiamo naturale per il mio, come fossimo magneti pronti a collidere in ogni momento.

Un ritorno inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora