I corrieri

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POV TRAVIS

Il giorno del carico arriva. Derek ci ha lasciato sulle spine fin troppo prima di chiamarci per dirci il suo fottuto piano.
Sono sempre delle buone idee, quello non lo metto in dubbio ma almeno potrebbe degnarsi di dircele con qualche giorno di anticipo. Che cazzo.

Il problema è che si sono sempre comportati così. Non venivo informato se non prima della sera stessa dei miei incontri o di quel che erano i miei incarichi.
Che sia chiaro, non me era mai importato nulla ma ora non sono solo io a dover lavorare per loro e la cosa non mi va giù. Ho bisogno di sapere che posso tenerla al sicuro nonostante tutto. Nonostante abbia scelto lei tutto questo.

Quando vedo i due fratelli girarle intorno perdo completamente il senso della ragione. Non ho ancora superato tutta la storia del rapimento, credevo di averla persa di nuovo, e lei si lascia andare così tra le braccia di quel...

Cristo devo smettere di pensarci o mi incazzeró di nuovo, e non posso.

Mi appoggio al tettuccio della macchina ed espiro profondamente. Siamo pronti a partire e niente deve distrarmi.

Hanno messo tutta la loro roba divisa tra il bagagliaio e attaccata sotto all'albero dell'auto.
Praticamente sto guidando una macchina fatta completamente di cocaina, sbuffo ed entro prima che la mia mente si convinca del tutto a non partire.

Premo sul pulsante di accensione e il rombo dell'auto si propaga nell'abitacolo.
Madison è seduta dal lato del passeggero con sguardo assorto. Potrei quasi riuscire a sentire i suoi pensieri.

So benissimo che sta pensando alla proposta di quel figlio di puttana. Gliel'ho letto negli occhi quando gliel'ho chiesto, non può mentirmi, non a me e lo sa benissimo.
Voglio lasciarle il tempo per decidere tanto alla fine farà comunque di testa sua.

Me la sono scelta perché era testarda...ma cazzo, non pensavo che mi facesse sbattere la testa al muro così.
Fosse per me ucciderei uno dopo l'altro tutti quelli che ci poggiano sopra solo i loro occhi, figuriamoci quel dannato Heil che crede di poterci addirittura mettere le sue manacce.

Basta, tiro l'ennesimo sospiro della mattinata ed ingrano la prima iniziando a muovermi. Devo smetterla di pensarci o finirà malissimo.

Dobbiamo solo arrivare al capannone messo sulle indicazioni stradali dell'auto, lasciargli questa dannata auto e prenderne un'altra.
Unico problema oltre al fatto che questa è piena di droga? L'altra è rubata.

«Trav tutto okay?» la sua voce arriva dritto al mio cuore senza neanche passare dal cervello. Ha un filo diretto con me.
Immediatamente lascio dubbi e paura da parte per concentrami solo sulla strada e su quello che ha intenzione di dirmi.

«Si bambolina» mi schiarisco appena la voce, vorrei evitare di scaricare tutta la mia frustrazione su di lei, già la vedo in preda al panico di suo. «Tu?»

La sento deglutire rumorosamente, con la coda dell'occhio vedo che si sposta nervosamente i capelli dietro le orecchie.

«Credo di sì» sorride appena e torna a guardare fuori dal finestrino per poi continuare «Alla fine dovrebbe andare tutto bene oggi no?»

«Certo bambolina, stà tranquilla» le dico allungando la mano sulla sua coscia accarezzandola delicatamente.

Vorrei crederci anche io, ma ho uno strano presentimento e credo che lo avverta anche lei.

Guido ininterrottamente per due ore e ancora ne manca parecchia di strada da percorrere. Potevano trovare un posto più vicino per fare questo dannato scambio.

«Trav ma sono poliziotti quelli?» la voce di Madison mi riporta alla realtà, facendomici cadere con tutte le scarpe. Polizia.

«Porca puttana si, è decisamente un posto di blocco»
Un gran bel posto di blocco, sono armati fino ai denti, cercano qualcuno.
Le rispondo cercando di mantenere un tono tranquillo anche se sono tutto meno che quello.
Speriamo di andarcene. «Comportati normalmente» le dico con un filo di voce, dobbiamo sembrare normali.

Un ritorno inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora