Brividi

585 18 2
                                    

Pietrificata guardo ancora nello spioncino.

Non posso crederci, Travis è lì fuori ed io non riesco nemmeno ad aprire la porta. Mi sento così sporca e impotente.

Lo so che non è stata colpa mia tutto questo eppure non riesco a non avere paura che non mi voglia più.

Jacob intanto si è alzato dal divano e Travis continua a bussare ogni tanto.

«Chi è? Tutto okay Madi?»

Va tutto bene? Non lo so nemmeno io. Ho paura che non mi voglia più lui o io non sono più sicura di me e di tutto quello che provo io?

«Si, è Travis, ora apro»
Con la mano tremolante sgancio la porta e la apro con delicatezza.

Appena mi vede vedo lo scintillio nei suoi occhi, con un passo sono già tra le sue braccia.

Credo di non aver bisogno di parole da parte sua, la paura è scomparsa.
È così che mi sento con lui, al sicuro. Mi sento a casa. Inebriata dal profumo della sua pelle, il suo tocco, semplicemente lui. Mi è mancato così tanto.

Rimaniamo così per un po', fino a quando non mi bacia, delicatamente, come non ha mai fatto prima d'ora.

«Stai bene?» mi dice guardandomi negli occhi, noto i suoi lucidi come non mai, credo che stia per piangere...

«Ora si» continuo a guardarlo e lo scruto per imprimere tutto nei miei ricordi, sembra passato così tanto tempo. Noto però dei lividi sulle spalle lasciati trasparire dalla maglietta ben più coprente di quelle che porta di solito, amore cosa hai passato anche tu?

Avrei voluto toccarli, guardare ogni centimetro di pelle e capire cosa diavolo era successo in mia assenza.

Ora potevo sentirmi veramente fuori e di nuovo libera; ma quella sensazione di paura e sporcizia era sempre lì, dietro l'angolo.

«E tu?» dice Travis appena si è accorto del nostro terzo incomodo.

«Mi ha portato fuori lui da lì, è Jacob» gli spiego velocemente poggiandogli la mano sul petto, la stringe delicatamente, sento il suo cuore pompare al massimo.

«Bene, grazie, ora me la riporto a casa se non è un problema» dice cingendoti i fianchi.

«Travis» tuona Jacob dal divano «non potete tornare lì e non avete nemmeno un'altra casa dove andare»

Adesso siamo in mezzo alla strada praticamente. Fantastico.
Mi passo la mano sulla pancia, oramai è abitudine, andrà tutto bene piccolo, te lo prometto.

«Ho bisogno di un telefono nuovo e della mia migliore amica. Basta nascondersi tanto non è servito a nulla» sbuffo per andarmi a sedere sul divano non troppo vicino a Jac.

Travis mi guarda e accenna un si con la testa.

«Va bene bambolina» tentennante entra e si chiude la porta alle spalle per poi sprofondare vicino a me.

«Per adesso potete rimanere qui, non è un problema, avrete noi due tra i piedi ma niente di grave» dice Jac con un morbido sorriso.

«Noi due chi?» risponde prontamente Travis alquanto irritato.

«Si, c'è Cleo, una dottoressa e una ragazza dolcissima, per questo non sta molto a casa e ogni tanto mi controlla, dice che non siamo ancora fuori pericolo» rispondo questa volta io.

Trav sbuffa e mi accarezza la pancia «Giusto il tempo di trovare un'altra soluzione e toglieremo il disturbo»
Lo guardo torvo così da rimproverarlo.

«Grazie per l'ospitalità, veramente» dico a Jac, come se non potessi ringraziarli mai abbastanza.

Trav si avvicina e mi da un bacio sulla fronte
«Tu resta qui con lui» abbassando la voce continua «anche se non sono molto felice» per poi riprendere a parlare normale «vado a prenderti un telefono nuovo e nel frattempo mi preparo alla Sam furiosa quando scoprirà tutto questo»
Mi esce un sorriso spontaneo, la mia amica, quanto mi manca. Non vedo l'ora di poterla riabbracciare, sembra essere passato un secolo e invece...

«Prima che tu vada, che cosa è successo?» gli chiedo passando il dito delicatamente sulla sua clavicola cercando di spostare la maglietta nel modo più dolce possibile. In quel frammento di secondo intravedo un ematoma più in basso, velocemente Trav ritira su quel pezzo di maglia come a nascondere tutto.

«Va tutto bene, bambolina, tranquilla» Prende un respiro profondo per poi continuare a parlare «Tornerò con un telefono e con Sam, ti amo» mi bacia e mi abbraccia delicatamente e si dirige verso la porta.

Non voglio che vada via, eppure non riesco a dire niente, lo guardo chiudersi la porta alla spalle senza neanche girarsi.

Che cosa ti è successo? Che cosa ci è successo?
Vorrei scoppiare a piangere e non capisco neanche il motivo.

Ho un brutto presentimento, talmente forte che riesco quasi a toccarlo. Non riesco proprio a capire cosa possa nascondermi, cos'altro possa essere successo...

Senza accorgermene corro alla finestra per vederlo andare via su una macchina che purtroppo non è neanche vuota, il vero problema adesso è: chi diavolo c'era con lui in quella macchina?

Troppo alto per riuscire a vedere se fosse un uomo o una donna, ma sapere che non fosse solo non mi è per niente piaciuto. Ha deciso di andarsene così in fretta, forse è colpa mia...

Ho parlato solo di voler vedere Sam e di aver bisogno di un telefono, veramente Madison? Un telefono? Dio come sei stupida.

Eppure voleva portarmi via subito, dove saremmo andati?

Le lacrime iniziano già a rigarmi il viso. Penso che Jacob si sia accorto che c'è qualcosa che non va. Purtroppo il mio sesto senso non si sbaglia mai...

«Madison, tornerà» dice per poi poggiarmi la mano sulla spalla e accarezzarla «devi rilassarti ora, vieni, prendiamo qualcosa da mangiare»

Tornerà Madison, tornerà come ha sempre fatto...
Hai paura che ti abbandoni o che ritorni da te?

Dovrei solo riuscire a liberare la mente, dovrei ma non riesco proprio. Sono sicura che tornerà, eppure qualcosa non torna.

Una fitta fortissima al basso ventre mi costringe a piegarmi. Il dolore si irradia in tutto il mio corpo, resto immobile per un istante, Jacob torna subito indietro per aiutarmi.

«Madi tutto okay?»

Madison è veramente tutto okay? Stai veramente bene?
Perché allora quando chiudi gli occhi ti vedi sempre lì dentro? Perché hai così tanta paura che si potrebbero presentare alla tua porta da un momento all'altro?

«Si va tutto bene, ho avuto un giramento di testa, forse ho solo fame» dico guardandolo con un sorriso falso e tirato, anche se sembra crederci alla grande.

Il dolore sembra scomparire piano piano ed io cerco di respirare a fondo, non è niente.

«Perfetto ti preparo qualcosa allora»

«Grazie veramente Jac, vado a sdraiarmi un pò, ma dimmi la verità ti hanno lasciato qui a farmi da baby-sitter vero? » rido forse per la prima volta da quando sono arrivata.

«Si, si è così devo dirti la verità mi dispiace» mi dice sorridendo.

Lo guardo e rido di gusto fino all'arrivo di un'altra fitta, più forte della precedente.

Nel giro di un secondo sono a terra, il dolore più forte di prima si irradia in tutto il copro fino alle punte dei piedi, fortissimo.
Sento le gambe calde e bagnate, ci porto subito la mano e quando la guardo è rossa.

Sono seduta in una pozza di sangue.
Jacob mi urla qualcosa di incomprensibile, credo stia cercando di chiamare Cleo. Il dolore lancinante non si ferma e sento solo arrivare il sonno, mi sdraio sul pavimento, forse Trav tornerà ma sarò io a non esserci.

Forse saremo noi piccolino a non tornare più.

Un ritorno inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora