L'ultimo Galà

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POV MADISON

La sua frase mi aveva completamente scioccata, tanto che non avevo più aperto bocca per il resto del viaggio, perdendomi nei miei pensieri.

Continuo a guardare fuori e mi maledico per aver accettato. Travis aveva ragione sono solo una bambola a cui muovere i fili.

Non saresti dovuta venire.
C'ero arrivata anche da sola, grazie.

Non ho idea dell'affare che dovranno concludere questa sera e del perché io gli servi sinceramente e adesso l'unico obbiettivo è arrivare a casa senza distruggere la mia relazione, possibilmente. Anche se la vedo dura.

In che guaio mi sono andata a cacciare, santo cielo.
Lo sai che ti sbava dietro dalla prima volta in cui ti ha visto, cosa potevi aspettarti?
Smettila, devo solo usarlo a mio favore.
Qui mi sembra che solo lui stia usando te, ma come vuoi, tieniti le tue convinzioni.

Il rumore dello sportello mi riporta alla realtà, siamo arrivati.

Damon arriva dal mio lato e mi apre la portiera aiutandomi a scendere. Mi porge la mano ed io purtroppo sono costretta a prenderla e tenermi a lui.
Dannati sassi e tutti questi ingressi di acciottolato. È più felice di quanto voglia ammettere, vedo la sua espressione e riesco a leggere quasi interamente le sue emozioni.

Ci dirigiamo verso l'entrata di un'altra immensa Villa. Non so bene se sia un ristorante, una casa o una sala come quella dell'ultima volta ma so solo che tutto questo lusso mi sta accecando.

Siamo abbastanza fuori città e la cosa non mi tranquillizza affatto.

Sono cresciuta tra queste feste e vedere questo genere di cose dovrebbe ormai essermi famigliare ma non penso che mi abituerò mai.
Vedere tutto questo sfarzo e pensare a come si siano potuti permettere questi soldi mi da il voltastomaco.
Soldi sporchi, affari loschi.

Reprimo un conato e continuo a camminare a testa alta, come se fossi nata per questo.

Cresciuta per fingere.

Entriamo nella sala dove si terrà la cena e rimango ancora a bocca aperta.
Rispetto alla nostra festa di fidanzamento questa sarà il doppio, o addirittura il triplo.
Sia per le persone e per tutte le cose che ci sono ma sopratutto per come è addobbata questa enorme sala. Ci saranno almeno tre tavoli bar uno per ogni angolo della sala, un orchestra per la musica di sottofondo e almeno una centinaia di camerieri che scorrazzano qua e là.

Non so cosa voglia dimostrare con questo ma che sia sopra le mie o le nostre possibilità si evince da subito.

Una ragazza vestita di tutto punto abbinata a tutti gli altri camerieri ci porge un vassoio con i bicchieri di champagne. Damon  rifiuta categoricamente ed io, forse anche per ripicca immaginaria, ne prendo due e ringrazio. Mando giù tutto d'un sorso il primo ripoggiandolo sul vassoio e tenendo il secondo per far finta di sorseggiarlo con garbo. Un po' di ritegno insomma.

Al mio accompagnatore scappa un risolino cupo ed io vorrei solo svuotargli il bicchiere in testa. Megalomani.

«Questo è quello che potresti avere stando al mio fianco Madison, anche di più» mi dice poggiando una mano all'altezza dei reni facendomi strada più all'interno della sala.

La mia presa di fa più salda sul bicchiere, ho quasi paura di spezzare il calice. Non me ne frega niente di quello che potresti offrirmi.

Sii impassibile, sei stata cresciuta per fingere.

«Non mi interessa quello che potrei avere con te, Damon , ho già tutto quello che voglio» rispondo aspra, sorridendo mentre mi porto il calice alle labbra.
Come se fossi la donna più felice in questa stanza.

Un ritorno inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora