La fuga

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POV TRAVIS

Mentre la stringo ancora tra le mie braccia le sussurro «Dimmi che stai bene»

«Sono tutta intera, tu stai bene?» mi risponde con il fiatone.

Ora che ho sentito la sua fottuta voce si. Sto benissimo, non ho neanche bisogno di controllarmi. L'importante è che non le sia successo nulla. Tiro un sospiro e poi le rispondo «Si sto bene»

Sento un altro sparo poco lontano da me, sono pronto a riavvolgerla per farle da scudo quando una delle due guardie di prima ci urla «Dietro quella macchina, di corsa»
Scattiamo subito come ci ha detto prima di sentire altri spari. Mi appoggio con la schiena alla macchina e vedo che Madison ha fatto lo stesso.
La tiro a me e la stringo tra le braccia mentre il rumore di altri colpi e urla varie arrivano alla nostre orecchie.

Una sparatoria. Siamo in mezzo ad una fottuta sparatoria.

Ho la pistola con me, proprio dietro ai miei jeans ma non ho voglia di usarla, non ne ho la minima voglia.

Le lascio un bacio tra i capelli mentre sento il suo respiro farsi via via più pensante. Sento il suo nervosismo come lei sente benissimo il mio.
Avevo una brutta sensazione ma non pensavo che saremmo arrivati a tanto.

Un rumore mi fa scattare sull'attenti e la mia mano si posa sulla pistola «Ragazzi andatevene da qui, tra poco sarà pieno di sbirri, andate» ci urla la guardia che era di posta davanti alla porta una volta arrivato vicino a noi.
Non eravamo noi i suoi bersagli questo mi è chiaro, almeno questo.

Ora il mio cuore riparte a battere normalmente, dobbiamo andarcene. Dobbiamo solo trovare un buco per uscire.

Annuisco e mi alzo guardandomi intorno. Non appena vedo il corpo senza vita di un uomo a pochi metri da noi e una pistola poco lontano da lui mi si gela il sangue nelle vene.

Ma dove cazzo siamo capitati?
Aiuto Madison ad alzarsi cercando di pararmi davanti alla visuale che vorrei le fosse risparmiata.
«Bambolina guarda me e non guardare oltre» le impongo tenendola ancora per il braccio.

Alza i suoi occhioni nei miei e sospira appena «Ho già visto un cadavere Travis, non avevo comunque voglia di guardarlo, andiamocene e basta»
Muove il braccio facendo scendere la mia presa verso la sua mano, la stringe e ci dirigiamo verso l'auto.

A volte rimuovo il fatto che lei sia anche più forte di me sotto certi aspetti.
Rimuovo il fatto che veniamo entrambi dal giro e che probabilmente ha visto anche parecchie delle mie stesse cose.

Vorrei poterla salvare. Salvare da tutto quello che ha passato, da tutto quello che ha visto e vissuto ma purtroppo non posso.
E neanche ora sono riuscito a farlo, molto probabilmente sarà lei a salvare entrambi e questa cosa mi sta distruggendo. Giorno dopo giorno.
Missione dopo missione.

Saliamo in macchina ed in silenzio ci dirigiamo verso la statale il più velocemente possibile mentre incrociamo le macchina della polizia che vanno dritte verso il capannone. Avevano ragione ed io in parte me lo aspettavo.

Accosto, cercando di non attirare nessuno sguardo indesiderato.

Fortunatamente nessuno presta attenzione a noi e alla nostra auto, che ovviamente non poteva essere una normale macchina.

Ma io dico, ovvio che trasportare una macchina rubata alla luce del sole da meno nell'occhio ma porca troia. Perché dobbiamo farlo noi?
Ripeto e lo ripeterò all'infinito, ma chi cazzo me l'ha fatto fare!

Un ritorno inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora