Un piccolo furto

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POV MADISON

Saliamo sul suv diretti alla casa indicata sul gps.  Travis ha tutte le informazioni e non vuole parlarne con me, come se fosse una novità ultimamente.

Ha incontrato Derek dopo l'incontro ma sembra alquanto irritato, non molto da lui e questo un po' mi preoccupa.

«Allora vuoi dirmi di che cosa si tratta?» cerco di indagare. Ho bisogno di sapere e magari ha voglia di parlare con me se è concentrato su altro che non sia quello che dovrò fare.

«Derek mi ha detto che dobbiamo rubare un cane a casa di questi tizi, hanno bisogno di una lezione» lo guardo disorientata, tutto qui? E perché sembra che debbano ucciderti?

«Sul serio?» domando ancora incredula.
Lui annuisce e continua a guidare nella notte.

«Vorrei fare tutto meno che queste stronzate» dice sbuffando una volta parcheggiato fuori dall'immensa Villa. Ha un muro di cinta che impedisce di vedere l'interno ma non è così alto da non poter essere scavalcato. Quindi è pressoché inutile.
Quando vedo questo tipo di recinzioni mi chiedo sempre quale dovrebbe essere il loro scopo, forse solo estetico. Altrimenti non me lo spiego, perché che siano belle non può essere messo in dubbio intendiamoci ma sulla loro utilità avrei da ridire.

«Dai Trav è solo un cane» rido appena alla sua affermazione, non può dire sul serio. Abbiamo fatto cose peggiori.

«Ma porca troia è possibile che dobbiamo andare a rapire un cazzo di cane a casa di una persona, ma ti sembra normale?» credo sia solo stanco, dopo tutto lo capisco. Vorrei anche io andare solo a casa. E invece...

«Ah se solo questo non ti sembra normale mi arrendo»  alzo le mani in segno di resa. Insomma questo potrebbe essere la prima cosa nella norma che facciamo.

Forse no, ma almeno non tanto fuori dal comune, giusto? Non la trovo così difficile.

«Okay forse hai ragione, ma io il cane non lo prendo» mi dice scuotendo la testa.

Non ci credo, è paura la sua? Tutto questo solo perché ha paura dei cani?
Cerco di nascondere il mio sorriso mordendomi il labbro prima di rispondergli.

«E lo prendo io, santo cielo, che sarà mai, hai combattuto contro quell'armadio e ti preoccupi per un cane?»
Scendo dalla macchina senza aspettare una sua risposta e inizio ad arrampicarmi sul cornicione della muro di fronte a noi. In qualche modo devo pur entrare e questo come ho già detto mi è sembrato il più facile.

Devo prendere il cane e andare via, non sarà poi così complicato no?

Travis mi raggiunge subito, ovviamente
«Appunto perché ho appena fatto questo incontro del cazzo non mi andava di certo di venire a prendere anche questo cazzo di animale» non fa altro che imprecare praticamente, ora le sue frasi solo fatte per la metà da parolacce, non male Trav.

Sale anche lui sedendosi affianco a me, è proprio bella questa casa. Tutti ricchi qui.

«E dai è solo un piccolo cane indifeso» sorrido ancora prendendomi un po' gioco di lui.

Sbuffa e si asciuga la goccia di sangue che gli sta colando dal labbro inferiore, non è messo poi tanto male però sicuramente stava meglio prima. Non penso che mi abituerò mai a vederlo fare certe cose.

«A casa ti disinfetto tutte le ferite okay?»

«Pensiamo a tornarci a casa sani e salvi» sbuffa di nuovo saltando nel prato della villa, aiutando poi me a scendere.

Iniziamo ad aggirarci silenziosi lungo il perimetro della casa, ma del cane neanche l'ombra, fino a quando la voce di Trav arriva alle mie orecchie, quasi urlante.
«Porca puttana, lo sapevo io»

«Che ...» la voce mi muore tra le labbra quando mi giro e vedo un cane corso nero come la notte, enorme, che ci guarda dal lato della piscina dell'immensa villa.
Oh cazzo.

Ovviamente ti pare che avendo una villa così prendano un barboncino? Un chihuahua? Ovviamente no. Che stupida.

«Siamo fottuti» dice Trav a denti stretti riportandomi alla realtà.

Pensa lucidamente Madison
Hai ragione, magari è grande e coccolone giusto?
O potrebbe benissimo sbranarvi entrambi
Come sei d'aiuto tu eh

Decido di pensare che sia solo un gigante buono. Prego che sia così.
«Lascia fare a me, i cani fiutano la paura e tu puzzi di panico»

«Ah fa come ti pare allora» incrocia le braccia mentre il cane fa un altro passo verso di noi.

«Resta fermo dietro di me e non dire una parola» dico mentre mi abbasso e faccio qualche passo verso il cane.

«Sta attenta» ringhia fra i denti e io sorrido mentre svuoto la testa, la sua corazza da duro la vuole sempre tenere in bella vista.

Mi inginocchio ed inizio a chiamarlo con delicatezza. Passo dopo passo si avvicina sempre di più, non sembra guardarmi poi così tanto male.

Ringrazio di aver avuto sempre a che fare con gli animali quando ero piccola.

Arriva ad un soffio dalla mia faccia scrutandomi e annusandomi a fondo. Cerco di mantenere il respiro regolare e allungo la mano verso il suo muso molto lentamente e con cautela.

O la va o la spacca, mando giù il groppo che mi si era formato in gola insieme alla poca paura che avevo.
Rimane interdetto con la mia mano a penzoloni vicino al muso fino a che decide di leccarla.

Bingo, sei mio cucciolone.
Mi alzo e faccio per accarezzarlo quando alza la testa di scatto verso di me. Okay con calma.
«Cristo, ma vuoi stare attenta?» sento la voce di Travis un misto tra rabbia e paura.

«Avvicinati non ti farà niente» continuo ad accarezzarlo tranquillamente mentre noto che ha una medaglietta con inciso il nome.
Thor
Carino dai, niente male.
«Allora il nostro Thor vuole venire a casa con noi? Vuoi venire eh?» inizia a scodinzolare mentre continuo ad accarezzarlo. Più sono grandi e più sono buoni, sempre detto che sono sicuramente meglio delle persone.

Travis fa qualche passo verso di me e gli avvicina la mano, Thor la guarda e gliela lecca tutto felice.

«Visto? Gli piaci anche tu» sorrido fiera di aver portato quasi a termine la missione.

«Andiamo via prima che qualcun altro si accorga di noi» tira fuori il guinzaglio dalla tasca della felpa e ci portiamo via il cane in tutta tranquillità.

Seguo Travis che si ferma davanti al cancello, rimango un attimo spiazzata, come facciamo ora ad uscire con questo cane enorme?
Lo vedo tirare fuori dalla tasca un immenso mazzo di chiavi, passepartout ma certo.
«Perché non me l'hai detto prima di farmi scavalcare?»

«Eri partita in quarta bambolina non volevo rovinare il tuo piano» dice sorridendo una volta che è riuscito ad aprire il cancello facendo spazio per uscire.
Non posso crederci.

«Non ho parole Trav» alzo gli occhi al cielo e rido mentre torno verso la macchina, che imbecille.

«Fortuna che non siamo con la mia, non l'avrei mai fatto salire sui sedili» sbuffa Travis entrando dalla parte del guidatore.

«Non l'avrei fatto salire, gne gne gne» gli rifaccio il verso aprendo lo sportello dei sedili posteriori per far salire Thor, entra da solo senza fare storie, sarà stato abituato dai padroni, almeno penso.

Dopo aver chiuso la sua portiera salgo dal mio lato, la macchina che ci è stata data dopo l'incontro è una Audi Q4 nera con tanto di vetri super oscurati, un bel suv, non sportiva come le mie adorate camaro ma niente da ridire, cammina anche parecchio.

«Spero non gli facciano nulla di male» dico una volta che siamo già diretti al capannone degli Heil.

Guardo dietro e Thor si è addormentato, sdraiato sui sedili sembra un peluche.

«Gia lo spero anche io» mi risponde Trav stringendo appena il volante.

Un ritorno inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora