Dejavù

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Mi risveglio sdraiata su un materasso poggiato a terra.

Inizio a tossire per la polvere e mi guardo intorno sedendomi e poggiandomi una mano sul ventre, ho così tanta paura...

È buio e non riesco a vedere nulla, entra pochissima luce da una finestra non molto grande troppo in alto per vedere fuori.

Ad un tratto si accende una luce che mi acceca. Sono in una stanza, c'è solo quella finestra molto alta quasi pari al soffitto, troppo alta per uscire.
Il  materasso è proprio sotto di essa e davanti a me si trova una grande porta di ferro.

C'è solo cemento, una stanza grigia con uno stupido materasso, sono in trappola.
Vorrei urlare ma rimango in silenzio. So già cosa sta per succedere.

Una lacrima riga il mio viso, ma cosa diavolo ho fatto di male per meritarmi tutto questo?
Travis dove sei? Sbrigati ad arrivare, ti prego.
Asciugo la lacrima, non devo piangere, devo solo essere forte ed aspettare.

Respira Madison, incanala il dolore.

Inizio a sentire dei passi e poi vedo la porta aprirsi, non mi muovo nemmeno, rimango seduta sul materasso con le ginocchia strette al petto e sposto lo sguardo sul muro.
Dalla porta vedo entrare il mio incubo peggiore: Derek.

Un viso che avrei voluto cancellare dalla mia mente, sepolto così in basso che avrei pregato di non rivedere mai più sulla faccia della terra.

Si avvicina a me per poi tirarmi uno schiaffo in pieno viso. Sento la guancia andare in fiamme ed i ricordi iniziano ad affollare la mia mente.

Dovevo scappare più lontano.

«Questo è per essere scappata» scoppia in una risata amara «Veramente pensavi che non ti avremmo più trovata solo perché hai cambiato scuola?»
Guardo a terra, pregando che si stufi e mi lasci in pace.
«Ragazzina» continua a guardarmi in cagnesco.

Sono scappata da lui...
Sono scappata da casa e da scuola, con Sam e adesso ci risiamo, peggio che mai.

Avrei dovuto lasciarmi tutto alle spalle e non trascinare  a fondo anche Travis con me. O adesso è stato lui a portarmi giù con se?

«Guardami cara regina delle strade, non riuscirai a farla franca sta volta»

Ho soffiato molte vincite ai loro piloti e la cosa non è andata giù a nessuno.
Volevano farmi correre per loro ma non ho accettato e adesso, beh sono qui...

Non volevamo continuare a fare loschi affari per loro, la droga, le corse, il traffico di ragazze...
Lo schifo che hanno dietro è immenso.

«Guardami quando ti parlo» continuavo a guardare per terra così mi mette un dito sotto al mento per riuscire a guardarmi negli occhi «agli Heil non sfugge niente»
Forse questo mi mancava...
il tassello mancante sono io.

«Che c'entra Travis?» chiedo con un filo di voce. Ho bisogno di sapere.

«Con Travis, ragazzina,volevamo solo divertirci un po', sai lui ci ha messo i bastoni fra le ruote molto volte ma tu» sorride ancora amaramente «tu hai superato il limite»

«Per 2 corse» sputo fuori, forse potevo risparmiarmelo ma lui tira fuori il peggio di me.

Sento un altro schiaffo arrivare sulla mia guancia, più forte del primo.
«Tu hai rovinato tutto, tutto quanto» fa una breve pausa per poi continuare «Dovevi entrare nel nostro giro, invece eri sempre lì a vincere, gare su gare, macchine su macchine che a noi servivano, clienti che a noi servivano» lo interrompo.

«Per i vostri stupidi traffici, non è colpa mia se non avevate piloti alla mia altezza»
Lo schiocco del terzo sulla guancia opposta mi fa vacillare, ringrazio di essere rimasta seduta su questo schifoso materasso.

«Tu non te ne facevi niente, le rivendevi ai tuoi stupidi amici» tira un pugno al muro sopra di me «modificate al massimo per me, ma tu non sapevi farti gli affari tuoi vero?»

Si apre la porta dietro di lui un ragazzo che non credo di aver mai visto prima gli dice
«Ti stanno aspettando di là, ci penso io qui»
Ringrazio il cielo perché le guance mi bruciano tremendamente.

Sbuffa mentre gli dice una cosa all'orecchio e se ne va, richiudendosi la porta alle spalle.

Il ragazzo tira fuori un cordino dalla tasca dei jeans, mi prende i polsi e me li lega stretti per poi andarsene.
Non oppongo la minima resistenza, non posso fare altro che subire.

Il dolore al polso è lancinante, Damon quando mi ha portata via mi ha lasciato il livido violaceo delle sue dita.

Come ho fatto a non riconoscerlo, non l'avevo mai visto prima ma cazzo, si somigliano tremendamente. E poi sarà veramente il fratello di Derek? Perché dannazione non ne sapevo nulla?

Lo odio così tanto, odio tutti così tanto.
Odio me stessa per prima, non avrei dovuto immischiarmi in questa storia, per una volta, avrei dovuto farmi gli affari miei.

Non so ancora tutto, ma indagando ho scoperto che avevano grandi giri di traffico di droga e le macchine gli servivano da copertura.

E oltre a questo c'è sotto, molto, ma molto altro.
Gli servivano anche piloti, per le loro consegne, così mettevano in palio le auto per trovare dei ragazzi che sarebbero andati con loro.
Tutte le macchine le ho vinte io e non ho acconsentito ad essere una dei loro.
Quando hanno scoperto quel che sapevo hanno deciso che non potevo stare ancora in giro e così volevano farmi fuori, pensavo che scappando la prima volta non mi avessero più cercato...
Mi sbagliavo, quanto mi sbagliavo.

Saresti dovuta andare più lontano, molto più lontano.

Continuo a guardarmi intorno cercando un modo per scappare, ma da qui non posso con solo questo materasso alto si e no cinque centimetri non arriverò mai alla finestra...

Sei in gabbia.

Prego solo che Travis si sbrighi...
Deve arrivare prima che succeda qualcosa di molto brutto...

Mi volevano già sparare, quando sono scappata, hanno ucciso Caleb...
Un ragazzo che correva con me; il mio migliore amico.

Lui voleva uscire dal loro giro poiché prima aveva ceduto alle loro minacce.
Lui sapeva troppo, lui aveva visto troppo.
Ho fatto incubi su di lui per molto tempo, sognavo di risvegliarmi in una pozza di sangue con lui tra le braccia, cercavo aiuto ma nessuno mi aiutava...
Non l'ho salvato.

Lo ricordo come se fosse ieri, stavamo correndo quando sentii uno sparo alle mie spalle, mi girai di scatto e lo vidi a terra, tornai indietro subito da lui e poi il rumore del secondo sparo. Il dolore lancinante al fianco mi permise solo di sentire le sue ultime parole prima di piombare nel buio.

Mi hanno portata all'ospedale e quando mi sono svegliata c'era solo Sam. C'è sempre stata solo lei, non smetterò mai di ringraziarla.

Non ho mai saputo chi mi avesse portato lì e forse mai lo saprò.

Mi ha poi aiutata a rimettermi in sesto e dopo un po' abbiamo cambiato scuola.

Questa storia non la conosce nessuno...
Quando Travis verrà a sapere tutta la storia si infurierà a morte. Non avrebbe dovuto scoprirlo, non così almeno...

Avrei dovuto cambiare stato, mi sarei dovuta trasferire altrove e non l'ho fatto.
Li ho sottovalutati per la seconda volta, ma non succederà mai più.

Con le mani legate torno ad accarezzarmi la pancia, la mamma ti proteggerà, lo giuro.

Un ritorno inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora